Tutto ciò che sapeva era questo: appuntamento da Starbucks alle 8:20 in punto. Biglietto anonimo, ma decise di fidarsi lo stesso. Brutta decisione o bellissima fatalità?
Anna, 17 anni di pura stronzaggine. Per un motivo sconosciuto è riuscita ad entrare nella cerchia degli "amici" più ambiti. Si dirige all'armadietto come ogni mattina, lo apre mettendo prima la combinazione, sperando di trovare la solita ciambella ipocalorica e un succo di frutta 100% biologico. Ma no, quella mattina non trova un bel nulla. -JEAAANIIIICE, VIENI SUBITO QUI.- urla con la sua solita voce aggraziata di una bambina capricciosa di cinque anni. Jeanice è la sua "migliore amica"/servetta, per meglio dire. Si conoscono dal terzo anno delle medie. Jeanice l'ha sempre ammirata per la sua bellezza e la sua straordinaria capacità di rapportarsi con le persone. Invece lei era l'opposto: timida, si imbarazzava facilmente ed era la più brava della classe. -Jeanice, dov'è la mia ciambella? E sopratutto, il mio succo di frutta? È la seconda volta in un mese che succede. Che non succeda mai più o non potrai più assistere, nemmeno da lontano, alle riunioni. Hai capito?!- Jeanice abbassò lo sguardo mortificata, annuendo velocemente alle sue parole. -Si, Anna. Scusami tanto ma stamattina ho dovuto portare fuori il cane e..- -E cosa? Non m'importa! Adesso sparisci, va al bar della scuola, quel sudicio bar e rimedia! Ma sappi che questa la pagherai cara.- Così Jeanice corse velocemente verso il bar della scuola. Trovare qualcosa senza zucchero in quella scuola era una missione impossibile, ma Jean avrebbe dovuto trovarla, a costo di crearla da sé. Anna era da sempre fissata con la linea, in particolare negli ultimi tre anni, ovvero da quando era iniziato il liceo. -Anna, questo è tutto ciò che sono riuscita a trovare..scusami, mi dispiace.- disse dispiaciuta, quasi con le lacrime agli occhi. Abbassò lo sguardo sul pavimento, aspettandosi una brutta reazione da parte di Anna. Così le porse una piccola merendina ai frutti di bosco e una spremuta fresca d'arancia. -Mh, non pensavo che in una scuola piena di ingurgitazuccheri ci fosse qualcosa per me. Grazie in ogni caso, ma domani voglio la mia solita ciambella e il succo, sia chiaro.- continuò a ripetere con tono autoritario. Jeanice era contenta di quella reazione, di solito avrebbe sbraitato finché non l'avrebbe riempita di commissioni, anche se inutili, da fare per lei. Tra queste commissioni era incluso fare i suoi compiti. Jean di tutto ciò odiava fare i suoi compiti, cosa che le dava fastidio. Andavano in corsi diversi e doveva impegnarsi anche in una materia che lei non studiava affatto. Un giorno o l'altro glielo avrebbe detto, si era decisa.
Intanto Anna come al solito si fa strada per i corridoi, con la sua andatura da modella, facendo rumore con i suoi tacchi a spillo rossi, quelli che metteva di solito il giovedì. -Allora, domani riunione da me. Come ogni terzo venerdì del mese. Avete ricevuto i miei inviti?- tutte annuiscono con entusiasmo, assumendo la sua stessa andatura per i corridoi. Come Anna, anche le altre avevano le loro "schiavette" da portarsi dietro. Stavano quattro o cinque metri dietro di loro, appena urlavano il loro nome dovevano accorrere.
Quel venerdì tutte, incluse le "schiavette", erano invitate a casa di Anna, solo perché i suoi genitori erano fuori per un weekend di lavoro quindi avevano tutta la villa a loro disposizione.Hi guys! Questa è la prima storia a più capitoli che scrivo, ditemi cosa ne pensate e pubblicherò anche i seguenti! Ve se ama tutti.
La copertina è fatta da 4Beatles4, non la ringrazierò mai abbastanza.
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Pink Lemonade.
Teen FictionAnna, 17 anni, tipica ragazza di città che ama catturare l'attenzione ed essere sempre alla moda. Omofoba fin da piccola, da quando suo padre iniziò a dirle che l'amore tra due persone dello stesso sesso non può esistere. La sua migliore amica, Sola...