Mi svegliai verso le 7 di mattina.
Mi alzai con fatica e svogliatezza dal letto e andai in bagno.
Mi guardai allo specchio, le occhiai circondavano i miei occhi castani, i miei capelli castano chiaro erano arruffati e ingestibili.
Aprii il rubinetto e mi bagnai il viso con un po' d'acqua fresca. Subito dopo mi guardai di nuovo allo specchio.
Vedevo le mie ciglia così nere, che dalle punte facevano cadere nel vuoto così tante goccioline d'acqua.
Mi ripresi dai miei pensieri, mi asciugai la faccia, mi legai i capelli in una coda alta, in quanto avevo i capelli disastrosi. Troppo.
Misi giusto un po' di mascara e andai in camera a vestirmi.
Misi un jeans chiaro strapparo, una camicia a quadri rossa e nera, le mie convers bianche basse, e mi diressi ij cucina a fare colazione.
Non mi preoccupai se ci fosse qualcuno in casa poichè ogni giorno era solo presente un biglietto lasciato da mia madre.
Lo presi in mano e senza neanche leggerlo lo appallottolai e lo gettai nel cestino.
Presi del succo d'arancia e due fette biscottate su cui spalmai della nutella.
Finii di bere il mio succo, misi il piatto nel quale avevo mangiato e il bicchiere nel lavandino, mi pulii la bocca, andai in bagno a lavarmi i denti, andai in camera, presi lo zaino e la giacca e uscii di casa.
Chiusi a chiave e andai a prendere l'autobus.10 minuti dopo..
Arrivai davanti a scuola proprio al suono della campanella, entrai e salii le enormi scalinate che conducevano al piano superiore, mi diressi verso la mia classe, quasi piena, e andai a sedermi.
Vidi Marco che mi fissava da lontano..
A quanto pare aveva vergogna del proprio comportamento.
Arrivò la professoressa in classe, alla prima ora avevamo musica, e quindi ogni studente doveva andare nella proprio aula di strumento.
Ci alzammo tutti e Marco mi passò vicino dandomi una spallata.
Chinai la testa..non era fattibile il suo comportamento, non gli avevo fatto niente.
Andai nell'aula di pianoforte con altri compagni, tra questi c'era una ragazza bionda, dal capelli lunghissimi, chiarissima di pelle e con occhi azzurro ghiaccio. Le guance un po' arrossate ed era esile di corporatura.
Mi si avvicinò e con voce tremante disse:
"Ei..emm..piacere Erica, siamo nella stessa classe, probabilmente non mi avrai neanche visto..comunque siamo nello stesso corso..mi piacerebbe fare amicizia ecco.."
Piuttosto spontanea la ragazza, nello stesso momento in cui varcai la porta dell'aula e aprii bocca per rispondere venni subito zittita dal professore.
Feci gesto ad Erica che le avrei parlato nell'intervallo.
Andammo a sederci attorno ad un grande tavolo ed Erica si sedette accanto a me.
Sembrava tanto dolce.
Quando ci sedemmo notai che allo stesso tavolo sedeva anche Collin. Il mio cuore perse di un battito.
Il prof. iniziò a fare l'appello e dato che eravamo tutti presenti iniziammo la lezione.
Il professore ci mise a coppie per provare a suonare uno spartito, o comunque cercare di far uscire qualcosa di decente ecco.
Pronunciò il mio nome e..quello di Collin.
DIO.DIO.DIO.DIO.DIO.
Collin.Esatto.
Il professore decise che saremo stati noi i primi a provare.
Andai a sedermi..e vicino a me si sedette lui.
Il mio cuore era a mille. Ogni singolo battito accelerava sempre di più.
Divenni rossa, rossissima.
Con la mano tremante presi lo spartito che mi diede il professore e lo misi al centro del leggio.
Posizionai le mani sul "Do" centrale e la stessa cosa fece Collin.
Senza preavviso le nostre mani si toccarono.
Alzammo entrambi lo sguardo, i suoi occhi, i suoi bellissimi occhi mi scrutavano. Dio. Quelle labbra.
Imbarazzati, forse troppo togliemmo di scatto le mani.
Lui si alzò e con fare impacciato uscì dalla classe.
Chinai la testa, avevo le lacrime agli occhi.
Tutti si allontavano da me..senza neanche conoscermi. Prima Marco, adesso Collin..
Mi alzai e chiesi al professore di andare ai servizi, e lui con occhi pieni di compassione mi diede il permesso.
Uscii dall'aula e corsi in bagno.
Mi rinchiusi in uno dei tre sanitari presenti e mi accascai alla porta pensando.
Perchè io stessa avevo avuto quella reazione a quello sfioro con la sua mano..e perchè lui è scappato?
Mi sentii rifiutata senza alcun apparente motivo..anzi forse perchè iniziava a piacermi..quello è un dubbio che non ho mai risolto e forse non risolverò mai..
Uscii dalla porta con gli occhi rossi e il nodo in gola, non volevo piangere. Non ne avrei avuto alcun motivo.
Attraversai il corridoio, camminavo a passo spedito per evitare qualsiasi sguardo.
Poi sentii un mano stringermi il braccio, sperai con tutta me stessa che quella fosse sua. Ma non sentivo niente. Mi voltai e vidi una ragazza riccia, più alta di me che con sguardo provocatorio e tono acido mi disse
"Ascoltami bene, stai lontana da Collin, lui è mio, solo mio. Vai a farti un giro sfigata."
