STORIA DI R.V.

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R. nasce in Lapponia, nel 20 a.C.
La sua vita fin da piccolo è segnata dai suoi tratti somatici: di fatto a differenza del resto della popolazione tipicamente nordica nell'aspetto, R. ha capelli e occhi scuri.
La Nutella non esisteva ancora, o meglio, la Creatrice non l'aveva ancora inventata, quindi il colore degli occhi non era associato a qualcosa di positivo, ma era un elemento discriminante.
R. inoltre, era più basso dei concittadini e discretamente magro.
Il giovane ha voglia di emergere e quale sport migliore per uno come lui che le gare su slitta? Infatti la sua fisionomia lo rende adatto a quel tipo di gare, agile e leggero com'è.
Fin dalle prime corse sbaraglia gli avversari. Un talento disarmante.
Col passare del tempo si affeziona particolarmente a una delle sue renne. Non sa come chiamarla e opta per "Renna di R.". Le altre renne che trascinano la slitta non hanno un nome singolo, ma vengono convenzionalmente chiamate collettivamente "compagni di ventura".
R. con loro ha un rapporto particolare. Le sue renne sono per lui qualcosa in più di un semplice mezzo per muoversi e fare gare, sono gli unici esseri viventi che lo hanno saputo apprezzare per quello che è, non che lo hanno odiato per quello che dovrebbere essere, ma questo, questo non ci interessa.
Dicevamo, R. è un diamante grezzo e col tempo è diventato sempre più levigato: siamo giunti alla gara più importante della stagione: la Corsa su Slitta della Scandinavia, su cui sono sintonizzate tutte le reti televisive del nord Europa.
L'arbitro della manifestazione chiede il nome di R. e delle sue renne. "Quello alle redini è R., la renna alfa è "Renna di R." e il gruppo di bestie si chiama "Compagni di ventura".
La folla in delirio per la partenza imminente gioca un brutto scherzo all'arbitro, che malauguratamente non capisce esattamente ciò che gli è stato detto.
La gara parte e manco a dirlo R. è il dominatore incontrastato. È il primo abitante della Lapponia a vincere un titolo iridato.
Come detto però, l'arbitro ha fatto un po' di confusione e sul risultato della gara scrive: "Le renne compagne di R. Ventura vincono la Corsa su Slitta della Scandinavia". Inoltre aggiunge: "La renna Rudolph è un'autentica fuoriclasse". Questa mitica renna imperverserà ancora per molto tempo, ma questa, beh, questa è un'altra storia.
Il mito di R. fa il giro del mondo e un giorno accade qualcosa di inaspettato.
R. riceve una telefonata: il prefisso è quello di Betlemme.
A parlare è un tale di nome Giuseppe, che lancia una sfida al mitico Lapponico: "Senti R., stai fresco che qua è nato il figlio di Dio, aspetta che cresca un po' e vedrai quanto è amaro il sapore della sconfitta".
R. non ci da peso: pensa che sia solo uno dei soliti truzzi che si diletta a fare telefonate a caso.
Questa volta però, R. si è sbagliato: è il 20 d.C. e il vecchio truzzo si presenta con il figlio al cospetto del Mitico. Gesù è munito di una slitta fatta di legno importato dall' ecocentro di Gerusalemme, modellata con maestria dal padre, falegname per professione. R. è a dir poco sbalordito, ma non si scompone.
Accetta la sfida del giovane: si tratta di una corsa da Stoccolma a Copenaghen.
Il Mitico non sa tuttavia che per arrivare a Copenaghen bisogna attraversare il mare.
La gara parte, per la prima volta R. è in difficoltà.
I due atleti sono testa a testa, le renne muso a muso: è il preludio di una lotta sanguinolenta.
Ad un certo punto però qualcosa va storto: le due slitte sono giunte sulle coste del Baltico; si fermano.
A R. si è gelato il sangue: la sua slitta non può andare sull'acqua.
Gesù invece, guardandolo con un sorrisetto compiaciuto, scende dalla slitta e appropincuandosi alle acque inizia a moonwalkarci sopra, con aria di sfida, allontandandosi sull' orizzonte.
R. si sente in bilico sulla lama affilata del fato, non sa che fare.
L'aiuto giunge dal cielo: "OH OH OH" : Babbo Natale scende in picchiata con le sue renne
L'aiuto giunge dal cielo: "OH OH OH" : Babbo Natale scende in picchiata con le sue renne e caricando sulla sua slitta R. partono all'inseguimento di Gesù.
Con uno sforzo immane lo raggiungono e superandolo lo scaraventano in acqua.
Arrivati a Copenaghen partono i festeggiamenti.
R. Ventura e Babbo Natale hanno sconfitto Gesù.
Babbo non contento dà in dono tutti i premi ricevuti ai bambini del mondo viaggiando con la sua célere slitta.
Quel giorno era il 25 dicembre e in memoria di questo evento e di quest'uomo fantastici verrà chiamato Natale.
Ma questa, beh, questa è un'altra storia.

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