Cap. 19

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«E questo era l'ultimo abito, signore e signori. Ora è il momento di annunciare la collezione dello stilista che ha colpito maggiormente i giudici.» annunciò il presentatore sul palco, tenendo nella mano libera una busta bianca chiusa.

Marinette era seduta in prima fila al lato destro della lunga passerella, accanto a Gabriel.

Era giunta la sera e la sfilata era ormai al termine; la ragazza non ne poteva più dal caldo e tutto ciò che voleva fare era andare a dormire: dopo che i tre furono tornati a casa dallo studio di Master Fu, Marinette ebbe dovuto spiegare ai suoi genitori che era stata coinvolta in un attacco akuma, riportando alcune lievi ferite ai polsi e qualche graffietto.

Dopo aver tranquillizzato Sabine e Tom, dicendo loro che Ladybug e Chat Noir l'avevano salvata, andò a farsi una doccia, cambiando le bende attorno ai polsi e chiamando Alya per dirle cos'era successo, ovviamente mantenendo la stessa versione che aveva detto ai suoi.

Dopo tre quarti d'ora di conversazione, chiuse la chiamata con l'amica, intenzionata ad andare a dormire per recuperare le forze, ma un certo ragazzo dai capelli biondi non aveva avuto la sua stesa idea: Adrien iniziò a tempestarla di messaggi, soprattutto sporchi poiché sapeva che li leggeva mentre le arrivavano, perché voleva sentirla.

La corvina sapeva che in realtà era preoccupato per Plagg, quindi decise di rimanere sveglia un po' con lui, finché alle tre e venti non si salutarono.

Il sonno non fu del tutto longevo alla ragazza: si svegliava ogni mezz'ora alla sola idea dei suoi vestiti che sfilavano davanti a migliaia di persone –contando anche la televisione– e la situazione di Plagg non aiutava.

Alla fine era riuscita a dormire per poco più di due ore, svegliandosi alle otto per prepararsi alla lunga giornata, fatta dallo spiegare ai suoi amici cosa le era accaduto, siccome Alya aveva scritto sul Ladyblog l'avventura della sua migliore amica, e trovare un modo per nascondere quelle orrende abrasioni sui polsi; alla fine aveva optato per un paio di guanti rossi senza dita in un tessuto simile al cuoio per coprire le bende bianche.

Almeno si abbinavano al vestito, pensò lei, facendo l'ultima prova prima di decidere l'acconciatura: suoi classici codini? No, troppo infantile; una coda alta? No, non stava bene, a suo parere; uno chignon alto? Era il look che usava l'anno scorso!

La situazione era ridicola e si stava portando avanti per le lunghe; alla fine decise di tenere i capelli sciolti.

Dopo una giornata passata a rispondere al quarto grado dei suoi compagni di classe e ad essersi preparata, alle sette di sera in punto era pronta per andare alla sfilata, che si teneva a Maison Margiela, accompagnata dai due Agreste e Nathalie.

Ci vollero dieci minuti ad arrivare, ma non poté nemmeno passare un secondo con Adrien che il ragazzo dovette correre in camerino per truccarsi e vestire il primo abito, anche se la sfilata iniziava alle otto.

"Che dura la vita da modello..." pensò Marinette, restando incollata a Gabriel come la sua ombra, non volendo fare figuracce, come andare a chiedere l'autografo o rischiare di balbettare come un'analfabeta, per ogni volta che vedeva uno stilista famoso.

Il concorso durò circa tre ore e mezza, finendo alle undici e mezza, contando anche le piccole pause per i modelli, fino ad arrivare alla premiazione della collezione più bella.

«Lo stilista vincitore della sfilata di quest'anno è...»

La suspance era palpabile e Marinette teneva le dita incrociate, sperando che Gabriel vincesse.

«Gabriel Agreste!» annunciò il presentatore, facendo partire un fragoroso applauso dal pubblico, per poi invitare lo stilista e i modelli che avevano indossato i suoi abiti sulla passerella per il discorso di ringraziamento e per ritirare il premio: una targhetta in argento e un assegno di qualche migliaia di euro.
«Di solito io ringrazio me stesso per le creazioni che mi fanno vincere i concorsi, –iniziò l'uomo, prendendo il microfono in mano– ma questa volta devo ringraziare una ragazza che mi ha fatto aprire gli occhi, mostrandomi il vero significato di "moda" e "originalità". La signorina Marinette Dupain-Cheng.»

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