Quel paesino mi stupiva sempre di più.
Di notte le casette illuminate risplendevano nell'oscurità ; c'erano soltanto delle coppiette di anziani che passegiavano al chiaro di luna , mano della mano , raccontandosi le loro giornate come se fossero bambini che raccontavano il loro primo giorno di scuola ai genitori.
Per il resto , quel paesino era deserto ; pareva una città desolata , incantata , abbandonata e dimenticata dal mondo , che conservava le sue meraviglie con avidità e maestria.L'aria era fredda , ghiacciata ; entrava nel tuo corpo silenziosa e tagliente , rendeva il respiro affannoso .
"Rose..."
Guardai Joseph che era seduto su un muretto agli estremi della staccionata che delimitava il negozietto.
Era seduto in una posa perfetta , pareva studiata , la luce lunare debole e quella artificiale dei lampioni , illuminavano il suo viso rendendolo ben visibile ed accentuando il contrasto tra la luce chiara , limpida e confortevole del di' , con il buio , misterioso e tenebroso della notte." Ti va di venire da me stasera? La mia casa si trova a pochi isolati da qui"
Lo guardai intensamente.
Sicuramente Johann non me lo avrebbe mai permesso ; non mi avrebbe mai lasciato andare da qualcuno che avevo conosciuto solo poche ore prima .
A mio malincuore , avrei rifiutato ; mi dispiaceva molto , ma non volevo far preoccupare il vecchio Jo.Improvvisamente tiro' una folata di vento che mi provocò un leggero tremolio , sentivo il corpo immobile , quasi paralizzato.
"Rose..."
Joseph scese con un agile salto dal muretto , si tolse la giacca e mi copri' affettuosamente.
"Tieni , io ormai ci sono abituato"
In realtà tremava leggermente , ma cercava di non farmelo notare.
" ultimamente fa sempre molto freddo qui " disse sbuffando.
"Joseph..."
"Credi che sia una buona idea? ...insomma , ci siamo appena conosciuti...forse , non è il caso..."
Mi guardo' in silenzio.
"Va bene , aspettami qui , prima devo avvisare Johann"
"Johann ? Chi e'? Il tuo ragazzo? "
Mi chiese divertito."No! Johann è un vecchietto che lavora nel negozio di antiquariato in cui ho incontrato la signora Schliemann ricordi? "
"È stato come un padre per me , il padre che non ho mai avuto. "
Dissi guardando il cielo stellato , ricordandomi del quadro dipinto da Hans."Oh , ti capisco sai" rispose Joseph guardando il cielo insieme a me.
Avrei voluto chiedergli ulteriori informazioni , ma il mio subconscio mi disse che sarebbe stato meglio lasciar perdere , forse a Joseph non avrebbe fatto piacere parlarne e , di certo , non volevo rovinare quel momento prezioso ed irripetibile.
"Ecco , questa è casa mia" disse Joseph sorridendo.
Era una piccola casetta nascosta tra gli alberi , che con le loro chiome ombrose ed imponenti la coprivano quasi interamente.
Non pareva troppo curata: delle crepe si intravedevano sotto le fitte , numerose foglie , il giardino sembrava essere stato trascurato per parecchi anni ; per questo quella casa si differenziava così tanto dalle altre , perfette , ordinate e tutte completamente uguali."Vieni ; entra pure , non è che sia proprio una delle case più lussuose del paese , ma ti assicuro che è molto accogliente"disse Joseph sistemando un vasetto di fiori sul davanzale di una finestra ormai inesistente dal tanto che era coperta dai rami degli alberi.
All'interno era completamente diversa da come chiunque l'avesse immaginata.
Le pareti erano decorate da numerosi quadri rappresentanti paesaggi di vario tipo.
Mi soffermai su un quadro in particolare.
Rappresentava due persone sedute in riva ad un lago , al chiaro di luna." Era di mio padre" disse Joseph dietro di me , con lo sguardo fisso verso il dipinto.
"Cos'è successo alla tua famiglia?
Se non ne vuoi parlare ti comprendo pienamente n...""Rose"
Lo guardai di scatto interrompendo il mio discorso.
"Voglio parlartene , tu mi hai raccontato la tua storia , e non mi sembra giusto che io non ti racconti la mia"disse con un tono deciso , ma questa volta aveva assunto un'espressione più seria.
"Io ...non ho mai conosciuto mio padre."
Sentivo la sua voce diventare sempre più insicura e leggera.
" mia zia , la proprietaria del forno , mi ha detto che è scappato di casa quando era ancora giovane.
Io ho trascorso la mia infanzia con lei.""E ..tua madre?"chiesi timidamente.
"Non ho notizie di lei. Neanche mia zia sa dove sia e soprattutto , chi sia."Mi sdraiai accanto a lui , sul divano , mentre alla televisione proiettavano un film che nessuno dei due stava seguendo.
"Sono sempre stato solo , Rose".mi disse ad un certo punto guardandomi negli occhi.
"Anch'io , Joseph , anch'io. "Dissi socchiudendo gli occhi.
Mi strinsi a lui in un abbraccio protettivo .
"La solitudine è una porta chiusa , serrata , devi solo sperare che qualcuno abbia la chiave per aprirla"
"Rose , sei tu la mia chiave."
"E tu sei la mia Joseph , restiamo insieme ed apriremo nuove porte ."
" le porte dell'amore e della fedeltà".
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I Colori Della Vita
RomanceUn sogno , una foto , dei ricordi e un omicidio. Tutto questo sarà di fondamentale importanza per Rosemary Meier , una 18enne austriaca in cerca di risposte alle sue domande interminabili e riconducibili al suo passato.