Loving someone

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"CHI È QUESTO ALEX?!"

"CHE CAZZO TI URLI JAMES MI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO"

"Scusa, chiedevo. Ho il diritto di saperlo. Parla."

"È un ragazzo che mi ha fatto conoscere Annabelle, un amico tutto qui." Gli risposi tranquillamente.

"Annabelle?" mi chiese incerto.

"Sì, perché quel tono?"

"Sei sicura che sia stata solo Anna, infondo beh..lei"

"Beh lei cosa?" Poi dopo un minuto di riflessione gli dissi: "No, tu..."

"Si anche io" disse con aria soddisfatta. "Non solo Alex, ma di tutti gli altri: Nick, Daniel, Harry, Josh.." ed iniziò a farmi l'elenco di tutti i ragazzi che mi aveva presentato.

"Ah si anche Emma!"

"Emma? E per quale motivo?"

"Beh pensavo fossi lesbica, non si sa mai!"

"Pazzesco" dissi sottovoce " E scusa perché Annabelle?" gli chiesi ridendo.

"Se te li avessi presentati io di certo non saremmo più amici e quindi ho fatto fare tutto il lavoro a lei"

"Su questo hai ragione ma non ti credere che la passerai liscia, laverai i piatti per due mesi"

"wow sto tremando dalla paura!" Rispose in tono sarcastico. "Ti giuro anche mia nonna mi dava punizioni peggiori di questa" aggiunse.

"Dai raccontami! Come è andata con alex?"

"è andata bene, ma niente di più" risposi abbassando gli occhi.

"Niente di più" disse imitando la mia voce "Ti si legge in faccia che c'è stato qualcosa, dai racconta!"

"Okay, okay"Gli raccontai praticamente tutto della giornata, di lui principalmente, dei suoi occhi così profondi da affogarci dentro, del suo sorriso, del suo accento che lo rendevano così eccitante,del nostro ballo con i Stone Roses in sottofondo che resero tutto più magico, per così dire, di cosa mi disse prima di andare via e di come mi fece sentire anche se lo conoscevo da poco. Mentre James faceva i suoi soliti commenti stupidi mi squillò il telefono, era un messaggio da un numero sconosciuto:

-Ciao Emily -

-Chi sei?-

-Alex, il tipo do oggi, non ti sarai di certo dimenticata di me-

-no è che non avevo il tuo numero-

-beh io non ti ho dimenticata- 'Buono a sapersi.' pensai.

"Uuuhhhhh questo fa sul serio" mi urlò James. "Sta zitto" gli risposi cacciandolo dalla stanza.

-Hai appuntamenti per domani? Potremmo andare a prendere un frappè nel pomeriggio, ti va?- Mi scrisse lui.

-That's sound good-

- Good, ci vediamo domani -

-Okay-

"Forse Okay sarà il nostro sempre" Commentò James ridendo.

"Mi stai spiando per caso James?"

"Io direi leggendo cosa scrive la mia migliore amica all'amore della sua vita"

"Idiota" risposi ridendo.

Quella notte fu molto difficile dormire, dopo tutto ogni notte lo era ma questa era una delle peggiori. Il mio problema è che penso a tutto e troppo e non riesco a fermarmi neanche ascoltando la musica o leggendo un libro, è una tortura. Questa notte i pensieri vagavano tra quelli più insignificanti come ad esempio cosa mettermi a quelli più significativi e decisamente più importanti e causa delle presunte occhiaie che mi ritroverò domani mattina. Era davvero innamorato di me? Gli piaccio davvero o per lui non sono niente? Ha provato qualcosa mentre ascoltavamo i stone roses? Tutte domande a cui non sapevo darmi una risposta certa e che mi mandavano in crisi. Mi svegliai, ovviamente, tardi ma feci colazione comunque nonostante l'ora, poi pensai al problema che ogni ragazza della mia età si pone prima di un appuntamento: COSA MI METTO? Fissai il mio armadio schifata per più di mezz'ora, felpe non piegate da una parte, pile di magliette non stirate da un'altra, era un completo disastro. Paragonai il mio armadio a quello di James, il suo era perfettamente in ordine le camice in una cassetto e i maglioni in un'altro, sembrava uno di quei armadi che ci sono nelle pubblicità di camere da letto mentre nel mio sembrava esplosa una bomba nucleare. Alla fine optai per un vestito a fiori blu il quale, non so perché mi faceva pensare al Coachella. Quando mi guardai allo specchio in bagno non potevo credere ai miei occhi, avevo come previsto delle occhiaie spaventose e i miei capelli sembravano quelli di una donna delle caverne, mi ci mancava solo un'osso trai i capelli come accessorio. Dopo essermi sistemata guardai l'orologio, erano le due passate e avevo altre due ore per prepararmi psicologicamente all'appuntamento, allora decisi di guardarmi American Horror Story mentre mangiavo un po' di pizza avanzata da ieri sera. Finalmente l'ora era arrivata e mi incamminai verso il bar dove ci saremmo incontrati. Ma lui non c'era bensì c'era un'altra persona. Jake. Come aveva fatto a trovarmi? Era una coincidenza o cosa? Perchè era lì? Io non lo guardai, ma lui mi notò subito e si avvicinò a me con molta disinvoltura dicendomi:

"Che fai, aspetti il principe azzurro?"

