Leida vide le labbra della guardia muoversi in un ghigno.
Prima che l'altra mano raggiungesse il suo colpo, la ragazza fu più svelta nel dargli un calcio che gli procurò tanto dolore da fargli allentar la presa.
Leida fuggi, correndo verso la porta centrale, chiudendola a chiave alle sue spalle.
Guardò l'immensa sala:
Irradiata dal candelabri affissi ai muri, sulla consol e sul grande lampadario gremito di candele color porpora con cristalli pendenti che inondavan con il loro bagliore l'interno della stanza.
Al centro dell'immensa sala c'era il grande e maestoso camino di pietra con sopra, dominante, il quadro di una magnifica donna, dai lunghi capelli neri che le accarezzavan il corpo nudo disteso fra rovi di rose nere; le labbra rosso sangue schiuse lasciavano intraveder i canini.
Leida la osservò per diverso tempo, quasi ipnotizzata, come se quel quadro la stesse chiamando.
Si avvicinò di più e intravide, quasi posta come sfondo, l'immagine sfocata d'un uomo vegliante la sua dama.
Quell'uomo aveva qualcosa di familiare, qualcosa che Leida non riusciva a comprendere, benchè il suo pensiero, in quel momento, fosse rivolto al cavaliere.
Dedusse che aveva pensato a lui solo perché in realtà lo desiderava.
Guardò meglio la donna, e vide appeso al suo collo un ciondolo identico al suo.
Leida né resto confusa e si voltò.
Si vide riflessa nello specchio sulla consol, e gli si avvicinò per mirarsi meglio.
L'uomo avvolto nel nero manto si appoggiò con la spalla sinistra allo stipite della arco, di fronte allo specchio, alle spalle di Leida, senza essere visto, con le mani accavallate sul torace e le gambe sovrapposte.
Il suo volto era celato da una bianca maschera sulla quale ricadevano ciocche di capelli corvini.
«Accidenti se sei bella. Sarai mia, è il destino che lo vuole, ed io sarò il tuo destino. Che gli Inferi me ne siano testimoni...»
Leida guardò nello specchio, notando al di là delle sue spalle un'immagine lievemente sfocata.
Si girò di scatto, e vide l'uomo dietro di se:
Sobbalzò e riguardò nello specchio, e non vedendolo più riflesso rivolse nuovamente lo sguardo verso l'uomo, che era svanito nel nulla.
Tremò e indietreggiò, finchè due mani gelide non l'afferrarono per le spalle.
Sibilò un grido di terrore e si voltò.
Si trovo faccia a faccia con l'uomo dello specchio.
Non più coperto dalla maschera, lo vide in pieno viso, era il suo dolce cavaliere:
" Voi qui? Vi ho cercato tanto... "
Leida era meravigliata, e quel sorriso demoniaco sulle dolci labbra di lui la confusero.
La porta fu spalancata e le guardie irruppero nella sala, scagliandosi su di lei, che si voltò verso il cavaliere come per chiedergli aiuto.
Ma lui era nuovamente svanito.
" Fine della corsa cerbiatta "
Il capitano comincio a beffeggiarla, legandole i polsi con una catena:
" No, lasciatemi! "
La fanciulla gridò, sperando che il suo cavaliere la soccorresse, e cosi fù, ma...
STAI LEGGENDO
Ti amero' per sempre Cherida
Vampiros[#Wattys2016] & [#Wattys2018] & [#Wattys2019] Leida una giovane ragazza dai capelli rosso rubino, carnagione chiara e labbra scarlatte. Cadrà preda dell'affascinante ma crudele principe - vampiro delle terre in cui vive. Scoprirà essere coinvolta in...