1. Il tuo ultimo abbraccio

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Sei arrivato, finalmente.
Ti stavo aspettando.

***

Qui fisserò l'eterno mio riposo,
qui scrollerò dalla mia carne stanca
il tristo giogo delle avverse stelle.
Occhi, miratela un'ultima volta!
Braccia, carpitele l'estremo abbraccio!
-Swhakespeare, Romeo e Giulietta, Atto V Scene III

I suoi occhi vennero trafitti da una candida luce.
Era incredibilmente accecante.
Quasi opprimente.
Così inondato da quel chiarore, l'intero luogo sembrava risplendere.
Si trattava senz'ombra di dubbio...del mondo di No. 6.

  Già, No. 6 era sempre stata così, traboccante di luce propria. Sono tornato. Shion serrò la mano in un pugno, quando avvertì un leggero colpo sulla schiena.
"Fa un profondo respiro" disse Nezumi. "Getta fuori l'aria e liberati da ogni emozione. Mantieni la calma; abbandonati a turbamento o esitazione anche per un solo istante e ti costerà la vita."
  "Capito. Anche tu, seguimi e cerca di non restare indietro." All'improvviso, Shion avvertì il bisogno di ridere solleticargli il cuore.
"Cosa?" Nezumi tirò indietro il mento. "Che hai da ridere?"
"No... pensavo solo che sensazione magnifica fosse poterti dire 'seguimi'. Fino ad ora, sono sempre stato io a sentirselo dire."
"...Lo sai, Shion, dovresti ..." Nezumi chiuse le labbra a mezza frase, scuotendo energicamente il capo.
La porta si spalancò del tutto e la luce li investì frontalmente.
"Nezumi, andiamo." Aprendo la mano serrata a pugno, Shion scivolò silenziosamente nella luce bianca.

  Ha sorriso? Nezumi scosse la testa, mordendosi le labbra. Si sentiva leggermente soffocare. Come può sorridere in un momento simile? Sorridere di cuore, per giunta... come se fosse davvero felice. Non era un sorriso di baldanza, né una finzione. Fra un momento avrebbero varcato la soglia del Penitenziario, eppure, Shion stava sorridendo. Era stato in grado di sorridere.
  Stavo solo pensando che sensazione magnifica fosse poterti dire 'seguimi'.
  Che diavolo? Ci hai scambiati per studenti che chiacchierano e scherzano di ritorno da scuola? Perché? Perché non sembri affatto nervoso? Possibile che non comprendi in che razza di situazione ci troviamo?
  Avrebbe potuto lanciargli ogni genere d'insulto. Ma, Nezumi mormorò sotto il respiro, è comunque sorprendente. Era più forte di lui, la meraviglia nei suoi confronti era più forte del desiderio di insultarlo.
  Io non potrei mai sorridere in quel modo. Una risata innocente e spensierata – è semplicemente impossibile per me. In questo stesso istante stiamo per varcare un luogo che potrebbe rivelarsi più pericoloso di un campo minato. Non ho energie da sprecare in una risata.
Non aveva paura, né si sarebbe tirato indietro; ma nonostante questo, era comunque teso. Uno stato d'animo che lo preparava alla battaglia. Aveva bisogno di questo cambiamento nel corpo e nella mente per potersi sottrarre agli attacchi nemici; così da potersi voltare e affondare a sua volta le zanne nella gola nemica. Ma Shion non aveva nulla di tutto questo, non possedeva neppure la mentalità del combattente.
  Tante volte Nezumi si era irritato con lui. Dove diavolo hai lasciato artigli e zanne? Si era ritrovato a pensare. Lo aveva addirittura schiaffeggiato in preda a tale rabbia.
Un tempo, aveva creduto che Shion fosse fragile, infinitamente più debole e fragile di lui. Più impotente e indifeso di un uccellino appena nato... aveva creduto che non possedesse la più piccola capacità per sopravvivere in quella dura realtà. Ciononostante, Nezumi non lo aveva mai schernito o disprezzato per questo.
Al contrario, sentiva di doverlo proteggere. Che se non lo avesse fatto con tutte le forze di cui disponeva, Shion non sarebbe mai riuscito a sopravvivere. Avrebbe finito per essere schiacciato. Nezumi lo aveva creduto seriamente, un tempo.
  Ed aveva completamente frainteso. Fare supposizioni infondate, ecco il mio stupido errore. Lo aveva compreso da tempo, ormai.
Shion non era affatto debole. Era grazie alla sua forza che era stato in grado di giungere fin lì. Non era rimasto schiacciato, al contrario, era lontano dall'esserlo: era sopravvissuto valorosamente. Si era trascinato fuori con le sue stesse forze. Era emerso da quella realtà tanto brutale, aveva tenuto testa alle avversità che gli si erano parate davanti e aveva addirittura sorriso. [2]
  Sorriso, huh. E va bene. Fa' pure le cose a modo tuo, io continuerò nel mio. E insieme supereremo tutto questo.
Riguadagnò il controllo del suo respiro.
  Ci siamo, Shion.
Non poteva minimamente prevedere cosa sarebbe accaduto o cosa li avesse attesi.
  Un abisso?
  O forse un miracolo?
  Torneremo indietro sani e salvi o non torneremo indietro affatto?
Non poteva prevedere cosa li attendesse di lì a un passo.
  Cosa accadrà...?
  Sarai ancora in grado di sorridere una volta oltrepassato il traguardo? Sorriderai ancora a te stesso, immutato, come fai adesso?
"Andiamo, Nezumi." Shion si tuffò nella candida luce. Doveva seguirlo, così da non restare indietro. Nezumi annuì, facendo un passo nella luce dopo di lui.

No.6 (Volume 7)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora