2° Capitolo

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Pov's Dean

Forse non dovevo prendere quella decisione così affrettata per evadere da quel manicomio, ma ovviamente come il santo Dio mi ha creato ho fatto di nuovo di testa mia. Ora sono qui, fermo sotto ad un albero in una foresta alle quattro e mezza del mattino a capire perché mi sono fermato in questo posto lasciando Julia tra le mani di uno sconosciuto. Si sarà capito che in me non c'è un pizzico di stupidità, ma un intero vassoio. Sto guardando da tutte le direzioni, sperando che compaia qualcuno a portarmi da Julia. Che fratello di merda che sono, no?

Osservo quella che sembra essere una stella cadente, mentre all'improvviso mi sento incessantemente guardato da qualcuno. Alzo la testa e quello che ho visto quasi non m'ha fatto prendere un infarto. C'è una ragazza su un ramo, ferma a fissarmi, quando poi la sento pronunciare qualcosa.

<<Devi essere Dean, giusto?>> esclama, con un frastornante ticchettio proveniente da un suo occhio. La osservo come per dire "sei un'altra malata?" ma mi fermo ad osservare l'orologio che ha al posto dell'occhio.

«Sì, sono io. Ora dimmi dove cazzo è Julia»
rispondo alla domanda in modo abbastanza irritante, sono troppo stanco, arrabbiato e pressato per poter rispondere con un pizzico di cordialità.

«Calmo, tua sorella è al sicuro nella nostra capanna a pochi metri da qui. Sei davvero un testardo, lo sai?»
dice ridendo. Evidentemente non vuole capire che facendo così mi fa solo irritare ancor di più.

«Perfetto, come vuoi tu. Ora vedi di non rompere il cazzo e portami da mia sorella»
dico semplicemente, sperando che si muova.

«Io sono Clockwork comunque, ora seguimi»
dice con tono autoritario, scendendo dall'albero e trascinandomi per l'intera foresta.

Poco dopo arriviamo in una capanna, abbastanza confortevole per essere una struttura dispersa in una foresta. Cerco di osservare l'ambiente circostante, scavando nei dettagli del luogo, ma l'unica cosa che i miei occhi riescono a scrutare sono le molteplici persone presenti, sempre se persone possono definirsi. La maggior parte di loro, oltre ad avere una mentalità aguzza, sono decorati da molteplici deformazioni/lesioni sul corpo. Assurdo, ancora capisco come son finito in una situazione del genere! Voglio solo tornare da mia sorella, vedere il suo stato di salute!

«Ah wow, un altro giocattolino abbiamo qui»
esclama un ragazzo, con un sorriso fin troppo strano. Il suo viso, oltre ad essere di un disgustoso colorito biancastro, è dominato da una bocca più lunga del normale, come se fosse squartata. Mi fermo un attimo da osservarlo, vedendo la sua camminata, alquanto pavoneggiante, mentre nella mente mi rimbombano le parole dette poco prima. Mi ha chiamato giocattolino?

Sento la rabbia dentro, ma cerco di controllarmi. Non mi sono mai arrabbiato per un nomignolo, forse anche perché nessuno fino ad oggi ha osato indossarmelo.

«Oh, che succede, non parli più?»
domanda, cercando di fare lo spiritoso. Sto per picchiarlo, sta per succedere qualcosa di strano. Mi sento come se stessi camminando sul fuoco, mi sento abbastanza caldo. Penso che sia un po' di febbre, a causa del freddo, ma appena incrocio di nuovo il suo sguardo sento qualcosa in me prossima a cambiare.

Dalla mia schiena, all'improvviso, sbucando dei tentacoli che velocemente vanno verso quel ragazzo. Tutti mi guardano con gli occhi sbarrati, mentre senza motivo io, continuo con i miei tentacoli a strangolare la mia presunta vittima. Aspettate, tentacoli? Mi blocco, mentre il mio corpo riprende un colorito naturale e i tentacoli tornano da dove sono venuti. All'improvviso vedo Julia scendere dalle scale e appena mi vede mi salta addosso. Continuo ad avere uno sguardo abbastanza strano, mentre faccia da sborra sembra guardarmi con odio e disprezzo.

Orphanage - CREEPYPASTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora