Chapter 1

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Il ragazzo correva, correva perché era l'unica cosa che doveva fare in quel momento.
Non sapeva dove era diretto, doveva solo scappare e fuggire il più lontano possibile.

Oh, perché si era cacciato in quel guaio?
Poteva trovare un lavoro legale piuttosto che...

Cazzo non era il momento di rimuginare, doveva solo scappare da quegli agenti di polizia e nascondere quella stramaledettissima borsa.
Stupidi vicini del cazzo, non potevano farsi gli affari loro?

Una volta assicuratosi di essere il piú lontano possibile da casa sua si fermó a prendere fiato.
Ottimo, si era perso nel bosco nel bel mezzo della notte.
Era cosí stanco, e aveva cosí tanta paura...
Le mani gli tremavano insieme alle gambe, non sapeva cosa fare.

Sperava gli agenti non lo avessero scoperto a fuggire e che pensassero solo che lui sia andato in vacanza.
Ma i vicini avevano le prove, quegli scatti...non poteva tornare piú nel suo appartamento, lo avrebbero preso.

Dove poteva andare ora? Era cosí confuso...
Non riusciva a capire piú niente e la vista gli si stava annebbiando.

Non doveva svenire...quel borsone...doveva essere nascosto...no...

~~~

-Ma si sta svegliando?-

-Credo di sí, sembra stia aprendo gli occhi-

-Cazzo ma perché l'hai portato quí Sascha?-

Voci confuse arrivavano all'orecchio di Stefano che stava cercando di riaprire gli occhi.

-Oh finalmente la bella addormentata si é svegliata-

Dove era finito? Non era piú in mezzo al bosco.
Era in un'abitazione che non aveva mai visto prima...
Cercó di mettersi a sedere e di individuare chi fossero le due persone che stavano parlando.

-D...dove mi trovo?- balbettó Stefano.

-Oh ma allora parla anche la nostra lingua-

A parlare fu un ragazzo magro, alto e con dei grandi occhiali.

-Come ti chiami?-

Questa domanda gli era stata fatta bruscamente da un altro ragazzo, piú robusto rispetto a quello di prima.

-Dove sono?- ripeté Stefano con piú decisione.

-Prima rispondi alla mia cazzo di domanda-

Il volto di Stefano si trasformó in uno di paura.

-S...Stefano Lepri- disse con voce tremante.

-Ottimo Stefano, come ci sei finito qui?-
-Beh...ecco...io...-

Cercó di prendere tempo facendo lo spaesato, cosa che in realtá era, e guardandosi intorno per capire se era giá stato in quel posto.

Notó che quello era un appartamento molto diroccato, che quasi cadeva a pezzi.
C'era il minimo indispensabile per viverci.

Infondo al salotto notó un ragazzo che pareva disinteressato.
Aveva le braccia incrociate e guardava da tutt'altra parte.

Scosse la testa per tornare alla realtá e cercó di inventarsi qualcosa.

-Ero andato a fare un'escursione nel bosco e mi sono perso...cosí sono svenuto dalla paura-

Il ragazzo con gli occhiali e l'altro lo guardavano in modo strano, erano poco convinti.

-Un'escursione nel cuore della notte?- domandó il primo.

-Sono partito di pomeriggio ma mi sono perso, e quando é scesa la notte mi sono impanicato e sono svenuto-

Il secondo sembrava ancora meno convinto, a Stefano spaventava parecchio.
Poi lo sguardo del ragazzo si spostó verso qualcosa dietro di lui.

-Guarda Salvatore, c'é una borsa dietro di lui-

Gli occhi di Stefano si sbarrarono e si alzó in fretta e furia.

-NO NO NO NO!- gridava a squarciagola

-Giuseppe tienilo fermo- disse quel tale Salvatore alzandosi con tutta tranquillitá e prendendo il borsone.

Il presunto Giuseppe tenne fermo per le braccia Stefano, il quale cercava di dimenarsi scalciando.
Tuttavia non riuscí a liberarsi perchè Giuseppe era molto piú forte di lui.
Era certo che avrebbero chiamato la polizia e lui sarebbe stato sbattuto in prigione.

Salvatore appoggió velocemente la sacca sportiva su un vecchio tavolo e l'aprì in fretta e furia.

-Oh oh cos'abbiamo quì!- esclamó allegro.

Stefano si sentì cedere e divenne affranto, per poi lasciarsi cadere a terra mentre Giuseppe correva verso Salvatore.

-Cazzarola!- esclamó.

Nel vedere tutto quell'entusiasmo persino il ragazzo di prima sembró interessarsi e si avvicinó.

-Questa borsa é piena di...-

-Droga-

Il misterioso ragazzo dai capelli neri finí la frase al posto di Salvatore.
Era vero, il borsone era stracolmo di sostanze stupefacenti.
Stefano era stato beccato una seconda volta.

-E va bene cazzo. Ora che lo sapete portatemi alla polizia- disse avvicinandosi al tavolo.

-Certo che no cazzo!- rise Salvatore dando una pacca sulla schiena a Stefano.

Giuseppe era entusiasta pure lui, ma voleva comunque mantenere un certo carattere con il nuovo arrivato.
Poi, per la prima volta, l'altro ragazzo dai capelli neri si rivolse a lui.

-Azione o reazione?- chiese secco.

-Che?!- esclamò Stefano disorientato.

Giuseppe sospirò, mentre Salvatore era perso nei suoi pensieri, era troppo occupato a tirar fuori tutti il contenuto della borsa.

-Azione o reazione?- ripeté il ragazzo.

Sembrava che un punto interrogativo fosse comparso sulla faccia di Stefano.
Giuseppe sospirò nuovamente.

-In sostanza: spacci o sniffi?!-

Il ragazzo si irrigidí, poi gli rispose in modo quasi offeso.

-Non sono affari tuoi!-

L'altro fece un gesto che fece tremare di paura Stefano, cioé sbatté con violenza una mano sul tavolo.

-Ti sembro uno a cui conviene non rispondere-

Effettivamente a Stefano faceva una paura matta, quindi con voce tremante gli rispose.

-Spaccio...azione-

Un ghigno comparve sul volto di Giuseppe.

-Allora sei proprio quello che fa al caso nostro. Benvenuto nella ribellione, Stefano Lepri-

Vertigo | SaschefanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora