Cambiamenti.

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Passarono ormai due settimane, ma Anna e Solange ancora non si parlavano.
Colpa dell'orgoglio di una e del cuore ferito dell'altra.

-Jean, rossetto.
Ubbidisce. Anna non seppe fare altro che impartire ordini, da quando litigò con Solange.
Più prepotente di prima.
Più aggressiva di prima.
Più acida di prima.

-Anna, potrei..
Non le lasciò nemmeno finire la frase, che la interruppe mettendole un dito sulle labbra.

-No. Dobbiamo assolutamente dedicarci alla scelta dei nostri abiti per il ballo. Poi ovviamente, ai colori della location con annesse decorazioni. Non avrai giorno libero ne qualunque altra cosa che assomigli lontanamente ad una pausa. Che ti sia chiaro.-
Le disse con tono acido, freddo e distaccato. Se prima aveva un briciolo di umanità, adesso era totalmente scomparsa.
-Ma Anna.. Sai che ho degli impegni..
-Non importa. Hai un impegno molto importante con me, prima di ogni cosa. Portami il pranzo, tre minuti di anticipo così trovo tutto pronto.
A dopo, Jeanice.

Suonò la campanella nello stesso momento in cui Anna girò i suoi soliti enormi tacchi del sabato.
Ora più che mai aveva bisogno di apparire al meglio, per attirare a sé il ragazzo più papabile della scuola.

Era sempre puntuale, mai con un capello fuori posto o con il trucco sbavato.

Finita la lezione di storia dell'arte, con calma andò verso la mensa perché tanto aveva già preso posto Jeanice.
Scruta velocemente tutta la sala, trovando non molto tempo dopo la ragazza.

-Cosa hai preso? Bibita light? È sabato, mancano quindici giorni al ballo e dobbiamo iniziare a vendere i biglietti. Voglio che contatti un tipografo e gli commissioni la quantità di biglietti che ti dirò per messaggi, poi per e-mail ti mando l'immagine da far mettere in ogni biglietto.
Devono essere pronti in tre giorni. Non tollero nessun errore, o i biglietti li farai tu stessa.-

-Cavoli Anna.. Forse Solange ha veramente lasciato il segno..-
Disse senza curarsi molto del fatto che Anna potesse sentire.
Pensò. Ad alta voce.
Ad Anna si oscurarono gli occhi, coperti da un velo di lacrime, imminenti, pronte a solcare le sue guance.
Ma Anna resistette e assunse un'espressione arrabbiata, frustrata.
-Ciò che succede con quella lì non ti riguarda! Sono affari esclusivamente miei, ficcanaso. La prossima volta, osa ancora a farti gli affari miei.. Vedrai che succederà a te e al tuo bel ragazzo al ballo.
Sbriga le commissioni che è meglio e velocemente.-
Così Anna rimase quasi tutto il tempo in silenzio riflettendo sulle parole di Jean.. In fondo, non aveva davvero tutti i torti.
Solange aveva lasciato davvero il segno, era uscita dalla sua vita, forse stava iniziando a rimpiangere la sua presenza nella propria vita; l'aveva sempre data per scontata.

Poco dopo, inviò tutte le informazioni necessarie a Jeanice per poter ordinare i biglietti al tipografo, nulla di più stressante per la povera Jean.

Scorse tra le e-mail del giorno ancora non lette, quando trovò uno strano "invito" che diceva: "FESTA PRE-BALLO IMPERDIBILE!!", con allegato l'indirizzo e l'orario della festa.
Solo una manciata di secondi dopo nota chi le aveva mandato l'e-mail: Bailey.
Come aveva avuto il suo indirizzo? Da quando la invitava alle feste? Per quanto la vedeva di rado, ricordava a stento com'era fatta.
Solitamente non sarebbe mai andata, avrebbe cancellato l'e-mail ancora prima di leggerla, data la provenienza. Ma quella sera, decise di andare, non ebbe molto preavviso, ma già aveva in mente cosa mettere e come andare.

<Qualche giorno prima andò al centro commerciale, da sola, per schiarirsi le idee.
Entrò in un negozio, notando dei vestiti succinti e un po' scollati, rispetto a quello che indossava lei. Così ne provò uno, bianco con strass grigi. Le piacque da subito anche se non era esattamente lo stile che usava di solito.
Lo comprò abbinato ad un paio di scarpe, sorprendenti anche quelle dato che non erano il suo genere.>

Spense il computer e si diresse velocemente verso l'armadio, prendendo il vestito appeso, ancora con l'etichetta.
Aprì l'armadio apposito per le scarpe e ne prese una scatola, estraendo da quest'ultima le scarpe abbinate al vestito.
Si fece una doccia veloce, iniziando ad asciugarsi i capelli in modo che venissero con i boccoli verso le punte; andava sempre dal parrucchiere, ma a volte si sapeva arrangiare.
Poco dopo si infilò l'intimo, per poi mettersi il famoso vestito-tutina.
La lasciava molto scoperta sul decoltè, si notava molto il reggiseno.
Si guardò allo specchio e scosse la testa in segno di disappunto, così tolse il vestito e si sfilò il reggiseno, rimettendosi il vestito. Le lasciava scoperti gran parte dei seni ma in modo sexy, non volgare.
Si piacque ancora di più quando si riguardò allo specchio.
Dopo di ché si truccò, non in modo troppo pesante.
Prese la pochette e chiamò un taxi per un servizio immediato.
Salì sul taxi, accennando ad un sorriso speranzoso, voleva dimenticarsi di tutto e tutti quella sera.

Quando arrivò all'indirizzo indicatole, nota che è la famosa villa di Bailey.
Deglutì, suonando al campanello un paio di volte.

-Oh, ciao Anna. Hai ricevuto e accettato il mio invito. Entra pure.-
Le disse rivolgendole uno sguardo più meravigliato che altro, non l'aveva mai vista vestita in quel modo.



















Hi guys! Dopo tanto tempo ho pubblicato finalmente il sesto capitolo, spero di pubblicate al più presto anche il settimo!
Commentate positivamente o negativamente, mi servirà per il prossimo capitolo..
-beyhiverr.

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