Capitolo 6

9.4K 369 19
                                    

Thanatos si allontanò per sedersi sul suo trono e restò ad osservarla per qualche istante, lì, per terra.

" Ora rialzati e vieni qui "

Leida si alzò, e tremante si avvicinò a lui:

" Qui, in ginocchio, d'avanti a me "

Le disse.

Gli si avvicinò, seguendo il dito del tiranno che indicava il pavimento:

" Così, da brava. Se tu sarai ubbidiente e accondiscendente con me io sarò meno... Com'è che era? BASTARDO! Già, sarò meno bastardo con te... "

Leida sorrise appena.

" Che c'è, ti fa rider il fatto che ti devi sottomettere a me? Rispondi! "

Thanatos la scosse.

Leida alzò lo sguardo.

" No, non è questo che mi fa ridere "

Thanatos si inclinò col busto, appoggiandosi col gomito sul ginocchio destro, poi la guardò, fissa negli occhi:

" E per cosa allora? "

" Per il semplice fatto che nessuno può mutar la sua natura. Siete un cane bastardo e tale rimarrete! "

La mano gelida colpì la delicata gote ( guancia) di lei, tanto da farla barcollar e poggiarsi alla gamba sinistra del tiranno, dove scoppio in un pianto disperato.

" E adesso perché piangi? Fa male cerbiatta? "

Le afferrò il braccio e la sollevò dal suo ginocchio, scotendola:

" Ah? Fa tanto male la mia mano... "

Le appoggiò la mano sulla gote indolenzita e l'accarezzò:

" ...sulla tua pelle? "

" Non sono i vostri schiaffi a farmi piangere "

" E cosa allora? "

" Voi mi fate del male... "

Lui allentò la presa sul braccio e lei si ripiegò sul suo ginocchio.

Meravigliando Leida, Thanatos l'accarezzò lievemente, si alzò ed avanzò verso una stanza.
Leida rimase lì ferma.

Lui la guardò, fermandosi sul ciglio della porta:

" Devo attender ancora molto per un bagno? "
" Bagno?... "

Sibilò lei.

" Si, preparami la vasca per il bagno. Avanti, alzati... "

Leida si alzò ed andò verso di lui, che la condusse in una sala di pietra circondata da statue e colonne, ed al centro una grande vasca di mosaico.

" Quando sarà tutto pronto, vienimi a chiamare "

" Dove andate? "

«Le interessa davvero sapere dove vado, o solo se starò lontano da lei?»

Pensò il tiranno.

Poi le disse ghignando.

" A svestirmi... "

La guardò per un istante, mettendola in imbarazzo tanto da farle abbassar lo sguardo.

Il principe si disperse in un'altra sala.

Leida restò sola e si guardò intorno:

" Ed ora cosa faccio? Chi lo ha mai preparato un bagno! Mmmhh... Vediamo, forte com'è, l'acqua la vorrà sicuramente fredda, odierà il calore "

Così dicendo versò dei barili di acqua gelida nella vasca.

" Poi lo vorrà adornato, mmhh... Delle foglie andranno benissimo... "

Strappò dei ramoscelli delle piante che crescevano sulle rocce che circondavano la stanza e li gettò nella vasca.

Poi la guardò per un istante:

" Mha! Credo che cosi andrà benissimo... "

Ti amero' per sempre Cherida Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora