Prologo

81 6 0
                                    

La caffetterie strepitava, l'odore del te bollente si diffondeva nella camera, lo versai in una tazza e inziai berlo, lentamente.

Lo guardai,era lì davanti a me,che beveva il Suo caffè freddo, le mie labbra erano bollenti, rossissime, le mordevo con forza. A raffreddarle però non furono i piccoli cubetti di ghiaccio che galleggiavano nel caffè, fu un suo bacio.

Si avvicinò, posò la tazza sul tavolo, prese la mia e posò anch'essa. Mi afferrò per un braccio e mi portò sul balcone. Si avvicinò, sempre di più, sentivo il suo respiro sul collo, le nostre mani erano intrecciate,il mio cuore batteva forte,sentivo anche il suo ..

Iniziò un baciarmi sul collo,poi poco a poco si spostò verso l'orecchio e mi morse l'obo.

Non capivo più niente,era come se esistessimo solo noi due,solo noi.

Poi si spostò ancora e inziò a darmi dei baci lunghi e molto lenti sulla guancia sinistra,fino un che ci ritrovammo a pochi centimentri di distanza. I Nostri Respiri erano affannati, i suoi occhi azzurri mi scrutavano..io lo guardavo ammirata.

Le nostre bocche si incontrarono.
Fui in estasi quando la sua lingua scivolò sulla mia, mi morse il labbro, ed io ero totalmente incapace di capire ciò che era Successo.

Prolungò Il nostro bacio,fece scivolare la sua mano sul mio fianco e l'altra la tenne sulla guancia destra. Sentii la mano sinistra giocare con l'orlo della mia felpa,finchè inziò ad accarezzarmi la schiena:ero in paradiso.

Ad un tratto si staccò..prese dalla tasca posteriore dei jeans una busta..me la diede e se ne andò. Quando sentii sbattere quella porta,capii che era stata solo una parentesi quella,una parentesi della mia vita che non avrei mai dimenticato.

Mi diressi nella stanza,chiusi la porta finestra e mi sedetti sul letto..ero agitata, sapevo che il contenuto di quella lettera poteva cambiare la mia vita.

La aprii, ero in ansia,mille idee mi frullavano in testa,eppure solo una continuava a persistere da giorni: se fossi stata veramente incinta di Collin, sarei dovuta andare via dall'Italia, sarei dovuta scappare da Firenze,nn avrei mai più rivisto il padre di mio figlio.

Gli occhi inziarono un bruciarmi,le lacrime si susseguirono, rigavano le mie guancie.

Ero solo una ragazza di 20 anni, ingenua,sensibile, la cui vita poteva cambiare da un momento all'altro.

7 prima anni ...

"Va bene Valentina, hai studiato, sai tutto,devi solo entrare in quella stanza e far vedere chi sei."

Mi ripetevo in testa,ero agitatissima, l'esame di terza media, il mio esame. Non pensavo che fosse così.
Sono veramente in ansia.

Mentee ero intenta a fare avanti ed indietro per la stanza,qualcuno bussò alla porta:era lui.

Collin Prince, alto, biondo, occhi celesti,nei quali mi ero persa per ben 3 anni.

Era un ragazzo della mia classe, traferitosi a Firenze all'età di cinque anni da Brayton, in Inghelterra.

Io e lui non siamo mai andati d'accordo.
Perchè? Semplice, io ero innamorata di lui e lui di Sara D'Arrigo, una ragazza della 3 °F, alla quale stavo antipatica, ovvio fin dalla Prima media pensava che volessi "rubarle il suo grande amore", qulando a lui di me non fregava proprio niente.

Diciamo che mi immaginavo la terza media diversamente, ma ero felice del mio percorso.

Mi sedetti per non svenire, la sua presenza mi agitava, non so perchè, ma ad un tratto diventai rossissima e le gambe inziarono a tremarmi.

Presi la mia tesina e inziai a sfogliarla con forza, fino a quando Collin decise che Il giorno dell'esame era perfetto per farmi dei dispetti, come se durante questi anni mi avesse lasciato in pace..pff.

Prese i miei libri e li depositò su uno scaffale alto e con aria sfacciata si mise a ridere e a prendermi in giro, in quanto rispetto a lui ero una nanetta da giardino, ovvio.

Lo pregai di riprenderli, fino a quando la voce squillante della professoressa di Tecnica mi chiamò. Collin mi restituì i libri, presi la mia cartella e mi diressi nell'aula accanto. Stava per inziare il mio esame.

Entrai e a dir la verità fui notata subito, cosa che avevo intenzione di evitare, ma quel giorno fu impossibile, infatti una folata di vento decise di far sbattere la porta nel momento stesso in cui la stavo per chiudere.

Inziamo bene.

Mi sedetti e iniziai a spiegare la mia tesina e dopo varie richieste dei professori, mi vennero annuciati i voti degli esami scritti e con mia grande sorpresa andarono tutti benissimo.

Uscii dall'aula soddifsatta di me stessa e con il cuore ancora a mille entrai nell' aula accanto dove i miei compagni aspettavano il proprio turno.

Entrai e lo guardai.
I nostri sguardi si incrociarono e il mio fottuto cuore perse un battito quando in pochi secondi realizzai che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui lo vidi.

Uscii da quella scuola con il rimpianto di non avergli confessato i miei sentimenti in tutti questi anni.
Mi sentii un'idiota.

Mi sedetti sul muretto davanti a scuola, mi misi le cuffiette e iniziai a ripensare a tutti e tre gli anni trascorsi, fino a che qualcuno mi toccò la spalla..

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Spazio Autrice

Hello, io sono Valentina e questa è la mia primissima storia, spero vi piaccia.

Sarei felice di ricevere consigli vari da voi.

Quindi..come continuerà la storia?

Prima di pubblicare il Primo capitolo vorrei arrivare ad avere un po' di visualizzazioni..speriamo vada bene haha

alla prossima,vi voglio bene

DRUGSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora