Capitolo 2.

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Un 'bip' fastidioso mi fece svegliare, ero stanco e dolorante, mi sentivo scomodo come se non fossi nel mio comodo letto.
Allungai la mano verso destra dove solitamente dormiva Aurora ma sentii il vuoto, aprii gli occhi stranito.
Mi trovavo in una stanza d'ospedale, quasi mi sentii svenire quando vidi un ago conficcato nel mio braccio che in quel momento non era collegato a niente. Vagai con lo sguardo nella stanza, era tutto troppo bianco, le lenzuola che coprivano il mio corpo, il piccolo armadietto a sinistra della stanza, la piccola porta del bagno e la porta d'uscita dalla stanza, credo, c'era anche un televisore dall'età preistorica sopra il piccolo tavolino. Iniziai ad avere vari ricordi della sera prima, la cena dai ragazzi, Summer non era con noi, l'incidente, il sangue di mia moglie. Aurora, dov'era? Il mio cuore prese a battere più velocemente come il mio respiro, feci per alzarmi ma Liam era entrato proprio in quel momento -Sta fermo- disse, ed io tornai a stendermi sconforato -Ti sei svegliato finalmente- continua poi.
-Dov'e Aurora?- chiesi al mio migliore amico.
-Ehm.. - si stava grattando il retro del collo, segno che era nervoso.
-Dov'e?- chiesi ancora con voce piu allarmata.
-Non si é ancora svegliata Niall. - disse poi.
-Voglio vederla- dissi serio e sprezzante, -Aspetta, il medico ha detto che prima di muoverti deve visitarti, sei ancora debole- disse con calma.
-Non mi frega un cazzo Liam! Devo vederla.- sibilai.
-Facciamo così, vado a cercare il medico e torno. Stanno arrivando anche Harry e Louis insieme ai bambini, e Summer ovviamente.- rispose poi avvicinandosi -Ci siamo preoccupati da morire Niall, siamo qui praticamente da tutta la notte, un volontario dell'ambulanza ha visto che nelle tue ultime chiamate c'era il mio numero e siccome nessuno di voi due era coscente ha chiamato per avvisarmi dell'incidente.-
-Grazie Liam, davvero- sussurrai, lui mi abbracció delicatamente avendo paura di farmi male.

Il medico era sollevato di sapere che stavo abbastanza bene, ero solo un po indolenzito, mi ero alzato e vestito, Harry era stato cosi gentile da passare a casa a portarmi un cambio, fortunatamente gli avevo dato una chiave in caso di emergenza. Ero corso a prendere tra le braccia la mia bambina, era molto spaventata e continuava a chiedere della sua mamma ed io non potevo fare altro che dirle che sarebbe andato tutto bene.
Ero davanti alla sua porta, feci un respiro profondo e abbassai la maniglia per entrare e lei era li, quasi non la riconoscevo, aveva fasciature sulla testa e sul braccio destro, alcuni macchinari attaccati, un filo, credo, sul dito e una macchina monitorava il suo battito cardiaco. Era pallida, immobile su quel letto bianco e i suoi capelli ormai castani sparsi casualmente sul cuscino troppo piatto per lei, amava avere tanti cuscini, la faceva stare piu comoda. Mi avvicinai a lei e mi sedetti sulla sedia vicino al suo letto prendendo la sua mano tra le sue, erano fredde come sempre, il suo colorito era piu pallido del solito, baciai la sua mano.
Non mi resi conto di aver iniziato a piangere silenziosamente fino a che una lacrima non era caduta sulla sua mano, mi affrettai ad asciugarla, ma le lacrime non cessavano, strinsi la sua mano sfogandomi, sfogando la mia frustrazione nel vederla in quello stato e non poterci fare niente, avrei voluto esserci io al suo posto per non farla soffrire.
-Amore- sussurrai tra i singhiozzi -Amore se mi senti, ti amo-.
Decisi di rimanere li fino a che non si sarebbe svegliata.

-Signor Horan, dobbiamo visitare sua moglie, la preghiamo di attendere in sala.- disse un dottore che era entrato nella stanza ed io cosi concentrato su Aurora non avevo sentito, non l'avevo neanche guardato se non di sfuggita, in quel momento no m'importava.
-Potró rientrare dopo?- chiesi, e lui in risposta annuii soltanto ed io uscii con passo lento dalla stanza.
Raggiunsi gli altri, Summer era andata via con Liam e Calum, avevano deciso di fare i turni per tenerla cosi che qualcuno rimanesse con me e che la mia bambina non si spaventasse.
Infatti ad attendemi c'erano Jessica e Ash, Mike e Stephanie, mi sedetti tra i due ragazzi fissando il vuoto.
-Come sta?- chiese Jessica con la voce spezzata.
-Il dottor Watson la sta visitando- dissi soltanto.
-Hei, andrà tutto bene, siamo qui per voi, devi essere forte Niall, per te, per lei, per Summer.- disse Michael poggiando un braccio intorno alle mie spalle come sostegno.

Andra tutto bene continuavo a ripetermi.

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