La classe aveva accolto con gioia il rientro dalle ferie del loro insegnante; c'era chi gli faceva mille domande su cos'avesse fatto durante quel periodo di riposo, chi lo abbracciava calorosamente e chi, semplicemente, sorrideva rimanendo in disparte. L'unico che non sembrava molto felice era proprio il professore, che, dopo aver ringraziato Annabelle per aver "badato" alla sua classe, non aveva perso tempo ed aveva iniziato immediatamente a spiegare schematicamente ogni nozione essenziale per il superamento del suo corso, esigendo che ogni studente le memorizzasse e si esercitasse nell'applicarle. Non sembrava lo stesso professore solare e giocoso che i suoi allievi avevano conosciuto solo pochi mesi prima.
Al termine delle lezioni gli studenti erano distrutti; Nova, in particolare, era particolarmente stremata, anche a causa del suo allenamento mattutino, e decise di andare direttamente nella sua stanza; uscendo dall'edificio principale, tuttavia, si trovò davanti il professor Abigor a sbarrarle la strada:
" Dove pensi di andare?"
" Nella mia stanza, sono sfinita."
" Mi hanno detto che hai promesso a Jack che saresti diventata una spia degna di tuo padre ma, se non riesci nemmeno a reggere il ritmo delle lezioni, forse è meglio se rinunci." sentenziò Abigor, stranamente freddo e severo.
" Devo solo abituarmi il ritmo delle lezioni, mi serve tempo." cercò di giustificarsi Nova.
" Hai perso tono muscolare dall'ultima volta che ci siamo incontrati e la tua resistenza fisica si è evidentemente ridotta." esclamò il professore, rimproverandola aspramente.
" Che cosa vuole da me?" domandò Nova, offesa dallo strano atteggiamento del suo insegnante.
" Esattamente ciò che volevo l'anno scorso: aiutarti a migliorare; hai del potenziale, questo è innegabile, ma ti manca la perseveranza e l'impegno."
" Credo di averle dimostrato il contrario l'anno scorso, professore." dissentì la ragazza, ora apertamente ostile.
" Hai ragione, l'anno scorso sei stata impeccabile; hai seguito alla lettera gli insegnamenti che ti sono stati dati e hai raggiunto un traguardo notevole, ma, appena hai raggiunto il tuo obbiettivo, hai abbassato la guardia; hai creduto di essere arrivata, di aver espresso al massimo le tue capacità e ti sei lasciata andare; durante questo periodo di pausa, hai dimenticato ogni insegnamento che ti è stato dato e hai battuto la fiacca, aggrappandoti all'idea che, ormai, non avessi più alcun obbiettivo per cui valesse la pena continuare quegli allenamenti estenuanti"
" Questo non è affatto vero!"
" Non provi nemmeno un po' di vergogna? Ti impegni il minimo indispensabile per restare a galla in questa scuola mentre avresti le potenzialità per eccellere. Tuo padre ha passato la vita a sputare sangue per questo paese, mentre contemporaneamente cresceva te e allenava Jack; cosa credi che penserebbe di te se ti vedesse ora?!"
" La smetta!" gridò Nova, esasperata da quell'aggressione verbale:" Non so cosa le sia successo durante questo mese di assenza, professore, ma evidentemente deve averla sconvolta profondamente. Questo, però, non l'autorizza a scaricare la sua rabbia contro di me o contro gli altri studenti.".
Solo allora il professor Abigor si rese conto di quanta collera stesse covando dentro e di quanto questo l'avesse profondamente mutato. Rimase in silenzio per qualche secondo, dopodiché, assicuratosi che non ci fosse nessuno ad ascoltarli, disse:
" Ho incontrato l'assassino di tuo padre."
Lo sguardo di Nova lasciava trasparire quanto l'avesse sconvolta quella notizia:
" Lei sa chi ha ucciso mio padre?"
" L'ho scoperto il giorno della tua sfida con Jack."
" Perché non me l'ha detto? Chi è? Me lo dica!" domandò la ragazza, lasciando trasparire la rabbia che improvvisamente si era impossessata di lei.
" Non posso farlo."
" Perché no?!"
" Perché anche solo saperlo, ti metterebbe in un pericolo che non sei ancora in grado di affrontare."
" Di cosa parla?! Basta, voglio sapere la verità!"
" Va bene ma non qui; seguimi.".
Il professor Abigor e Nova si inoltrarono nella boscaglia, facendo molta attenzione che nessuno li notasse, e si fermarono solo una volta raggiunto il campo di addestramento 00:
" Ora avanti, mi dica ciò che sa."
" L'uomo che ha ordinato l'assassinio di tuo padre è molto potente; le normali autorità statali non possono toccarlo e possiede delle informazioni su ogni agente del governo per evitare che qualcuno investighi su di lui."
" Chi è? Me lo dica!"
" No. Se tu sapessi chi è, saresti in pericolo ed io non posso permetterlo.".
Nova cadde in ginocchio e, mentre le lacrime le rigavano il viso, iniziò a colpire il terreno, ancora e ancora, cercando di scaricare tutta la frustrazione che la opprimeva.
" Anche se è difficile, ti conviene lasciar perdere."
" Mai." ribatté Nova, rivolgendo uno sguardo deciso al professore: " Non importa quanto ci vorrà e cosa dovrò fare, non avrò pace finché l'assassino di mio padre non finirà dietro le sbarre di una prigione!".
Wilson osservò con rassegnazione ma anche con una punta di orgoglio la sua allieva e non poté far altro che pensare a quanto la sua determinazione gli ricordasse quella di Vincent:
" Tale padre, tale figlia." sussurrò, per poi rivolgersi a Nova con decisione: " Se davvero non hai intenzione di lasciar perdere nonostante l'enorme pericolo, non mi resta che assicurarmi che tu sia pronta per ciò che ti aspetta. Sei disposta a riprendere i nostri allenamenti pomeridiani?"
" Se servirà allo scopo, possiamo iniziare anche subito."
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Nova- avvicinandosi alla verità
AksiSecondo libro della trilogia, seguito di " Nova" Nova prosegue nei suoi studi all'accademia Saint Saucy; la strada per diventare un'agente del governo è ancora lunga: vecchi e nuovi amici si uniranno al suo viaggio... ma un tradimento potr...