Chapter 21

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Giuseppe era appena andato a trovare Salvatore in camera sua per accertarsi delle sue condizioni.
Ogni volta che usciva era la stessa storia.

Incrociava uno dei ragazzi, loro gli chiedevano come stesse e lui sospirava scuotendo la testa.
Era passata una settimana da quando Salvatore era rimasto ferito, e non sembrava che volesse migliorare, per niente.

I ragazzi gli davano moltissime cure, gli cambiavano le bende ogni giorno, tentavano di provare a farlo alzare, ma niente.
Tutto ciò che avevano ottenuto era che ora Salvatore era in grado di mettersi seduto da solo.

Ma più che migliorare peggiorava.
Continuava a tossire sangue, aveva la febbre altissima e altri problemi.
Questo perchè i ragazzi erano totalmente sprovvisti di medicine, e non avevano modo di poterle comprare.

L'unico modo per poterle prendere era rubarle a una banda vicina.
Tuttavia i ragazzi non volevano rischiare un altro ferito, quindi l'unica soluzione possibile era chiederle.

-Stefano, Sascha, venite qua- aveva detto Giuseppe appoggiato al banco della cucina.

I ragazzi accorsero in fretta, sull'attenti.

-Salvatore...beh avete capito come sta. Se non facciamo qualcosa di concreto in fretta potrebbe capitare il peggio. Quindi, dato che io non mi fido a lasciarlo da solo con quella la, vi chiedo di andare dalla banda rivale a...chiedere le medicine-

-Dobbiamo chiedere delle medicine all'altra banda?!- esclamò Sascha, sconvolto.

-Si, Sascha-

-Ma quelli ci ammazzano! È una pazzia!- aggiunse Stefano.

-Che alternative abbiamo?!- aveva sbottato Giuseppe -vuoi che Salvatore muoia?!-

Calò il silenzio, Stefano e Sascha infondo si sentivano in colpa e riconoscevano che Giuseppe aveva ragione.

-Perchè non puoi andarci tu comunque?- chiese Sascha.

-Salvatore ha bisogno di me-

-Si ma ha anche bisogno di me e Stefano quindi puoi anch...-

Non finì la frase perché Stefano, che sapeva di tutto quello che stava succedendo tra Giuseppe e Salvatore, gli aveva pestato un piede.

-Ok ok, dai Stefano, prendi la pistola e andiamo-

Stefano afferró la pistola che stava sul comodino e con un gesto secco la caricò, e insieme a Sascha uscì di casa.

Non si sentiva ancora molto a suo agio a stare da solo con lui, nonostante si fossero chiariti.
Questo perchè non aveva ancora mandato giù il fatto che Sascha volesse che rimanessero amici.

Poteva solo limitarsi a guardarlo mentre camminavano nei vicoletti, diretti alla macchina del ragazzo.
I suoi occhi indugiarono sulla mano di Sascha, che si ricordava che un giorno aveva stretto nella sua, senza che ce ne fosse un vitale bisogno.

Poi indugiarono sui suoi occhi scuri che sembravano quasi due pozze nere e profonde.
E per un secondo anche gli occhi di Sascha guardarono i suoi, e Stefano distolse subito lo sguardo.

Sascha non aveva girato la testa, aveva incrociato gli occhi di Stefano solo con la coda dell'occhio.

Quel mezzo secondo era bastato per fargli venire di nuovo le vertigini, tanto da fargli scivolare di mano la pistola e farlo fermare.

-Stefano sei matto?-

-Scusa, mi sono distratto...- disse chinandosi a raccogliere l'arma.

Poi ripresero a camminare, con un leggero imbarazzo.
Stefano era da un po' che aveva capito perché gli venissero le vertigini.

Gli piaceva così tanto che ogni suo minimo sguardo gli faceva perdere la testa.
Ma questa volta non fu solo per l'incontro tra i loro occhi che Stefano aveva rischiato un infarto.

Quei pochi secondi gli erano bastati per rimuginare su quanto successo.

"Va bene se rimaniamo amici?"

Quanto gli faceva male.

Finalmente si trovarono davanti alla macchina.

-Sai guidare? Io ho appena bevuto- disse Sascha.

-Si...m-ma...non ho passato l'esame di guida-

Sascha sospirò scocciato e salí al posto di guida.
Ottimo Stefano, grande.

Una volta che furono in strada la tensione non si apprestava ad andarsene.
Quindi Stefano decise di accendere la radio.

In radio davano una canzone pressocchè sconosciuta, ma che non sembrava male.

Raise a glass, my dear my love.

-Chi è questo?- chiese Sascha.

-Non ne ho la minima idea-

Every time you think of love.

Sascha continuava a guidare concentrato, mentre Stefano lo guardava di sottecchi qualche volta con la coda dell occhio.

And the frustration you'll hide.

Mai una volta che Sascha lo avesse guardato durante quel viaggio in macchina, mai.
Manco per curiositá.

You have been lucky all your life, I've been so lucky on my life.

Stefano forse doveva...lasciarlo andare? Rassegnarsi all'idea che non poteva esserci niente.

Raise a glass, my dear true love.
Everytime you think of us.
The frustration you'll hide.

Sascha entrò con la macchina in un vicolo, non c'era anima viva ed era tutto molto silenzioso.

You have been lucky all your life.
I've been so lucky on my life.

Il ragazzo parcheggió l'auto, ma non spense la radio.

But we' ll never catch the wind.

Una volta finita la canzone la spense e con un sospiro entrambi guardarono dritti davanti a loro.
Poi Sascha girò la testa per guardare Stefano, con un'espressione...triste? Rassengata?
Facciamo indecifrabile.

Poi Stefano, percependo lo sguardo su di lui, girò anche lui la testa a guardarlo.
Ecco, ora si stavano guardando negli occhi.

Tuttavia non c'era tensione.

Oh avanti Stefano, fallo.
Basta solo chinarsi un poco verso di lui ed è fatta.
Chiudi gli occhi ed è finita per sempre.

Allora perchè non lo stai facendo Stefano?
Perchè hai paura.

E in cosa stai sperando?
Oh, stai sperando che sia lui a farlo.
È forse da mesi che ogni volta che per sbaglio gli sfiori la mano, o che i vostri sguardi si incrociano che tu pensi "avanti Sascha Burci, baciami"?

Ma non è mai successo.
La veritá é che sia lui che Sascha erano degli stupidi.

Avrebbero potuto farlo in tante di quelle occasioni, ma non è mai successo.
Anche quello poteva essere il momento perfetto, ma non successe nulla.

Entrambi si guardarono negli occhi per cinque buoni secondi, si guardarono negli occhi come per dirsi "è così che deve andare?"

Fino a quando Sascha non aveva detto un "andiamo" ed entrambi, pistole in mano, erano usciti dalla macchina.
Quanto si sarebbero pentiti.

Scusate se questo capitolo è molto "emotivo", i dialoghi e i fatti sono quasi inesistenti, ma vista la batosta che Stefano ha appena ricevuto mi sembrava di dovere :)

(Vi consiglio di ascoltare la canzone a inizio capitolo, ovvero quella che ascoltano Stefano e Sascha, che viene da un film con il mio attore fav)

Vertigo | SaschefanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora