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I

15 Dicembre 2002

Corinne aveva appena finito i compiti. Avrebbe voluto andare al parco con Elizabeth ma fuori pioveva a dirotto. Non sapeva cosa fare, era proprio annoiata. Quando le tornò in mente quella strana porta chiusa a chiave. Scese dalla sedia e andò in corridoio. Giunta davanti alla porta rimase lì per un attimo immobile a fissarla. Poi si avvicinò lentamente e provò a sbirciare dalla serratura, ma non riuscì a vedere nulla.  Appoggiò l'orecchio alla porta. Si concentrò soltanto sul rumore che proveniva da essa.
Incominciò a sentire un leggero ticchettio. Non sembrava il ticchettio di un orologio, era un ticchettio più veloce. Corinne si concentrò ancora di più e riuscì a sentire anche un altro rumore,un rumore strano, come quello di un motore acceso.

Poi si fece avanti un altro suono. Era come un fischio, una vocina stridula, un grido soffocato. Corinne ascoltava sempre più attenta quell'inquietante sinfonia cercando di scoprire qualche altro suono. Il cuore le batteva a mille, i suoni sembravano divenire sempre più forti, l'ansia cresceva, quando...

"Corinne, dove sei?".
Corinne di scatto si allontanò dalla porta.
"Corinne?!"
"Sono in corridoio papà!"
"Ah eccoti qui, finalmente. Ma cosa ci fai davanti a quella porta?"
"Ehm, io...".
"Corinne, ascoltami. Lascia stare quella porta, è soltanto..."
"Basta! Voglio sapere cosa c'è lì dentro! Perché non me lo dici? Perché????" lo interruppe lei gridando.
Ci fu un lungo silenzio.

Poi il padre disse con tono freddo:
"Ora devo andare, ho degli impegni da sbrigare. Fai la brava tesoro".
Le diede un bacio sulla testa e uscì di casa sbattendo la porta violentemente.
Corinne rimase lì davanti alla porta, da sola. Sentì un altro rumore, ma questa volta era il rumore del suo stomaco che brontolava. Andò in cucina per farsi uno spuntino.
Pane, burro e marmellata. Lei adorava pane, burro e marmellata.
Mentre mangiava decise che era inutile continuare ad insistere. Decise che non avrebbe mai più detto una parola su quella porta.