Ebbi i brividi..pensavo di aver iniziato una nuova parte della mia vita.
Alle elementari ero stata vittima di bullismo, pensavo che questo scempio fosse finito..eppure non fu così.
Girai l'angolo e vidi quella stessa ragazza baciare Collin nel corridoio,non si accorsero di me, per fortuna.
Ritornai in classe e tutti mi guardarono appena entrata, fortunatamente a salvarmi fu la campanella dell'intervallo.
Tutti si alzarono e si diressero verso il corridoio.
Nello stesso momento in cui ero intenta ad uscire dall'aula, il professore mi chiamò
"Valentina aspetta un secondo, ti devo parlare"
Mi girai e mi diressi verso di lui.
"Si, mi dica professor. Cipriani"
"Ecco, riguardo a quello che è successo prima..non starci male okay? Collin è un ragazzo molto complicato, conosco la sua famiglia e..insomma ci sono vari problemi. Ma stai tranquilla okay?"
"Oh..emm..grazie prof. è stato molto gentile a preoccuparsi, ma ora sto meglio..grazie mille."
Mi congedò con una pacca sulla spalla e un sorriso debole, io ricambia con quello stesso sorriso.
Rimasi in quell'aula per dei minuti interi, a pensare alle parole del professore.
Nell'aula regnava il silezio totale.
Misi gli occhi su uno dei pianoforti, mi avvicinai e inziai a toccare con leggerezza diversi tasti.
Mi sedetti, e come se non esistesse più niente o nessuno, mi misi a suonare.
Ogni nota riempiva il silezio che occupava quello spazio.
Mi sentivo libera.
Finii di suonare, il silenzio ritornò a regnare nell'aula.
Sentii solo il cigolio di una porta e dei passi.
Qualcuno mi aveva spiata.
La campanella suonò di nuovo per annunciare la fine dell'intervallo.
Uscii dall'aula prendendo i miei libri e andai in classe.
Le successive quattro ore passarono come niente, anche se durante le lezioni mi sentivo osservata sia da Marco che da Elena. Dio quella peppia. La scuola era appena iniziata e già quella sapeva tutto di tutti, inoltre con lo sguardo andai alla ricerca di Erica che non si era più fatta vedere dalla prima ora. Chiesi ad una ragazza bionda e riccia se avesse visto Erica e lei rispose dicendomi che era uscita prima perchè era stata male. La ringraziai e continuai a seguire le varie spiegazioni.
La campanella dell'ultima ora suonò, e noi dovevamo avere la lezione di storia, ma "sfortunatamente" la nostra professoressa non c'era, così ci ritrovammo ad avere suplenza con un professore che ci fece fare quello che volevamo.
Presi il mio libro preferito dallo zaino e inizia a leggero dal segno che avevo fatto. Poi sentii toccarminio braccio all'improvviso.
"Ovviamente io non riesco mai a leggere perchè qualcuno deve sempre rompermi le palle" pensai.
Mi girai e una ragazza piuttosto bassa, con occhiali grandi e capelli mori mi si avvicinò,e con voce piuttosto bassa mi disse.. "Ascoltami bene, ti stai cacciando nei guai, ho visto la scenata che ti ha fatto Sara in corridoio okay? E ho anche visto che Marco non ti ha più rivolto parola. Grazie ad Elena oramai tutta la scuola è a conoscenza di quello che è successo in aula di pianoforte..devi cercare di fare qualcosa, è un consiglio. Ah stai attenta a Collin."
Ma era un mia impressione o erano tutti strani in quella scuola?
Ripresi a leggere, poi sentii la sua risata..la sua voce. Alzai lo sguardo e lo vidi parlare..guardarsi attorno.
Dio i suoi occhi..non mi stavo innamorando. A 11 anni non esiste l'amore. No..era solo una piccola cotta.
Mi sono sempre chiesta cosa si provasse quando si era innamorati..
Nessuno è mai riuscito a spiegarlo. E si avevo 11 anni è vero..ma ero convinta che l'amore non si potesse spiegare a parole, è un sentimento unico. È quel qualcosa senza il quale ci sentiremo persi.
Una volta mi avevano detto che tutti noi siamo destinati ad avere una persona accanto. Che ognuno di noi è o verrà amato. Sempre.
Iniziai a capire che non è tutto così facile come nelle favole..insomma..
È tutto diverso.
Quanto lo avrei voluto
abbracciare dio.
Vorrei aver avuto anche solo avere il coraggio di salutarlo.---------------------------------------------------------
Spazio autrice.
Dio ragazze siamo arrivate a 70 visual. Non pensavo mai più. E già un piccolo traguardo per me. E si, lo so che avevo detto che a 60 visual avrei pubblicato un altro capitolo, ma non ho veramente avuto tempo scusatemii❤
Comunque siete curiose di scoprire se tra Valentina e Collin succederà qualcosa? Spero proprio di si.
Che ne dite se arriviamo a 90 visual per il prossimo capitolo? Vi voglio bene, un bacio grande💋
-Valentina
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DRUGS
RomanceIniziai a sfogliare le pagine di quel diario e trovai un pagina..iniziai a leggerla. "Il suo modo di essere, così impacciato, ma allo stesso tempo adorabile mi fa impazzire. Odio dover fare lo stronzo con lei, ma è l'unico modo per starle accanto. L...