3. 'Non avrei mai pensato di sentirmi così bene, solo standogli seduta accanto.'

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Ero immersa nei miei pensieri, la sigaretta che si consumava tra le dita. Non riuscivo a smettere di pensare a lui. Era sempre e costantemente nella mia mente, soprattutto quando non ero con lui.

Ripensavo a ogni singolo momento passato con lui, da un anno a questa parte, a come era cambiato il nostro rapporto dalla prima stretta di mano, a quanto ora fosse ogni cosa che volevo.

Era vero, volevo di più, ma sapevo anche che non potevo chiederglielo, per il semplice motivo che lui non riusciva a darmi quel 'di più'.

O forse non voleva.

Però da un lato andava benissimo così, perché era di nuovo con me, sentivo che lui andava anche fin troppo bene per me e che, giorno dopo giorno il mio cuore si stava ricomponendo.

Stavo ricominciando a vivere. Stavo finalmente bene.

Non lo vedevo da una settimana, per cercare di non vivere completamente in simbiosi e per poter uscire ognuno con la propria compagnia.

Un po' mi mancava, mi mancava vivere a casa sua, però era giusto anche così. Altrimenti avremmo continuato a sorpassare la linea 'amicizia' che avevamo tracciato.

Anche se la nostra non era un'amicizia comune a tutte le altre. Era speciale, se non altro adatta alla situazione.

"Ali va tutto bene?" Giada interruppe i miei pensieri, riportandomi bruscamente alla realtà.

Scossi la testa, guardandomi intorno e notando che tutta la compagnia mi stava fissando, con fare preoccupato.

"Cosa? Sì va tutto bene, perché?"

"Sembravi triste. Con Nico va tutto bene, vero?"

"Sai che se fosse successo qualcosa te lo avrei raccontato. Comunque tutto normale, non lo vedo da una settimana."

"Come mai?"

"Abbiamo deciso di staccare un po', vivevamo in simbiosi, sembravamo sposati tra un po'."

"Sì, beh questo è vero. Ma a cosa pensavi?"

"A tutto. Da quando lo conosco. Un po' mi manca. Cioè sono arrivata a dire che mi manca già dopo un'ora che non lo vedo. È assurdo."

"Non è assurdo. Sei solo innamorata."

"Sì, innamorata di una persona che non ama me."

"Secondo me non è vero che non ti ama."

"Beh, ma io lo so, me lo ha detto lui."

"Io invece penso che o non lo vuole ammettere oppure ancora non si è reso conto di quello che prova."

"Vedremo che succederà..."

"Già."

La sigaretta era ormai finita perciò la buttai nell'erba, osservando il fumo leggero che si alzava dal terreno, finché non si spense del tutto.

Dopo un tempo che non riuscii a decifrare, sentii un paio di dita percorrermi tutto il braccio, fino ad arrivare alla spalla.

Mi girai di scatto e mi trovai di fronte Nico.

Rimasi stupita. Lo guardavo, incapace di parlare davanti al suo sorriso.

Lo vidi avvicinarsi sempre di più al mio viso e mi risvegliai improvvisamente, sapendo perfettamente cosa stava per fare.

Le nostre labbra s'incontrarono in un dolce bacio a stampo e finalmente mi sentii come se fossi a casa.

Ormai era tutto così familiare, faceva parte della mia quotidianità.

Tratto da una storia più o meno veraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora