Capitolo 5

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" Bravi, miei uomini. Ora lasciatela pure a me! "

Le guardie si prostrarono ai suoi piedi.

Leida lo guardo con le lacrime agli occhi:

" Non può essere lui "

Il suo dolce cavaliere altri non era che il principe, il tanto odiato principe.

«Il mio unico amore nasce dal nemico più odiato! Ora so chi sei e non posso più tornar indietro. Mostruosa è la nascita di questo amore... Ma perché, crudele, mi hai ingannata con il tuo dolce viso, con le tue labbra, avendo l'anima del nostro tiranno?»

Le guardie indietreggiarono fino alla porta, che chiusero.

Leida lo guardò:

" No! Non voi! "

I suoi occhi vennero inondati dalle lacrime, e presa dalla rabbia cominciò a tirargli lievi pugni sul torace:

" Mi hai ingannata, maledetto bastardo! "

Thanatos le afferrò i polsi quasi stringendoli, costringendola a porgergli il dorso delle mani, che portò alle sue labbra, baciandole:

" Qui è veramente pieno di guardie, non ti conviene chiamarmi cosi!!! "

Le sorrise.

Leida gli negò lo sguardo:

" Avevamo fatto un patto, sono arrivata fin qui. Ora, lasciatemi andare! "

«Leida, non volevo ingannarti»

Le avrebbe voluto dire.

Ma non lo fece...

" Si, potresti andar via, se solo io non ti avessi presa prima delle mie guardie "

" E quindi? "

" E quindi ora resterai qui come mia schiava "
" No, non voglio! "

" Sei mia adesso, e decido io cosa farne di te... "

" Io non sono di nessuno, vostratanto meno... "

Leida osservò il quadro alle spalle di Thanatos, e sentì ancor più forte l'attrazione verso di lui, che subito soffocò.

Odiava essere sottomessa a qualcuno, a qualunque uomo.

Il tiranno le si avvicinò, le presele le guance con la mano destra gelida, e con dura voce sensuale emise le sue parole, tanto da riscaldar il cuor della sua prigioniera:

" Ah, no? Sei mia! E questo è tutto ciò che per te conta. Le tue inclinazioni verso la sottomissione non ti salveranno... "

Prese la catena che la teneva prigioniera.

Leida cercò di strattonarla dalle mani di Thanatos, ma non riuscì a liberarsi.

Il sovrano la tirò a se fino ad incrociar le labbra di lei alle sue, le leccò in segno di disprezzo e la gettò violentemente a terra.

Veloce si riavvicinò a lei e le impedì di rialzarsi, tenendole un piede sulla schiena:

" DECIDO IO QUANDO LA MIA SCHIAVA PUO ALZARSI E GUARDARMI IN VISO. Tieni gli occhi bassi e non incrociarli mai con i miei, altrimenti... "

Un gatto a nove code si materializzò fra le sue mani e le colpì la schiena.

La fanciulla emano uno straziante urlo di dolore:

" ZITTA, resta in silenzio, mi spiacerebbe farti del male con questo gatto. Se mi ubbidirai non sarò cosi spietato con te, charo?! "

•••
Mi prendo questo piccolo spazio per mostrarvi le foto che ho scelto per rappresentare i due protagonisti.
Scusate se non l'ho fatto prima ma non trovavo nulla di adatto.

Leida e Cherida
(Più avanti scoprirete il perché..😌)

Thanatos(Per lui *^* ho scelto due foto)

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Thanatos
(Per lui *^* ho scelto due foto)

Thanatos(Per lui *^* ho scelto due foto)

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Spero che vi piacciano nostri due protagonisti ❤️

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Spero che vi piacciano nostri due protagonisti ❤️

Bene fatto ciò vi saluto al prossimo capito
•••

Ti amero' per sempre Cherida Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora