30 -epilogo

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Era qualche settimana che Crystal e Shawn si erano fidanzati. Tutto andava a gonfie vele. Entrambi erano felici. I lividi e i tagli di Crystal erano ormai spariti, aveva ripreso a mangiare normalmente, e ad uscire. Sorrideva sempre. Non trovava più dei motivi per essere triste. Shawn l'aveva migliorata. E lei, gliene era grata.
Shawn, stava sempre con lei, non le faceva mancare niente.  A parte qualche gelosia da parte di entrambi tutto procedeva per il meglio. Anche i genitori di Crystal furono molto più presenti, e lei non poté che esserne felice. Fece conoscere Shawn a tutta la sua famiglia; e a parte qualche iniziale occhiataccia di Josh, adorarono Shawn, capirono che era un bravo ragazzo e che si potevano fidare di lui. Crystal, preferì non raccontare di Jack ai suoi genitori. Per lei era acqua passata, dato che Jack da qualche settimana non si faceva vivo. Per degli aspetti, Crystal, non poté che esserne sollevata; ma da un lato continuava ad aver paura che Jack potesse tornare e farle di nuovo del male.
Era ormai finita la scuola, e quella sera si sarebbe tenuto il solito ballo di fine anno. Shawn decise che dopo la THS si sarebbe dedicato alla musica: un manager lo contattò settimane prima, dato che sentì delle canzoni di Shawn su YouTube; e gli propose di fare un tour estivo visto che Shawn aveva un gran talento ed un'innata passione per la musica, oltre che iniziava ad avere successo. Il ragazzo ne parlò anche con Crystal, alla quale chiese di partire con lui per il tour che sarebbe iniziato qualche giorno dopo il ballo. Crystal aveva accettato entusiasta. Dato che era un tour estivo poi, si sarebbe potuta dedicare agli studi di biologia, aveva già progettato di continuare la scuola e andare al college di Toronto, cosicché non si sarebbe allontanata da Shawn.
La vita della ragazza era cambiata radicalmente, sembrava tutto perfetto.

Crystal era piuttosto su di giri per l'imminente ballo.
Erano le 10 a.m. ed era andata a fare shopping con Lisa, sua madre. Era da tanto che non facevano un'uscita madre-figlia.
Erano uscite appositamente per comprare il vestito, e fare altre commissioni. Crystal, non aveva ancora pensato ad un preciso modello, o colore, di vestito.
Girarono negozi su negozi, ma non ce n'era uno che soddisfaceva Crystal. Entrarono in una boutique, era la loro unica ancora di salvezza. Continuarono a cercare finché Crystal non spalancò gli occhi. Aveva individuato un vestito rosso; corto fino al ginocchio davanti, e lungo fino alla caviglia, dietro.
Aveva una profonda scollatura sul seno coperta da un velo di pizzo, anch'esso rosso. Se ne innamorò a prima vista; sembrava fatto proprio per lei, le calzava a pennello.
A Lisa si riempirono gli occhi di lacrime: aveva perso tanto tempo con sua figlia, ma poteva ancora recuperare. Madre e figlia si abbracciarono.
“Sei bellissima Crystal.” Sussurrò Lisa all'orecchio della figlia. Anche quest'ultima in lacrime.
“Mi dispiace tanto, Crystal. Mi dispiace per non essere stata una mamma presente. Per non essere stata una mamma perfetta. Per non essere stata la mamma che desideravi. Mi dispiace, davvero. Ma voglio rimediare: voglio esserci quando ti sposerai, quando nascerà tuo figlio, quando lo vedrai crescere, finché il tempo me lo permetterà, io voglio esserci per te. Ti voglio bene figlia mia.” Disse Lisa piangeva, aveva esternato i suoi pensieri.
Crystal a questo punto pianse ancora di più. Quanto le mancava sua madre.
“Adesso basta piangere, sorridi.” Continuò sua madre. La ragazza tirò su con il naso e sorrise.
“Ti voglio bene anche io mamma.” Le disse Crystal sorridendo. Le mancava quell'effetto che solo una mamma poteva dare. Ma sapeva, che sua mamma ci sarebbe sempre stata per lei.
“Dai andiamo a pagare, che se no non facciamo in tempo a prendere le scarpe e ad andare dalla parrucchiera! ” Esclamò Lisa, Crystal ridacchiò. Ricordava sua madre piena di vitalità, ma non così tanto. Poco dopo si diressero verso un negozio di scarpe. Non ci misero molto a scegliere. Presero un paio di tacchi rossi, non troppo alti, lucidi.
Poi, su richiesta della madre, andarono dalla parrucchiera. “Un pò di svago, di certo, non ci farà male!” Disse qualche tempo prima, Lisa. E non aveva per niente torto.
Crystal, non voleva tagliare i suoi capelli: li adorava lunghi e non li avrebbe tagliati per nulla al mondo; certamente li avrebbe tagliati il necessario, ma solo ed esclusivamente quando fosse servito. Insomma, non fece molto, decise solo di fare is suoi capelli mossi. Ci misero un'ora abbondante, sia per la folla in negozio, sia per acconciare i capelli. Erano lunghissimi, le arrivavano al fianco, per questo la parrucchiera ci mise più tempo del solito.
Tornarono a casa sfinite. Crystal, a pranzo, decise di non mangiare. Non aveva fame, e il suo stomaco le parve attorcigliato dall'emozione.

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