"che ci fai qui?" risposi senza incrociare il suo sguardo.

"Beh, io ci vivo e anche tu vedo"

"Esatto, che vuoi?"

"Io niente, mi chiedo solo una cosa, perché?"

"Perchè cosa? Perché ti ho mollato? Pensavo ci saresti arrivato"

"Potevamo essere una bellissima coppia, se non fosse stato per te-"

"PER ME? Ma ti rendi conto di cosa mi hai fatto? Mi hai tradito e non solo una volta e bevevi, molto e ci ho anche rischiato la vita"

"Quello non è stato niente, succede"

"Succede un cazzo Jake! Mi stavi per sparare!!"

"Era scarica Emily e questo te l'ho detto milioni di volte"

"Come facevi a saperlo, eh? Dato che eri talmente ubriaco da non riconoscerti più e da non riconoscere me!"

" Oh dai tesoro ora risolviamo tutto" Mi disse accarezzandomi il viso.

"Non toccarmi" Dissi ma lui continuava e non solo il viso, anche il collo e mi baciò ma mi staccai immediatamente e gli diedi uno schiaffo ma questo non lo fermò, continuò a baciarmi fino a quando non gli urlai :" MA CHE CAZZO FAI?! " e tutti si girarono verso di lui. Fortunatamente arrivò Alex, corsi verso di lui, lo presi per mano e lo trascinai altrove senza dire niente. Lo portai in un parco lì vicino e ci siamo seduti in una panchina. Lui mi guardò sconvolto e mi disse: " Che succede Emily? Avevo sentito la tua voce che gridava a un tizio ma in sono riuscito a capire bene cosa stesse succedendo, volevo vedere ma poi sei arrivata tu "
"Hai ragione, scusa non avrei dovuto trascinarti qui ma la situazione è più complicata di quanto pensi"
" Sono qui, ascolto "
Non mi sentivo ancora abbastanza pronta da raccontargli la mia storia con Jake ma non avevo scelta così gli dissi tutto, dai momenti più belli a quando mi puntó la pistola contro ero talmente spaventata che iniziai a piangere e a sfogarmi con lui. Alex mi accarezzó la guancia mi si avvicinó ed io appoggiai la testa sulla sua spalla piangendo ancora di più.
" Non devi avere paura, è questo ció che vuole ti fa spaventare in modo che tu ritorni da lui, ma devi essere forte e poi tu ora hai me."
" Davvero?"
"Sì, saró la tua scorta personale"
Gli risposi con una risata e mi emozionai per la sua dolcezza.
"Anche io ho una storia finita male, sai?"
"Sono pronta ad ascoltare "
"Quando avevo 20 anni ero fidanzato con una ragazza di New York, Arielle,era stupenda, una ragazza solare, divertente, egocentrica. La nostra storia, nei primi tempi era una favola stavamo sempre insieme ed io la amavo molto ma i miei sentimenti cambiarono quando lei accettò una proposta di lavoro che la constrinse a trasferirsi a Parigi per due anni. Lei era entusiasta ma io no ovviamente, insomma ero contento per lei ma ero sicuro che la nostra relazione a distanza non sarebbe durata molto ma decidemmo di provare lo stesso. Andó tutto bene i primi mesi fino a quando decisi di andare a Parigi e rivederla e trascorrere un weekend con lei. Poi la vidi sbaciucchiarsi con un'altra davanti la porta di casa"
" un'altra?!"
" Eh già, evidentemente Parigi le fece cambiare idea. Non dissi nulla e non andai da lei mi limitai ad andarmene."
"Mi dispiace Al"
" Come mi hai chiamato?"
"Al, perché?"
" Mi chiamava anche lei Al"
"Scusami, non ne faccio una buona oggi"
" Non scusarti, non fa niente ora mi chiamano tutti così. Sai Emily, io non so perché ma non riesco a non guardarti, a rendermi conto di quanto sia bella"
" La stessa cosa vale per me Alex"
" Beh allora dovremmo-"
Non gli feci finire la frase che lo baciai, più volte. Mi piaceva e molto, adoravo il fatto che si fosse aperto come me e che mi avesse raccontato la sua storia. Avevamo passato le stesse cose, ci capivamo ed entrambi avevamo un cuore spezzato, e quei baci era come se fossero un tentativo di cancellare il passato e pensara al presente, a noi. Mi staccai un secondo e gli dissi:" Dovremmo cosa?"
"Questo" e le nostre labbra si incontrarono di nuovo.
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SALVE GENTEEE
Non so voi ma io ADORO questo capitolo. L'ho scritto ascoltando i The 1975 e gli Stone Roses ovviamente.
Vorrei innanzitutto ringraziare evolvingplace  che mi ha spinto a pubblicare questo capitolo e mi raccomando leggete la sua ff stupenda😍
Adios al prossimo capitolo scimmie

Miracle Aligner ||A.T||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora