5° Capitolo

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Pov's Dean

Guardo la figura alta stranito e allo stesso tempo deluso, non può e non deve essere mio padre. Lo guardai, sul suo viso bianco, vuoto, deserto. Se è nostro padre perché non è venuto a prenderci cinque anni prima? Quando Jane venne nell'orfanotrofio? E' una cosa stupida, lui non è mio padre, non è nostro padre.

<<Non è vero, è impossibile. Perché cinque anni fa non ci hai preso quando Jane venne nell'orfanotrofio? Perché?>> chiedo, mentre lentamente sento salirmi la rabbia. Mia sorella mi guarda, con uno sguardo speranzoso, forse pensa che io lo accetterò. Bhè, non è così, non sarà così.

<<Perché Jane non sapeva nulla di voi, quell'orfanotrofio l'ho visitato più e più volte ma non vi trovavo>> dice, che scusa orribile.

<<Ma se ci hanno rinchiuso la dentro! Sei solo un bugiardo!>> urlo, cercando di ritrovare la calma. Julia è spaventata, lo Slenderman sembra essere triste, anche se non ha un'espressione facciale.

<<Era meglio l'orfanotrofio>> dico, senza rendermene conto ed esco dalla stanza, lasciando Julia alle prese con suo "padre".

Vado nella mia stanza, mi butto sul letto levandomi la maglia, ho caldo, ho urlato troppo e per di più nella stanza c'è un caldo che santo Dio fa paura. Decido di chiudere gli occhi, cercando di addormentarmi.

Pov's Julia

Per quale cazzo di motivo Dean fa sempre il duro?
Perché per una buona volta non può essere comprensibile ed essere felice per aver ritrovato nostro padre?

Sarò io troppo buona, ma io credo veramente che lo Slenderman sia nostro padre e voglio dargli una seconda possibilità.

Insomma, tutti commettiamo errori nella nostra vita, nessuno è perfetto.
Eh beh, ne io ne lui sappiamo come sono andate veramente le cose quindici anni fa, quindi perché avere una reazione così esagerata e ingiustificata?

«Io ti credo.»
Mormoro guardandolo con un sorriso, lui mi guarda, non capisco quale sia la sua vera espressione facciale, ma sembra essere felice.

«Posso farti una domanda?»
Chiedo.
«Certo, dimmi.»
Risponde.
«Perché ci hai abbandonati?»
Questa domanda lo spiazza, so che fa male ricordare, ma voglio sapere..o meglio: devo sapere.

«Julia, io non me la sento di ricordare cosa successe quella notte..»
Dice con un pizzico di tristezza nella voce.

«Va bene..»
Rispondo sorridendo.
«Ora, se non ti dispiace voglio parlare da solo con Dean.»
«Okay, vai tranquillo..»

Scendo le scale e mi siedo sul divano.
Dopo pochi secondi sento un peso di fianco a me.

«Ehi Julia.»
Dice Liu sorridendomi, sembra essere in ansia.
«Ciao Liu.»
Dico ricambiando il sorriso.
«Beh..è strano avere Slender come padre, vero?»
Chiede sorridendo
«Devo farci l'abitudine.»
Dopo pochi secondi Liucontinua a parlare.

«Posso chiederti una cosa?»
«Certo.»
«Hai una cotta per mio fratello, non è così?»
Subito divento rossa.
In realtà, con tutto quello che sta succedendo neanche ho pensato a ciò che provo per Jeff.
«E-ehm, forse, sì, non lo so.»
«A me sembra di sì.»
Dice, facendo un sorriso malizioso.
«EH VABBÈ, COSA TI IMPORTA?»
Urlo in preda all'imbarazzo e gesticolando con le braccia come una cretina.
«Niente, il problema è un altro.»
Sta facendo paura.
«Ossia?»
«Che tu, piaci a me.»
Dice sorridendo, avvicinandosi un po' troppo a me.
«Sai Julia, prima di entrare dentro questa casa.. io avevo una ragazza.. sai, la consideravo la donna della mia vita, si chiamava Susan.»
Sì interrompe.
«Chiamava? Cosa le è s-successo?»
Chiedo un po' impanicata.
«Qualche bastardo le ha sparato, è morta in ospedale. E sai cosa ho fatto io? Ho ucciso l'intero ospedale, eheh..»
Cerco di levarmelo di dosso, ma si mette completamente sopra di me.
«E cosa c'entra tutto questo con me?»

«Tu sei l'unica che dopo la morta di Susan mi ha fatto provare qualcosa dopo anni, quindi innamorata di mio fratello o meno, non ti lascerò più andare.»
Senza pensarci due volte gli tiro uno schiaffo.
«CHE CAZZO VUOI FARE?»
Sta tremando e.. ridendo?
«Se non starai con me, cara mia, non starai con nessun altro.»
Dice mettendomi le mani al collo.
Inizia a stringere la presa, mi manca il respiro.
«L-Liu— smettila.»
«E perché mai? Che c'è? Vuoi attaccarmi con i tuoi tentacoli?»
Dice, scoppiando a ridere.
«Mi costringi.»
Dico, i tentacoli escono fuori dalla mia schiena e finalmente riesco a levarmelo di dosso.
«COSA STA SUCCEDENDO QUI?»
Clock interrompe il nostro "scontro".
«ASPETTA DI CADERE TRA LE MIE MANI, LURIDA-»
«LIU SMETTILA.»
Urla Clock.
Faccio cadere Liu, che fino a prima stava in aria tenuto dai miei tentacoli.
Vedo Clock pararsi davanti a me.
«Liu va via.»
Liu sbuffa e corre via sbattendo la porta.

«Vieni con me.»
Dice per poi portami in camera sua.

«Perché ti stava strozzando?»
Chiede allarmata.
Le spiegai tutto.
«Mh.. Liu dopo la morte di Susan ha davvero avuto un trauma psicologico, difatti alcune volte, questo suo lato "oscuro" esce fuori. Quello di oggi non è lui, possiamo pure dire che quello con cui hai parlato, era la sua, mh, pazzia dovuta al trauma subito. Dovrai abituarti, anche perché da come ho capito tu, non capisco come, gli ricordi un sacco Susan.»
Che non era Liu ci ero arrivata, se mi avesse ucciso non voglio immaginare cosa gli avrebbe fatto Slenderm- papà.

sKiP tiME

Sono rimasta con Clock a parlare, ci stiamo conoscendo ed è davvero una ragazza simpatica, é strano pensare che sia una serial killer.
Finalmente sono riuscita a distrarmi, non ho pensato a Dean, a Liu, a Slenderman e a tutto quello che mi sta succedendo così d'improvviso.

Le ho raccontato la mia "storia", ovvero che il giorno del mio secondo compleanno mi sono risvegliata nel letto dell'orfanotrofio.

«Clock sai dov'è Juli- oh eccoti.»
Vedo Jeff sulla soia della porta.
«Slenderman sì è teletrasportato nell'orfanotrofio e ha portato sia i tuoi che i vestiti di Dean. Se vuoi sistemarli vieni con me.»
Dice sorridendo, e vedo che ha un borsone nero in mano.
«Oh, arrivo sì.»
Saluto Clock e la ringrazio per la compagnia.

Arrivati in camera Jeff mi ha aiutata a sistemare tutta la mia roba, visto che la notte in cui è venuto Eyeless Jack ho preso poco e niente.

«Che hai sul collo?»
Dice, poggiando una mano su di esso.
Rabbrividisco.
«Ho qualcosa?»
Chiedo titubante.
«È tutto rosso-»
Cazzo.
«Non è nulla, ehm, mi sarò grattata troppo forte e sarà rimasto il segno delle unghie.»
LA FRASE CHE HO DETTO NON HA UN FOTTUTO SENSO LOGICO, COMPLIMENTI JULIA.
«MA- okay.»
Dice per poi ridere.
«Cazzo ridi scusa?»
Dico, lanciandogli un cuscino in faccia sorridendo.
«NON SI PUÒ?»
Chiede, rilanciandomi il cuscino.
«No.»
Dico ironica.
«Gne gne.»




-E.

Orphanage - CREEPYPASTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora