Lonely girl

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"Adesso vado." gli dissi incamminandomi verso la porta.

"Non vuoi rimanere ancora un po'?"

"No, dai si sono fatte già le 10, devo tornare a casa."

"come vuoi. Ti do un passaggio, non mi va che tu riveda jake."

Arrivati ci salutammo con un semplice bacio a stampo poi entrai a casa e vidi James seduto sul divano leggendo una rivista, mi sembrava piuttosto felice a dire dal sorriso stampato sulla faccia.

"Non hai visto i messaggi che ti ho mandato?" mi disse senza distogliere lo sguardo dal giornale.

"No scusa, avevo il cellulare scarico. Sono stata da Alex comunque."

"Prevedibile. Ho una cosa molto importante da dirti" mi disse chiudendo la rivista e posandola sul tavolino.

"A giudicare dalla tua espressione credo sia una cosa positiva."

"Molto direi. Allora, mi hanno offerto un posto di lavoro a Tokyo come stilista e mi daranno la possibilità di creare una mia collezione. Inoltre ci hanno offerto anche un appartamento nel centro di Tokyo e ci hanno già pagato i biglietti dell'aereo. Te ne rendi conto?! È il mio sogno, ciò a cui sto lavorando da una vita! Ed ora si è finalmente realizzato! Pronte le valigie Emily?!"

"Ma per quanto tempo dovremmo.."

"Non lo so un anno, due, tre, chi lo sa? Si partirà tra un mese."

"Tra un mese? Così poco?"

"Sì. Non vedi l'ora? Io non sto nella pelle Emily! Ma ci credi?"

"Ma io mi ero abituata a Los Angeles, insomma mi sono fatta degli amici ed ora c'è Alex"

"E te ne farai di nuovi anche lì! Anche più cool,no?"

"Perchè cos'hanno che non va i miei amici?" Dissi irritata.

"Beh, Annabelle sembra depressa.."

" Ha dei problemi in famiglia, ecco perché 'sembra depressa', e poi non è depressa affatto è solo un pò giù di morale a volte"

"Poi c'è Rose che sono mesi che non vi sentite.."

"Rose si è sposata e vive in Canada poi ci sentiamo spesso su Skype"

"Ah. Ed infine c'è Alex, ha un'aria da sfigato, non ti pare?"

"Alex non è 'sfigato' è un ragazzo davvero fantastico e per precisare è il mio fidanzato" Gli dissi davvero incazzata.

"Fidanzato? Ma se sono tre giorni che vi conoscete"

" E quindi? E poi basta con i tuoi commenti sui miei amici. Mi hai stancato, sono felice per te riguardo Tokyo ma non mi pare il caso di offendere i miei amici e il mio fidanzato solo perché ti sei gasato e non vedi l'ora di partire. Sai perché? Perché io non voglio venire, okay! Ora che mi sono fatta una vita, ora che ho degli amici, un ragazzo, non voglio buttare tutto all'aria per Tokyo e per i TUOI sogni, non miei. Il mio sogno era di vivere a Los Angeles con il mio migliore amico."

" E ci vivi, l'hai realizzato"

" Ma io non voglio lasciare la mia vita per la tua, lo capisci questo?" Gli urlai contro.

"Quale vita? Quella della ragazza che vive di serie tv? Ma per favore.."

"Sì. Io amo quella vita, ed ora che ho Alex è ancora meglio. Poi ho intenzione di cercare lavoro e questo lo sai bene!"

"Sai che ti dico? Che sei un'egoista. Pensi solo a te stessa, mai a me, mai al mio sogno ed ora che sono a un passo dal realizzarlo non vuoi appoggiarmi. Migliore amica un cazzo! Adesso vai a piangere dal tuo Alex"

"Ma vaffanculo." Gli dissi e uscì di casa.

Erano poche le volte che litigavamo io e James e quando lo facevamo non era così al massimo ci ignoravamo per due giorni ma non siamo mai arrivati ad andarcene da casa. Non sapevo dove andare, non avevo voglia di andare da Alex così camminai per tutta la città senza meta fumando tutto il pacchetto di sigarette. Ero nervosa, arrabbiata e delusa da James, non mi aveva mai detto cose del genere. Io non volevo lasciare tutto ma non volevo nemmeno lasciare il mio migliore amico. Ma soprattutto non volevo lasciare Alex, se sarei rimasta lo avrei fatto solo per lui, per noi. Mi sarei data la possibilità si essere felice. Era il tramonto quando, dopo aver comprato il secondo pacchetto di sigarette della giornata, entrai in un locale per bere qualcosa. Iniziai con una birra, poi due.. fino ad arrivare a sei ed addormentarmi sul tavolino, ero stanca e avevo camminato per ore. Mi svegliò una voce familiare:

"Ehy, Emily svegliati, sono io"

"Mh? Chi.. Ah sei tu Al."

"Si, sono io. Vieni che ti riporto a casa"

Mi aggrappai al suo braccio e, barcollando un pò per il sonno un pò per la sbronza, mi alzai e lasciai qualche dollaro sul tavolo. Mi portò in macchina e durante il viaggio chiusi un momento gli occhi.

"Che ci facevi lì?" Mi chiese.

"Lunga storia, non ho voglia di raccontartela. Voglio solo dormire, sono stanca."

Non mi rispose. Arrivati mi aprì la portiera ed io mi aggrappai a lui fino alla porta di casa dove lo lasciai e gli dissi:
"Sei stato carino ad accompagnarmi." Entrai e vidi James che fissava il vuoto seduto sul letto con una bottiglia quasi finita di vino in mano e altre due vicino completamente vuote, eravamo nelle stesse condizioni. Io non ci feci caso e mi diressi immediatamente in camera mia per dormire. Mentre mi sedevo per togliermi le scarpe notai l'orologio sul comodino che segnava le 3:00 a.m., era davvero così tardi?

Miracle Aligner ||A.T||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora