Una decina di minuti dopo mio padre e mio zio uscirono dalla stanza. Io ed Omar ci piombammo da loro, andai a salutare mio zio. Mi chiese se stessi bene, io tentennai a rispondere. La verità era che niente andava bene, avvolte avrei preferito morire piuttosto che stare come ora. Gli risposi che tutto sommato andava bene, ma anche lui sapeva che era una mezza verità. Dopo che mio zio uscì dalla stanza, mio padre raccontò a me ed a mio fratello ciò che lo zio aveva detto, ci disse di non sperarci troppo ma che dovevamo essere fiduciosi. Io sapevo che mio padre non avrebbe lasciato facilmente quella città ,era legato a Sirte ma in quelle circostanze non si poteva restare. Il pomeriggio rimasi a pensare, pensai che l'odio che provavo per gli occidentali, venne in disparte quando seppi che combattono contro l' attuale regime. La sera andai a dormire presto, chiusi gli occhi e pregai solamente di rialzarmi il giorno dopo. Ormai non potevo neanche avere la certezza di questo.
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Sottovoce
General FictionSottovoce: come le urla degli uomini che scappano dalla guerra.