Falco

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" Te lo chiederò un'ultima volta: chi sei? Chi ti ha mandato?"

" Nome in codice: Falco. Questo è tutto ciò che saprai da me." rispose l'agente del governo, alzando lo sguardo verso il losco individuo davanti a sé. La spia era in una brutta situazione: scoperto mentre faceva un sopralluogo, era stato catturato da quel trio di contrabbandieri e catturato. Ora si trovava in uno stanzino buio, senza finestre; lo avevano obbligato a sedersi su una sedia di legno, per poi legargli mani e piedi a quest'ultima con quattro paia di manette. Dopodiché quello che sembrava il capo della banda aveva iniziato a fargli domande, senza, tuttavia, ottenere alcun risultato; Falco non era mai stato un tipo di molte parole e nemmeno l'avere una pistola puntata alla tempia lo avrebbe cambiato.

Dopo che, per l'ennesima volta, si era rifiutato di rispondere, il capo dei contrabbandieri perse la pazienza e gli sferrò un gancio destro al volto:

" Ti conviene parlare se non vuoi ritrovarti un proiettile in fronte."

" Fiacco... Davvero molto fiacco." commentò Falco, provocatorio, riferendosi al pugno appena incassato: " Non stenderesti nemmeno un neonato.".

Il criminale perse le staffe e, rivolgendosi ai suoi complici, esclamò:

" Non otterremo nulla da lui; uccidetelo e sbarazzatevi del cadavere.".

Uno dei contrabbandieri puntò la sua pistola alla tempia del giovane agente. Lui, senza perdere la calma, si dipinse in volto un sorriso beffardo, rivolgendosi al capo del trio: " Non hai le palle."

" Come!?" Esclamò l'uomo, sempre più furibondo, portandosi a pochi centimetri dal volto del giovane agente:

" Fai tanto il gradasso, ma quando arriva il momento di passare ai fatti, ti tiri indietro e lasci fare a questi due; cos'è, non hai il coraggio di affrontarmi? Hai paura che un ragazzino possa averla vinta di un uomo grande e grosso come te?".

L'uomo digrignò i denti, per poi fare cenno ad uno dei suoi complici di slegare la mano sinistra di Falco:

" E va bene, ragazzo, vuoi una dimostrazione di forza? Vediamo che sai fare.".

L'uomo si sedette di fronte all'agente ed uno dei due complici piazzò un vecchio tavolo di legno in mezzo ai due:

" Ora vedremo chi di noi ha le palle.".

Uno dei criminali aprì le manette che incatenavano il braccio sinistro di Falco alla sedia, senza mai togliere la pistola dalla sua tempia. L'agente del governo allungò il braccio, appoggiando il gomito sul tavolo:

" Braccio di ferro, dunque?"

" Come fanno i veri uomini" si limitò a rispondere il capo della banda, imitando il giovane ed afferrandogli la mano; dopodiché esclamò:

" Se vinco, risponderai alle mie domande."

" E se vincerò io?"

" Il mio amico si tratterrà dallo spararti ancora per un po'." rispose l'uomo, indicando il suo complice.

" Mi sembra un giusto compromesso." commentò Falco, per poi chiedere: " posso almeno conoscere il nome del mio sfidante?"

" Perché no..." disse il criminale, sorridendo beffardo: "... tanto non uscirai vivo di qui. Il mio nome è Alan."

" Bene, Alan, direi che possiamo anche iniziare allora.".

Appena i due sfidanti iniziarono ad imprimere forza, la mano di Falco colpì il tavolo: aveva perso il primo round.

" Prima domanda: per chi lavori?"

" Federal Bureau of Investigation."

" l'F.B.I, ci avrei giurato."

Nova- avvicinandosi alla veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora