Prologo

30 4 1
                                    

"Margot, svegliati o farai tardi" mi sussurra mia madre come ogni lunedì per buttarmi giù dal letto. L'hanno chiamata "scuola" perchè "un carcere dove non fai niente di interessante nonostante ti alzi presto per andarci" era lungo e brutto. Mugugno cercando di mantenere le palpebre sollevate mentre infilo le mordide pantofole dirigendomi in cucina. Il profumo inebriante di cornetti appena sfornati s'insidia nelle mie narici aprendomi lo stomaco. Non ho mai amato mangiare tanto, ma a colazione mi trasformo in una morta di fame. Appena finita la colazione inizio a prepararmi per andare a scuola. Ho una prevalenza di vestiario e trucco sui toni del nero e del grigio nonostante evidenzino la mia pallida carnagione, infatti molti miei compagni di classe mi chiamano vampiro. Indosso una maglia dei Green Day, i miei amati skinny jeans abbinati a un paio di stivaletti alti con zeppa e tacco rigorosamente neri. La passione per la musica rock mi è stata passata da mio padre, quando ero piccola metteva in macchina solo gli AC/DC e i Green Day, diciamo che però ho una certa preferenza per i secondi, e la mamma si arrabbiava. Odio il fatto che non possa stare molto tempo con mio padre a causa del suo lavoro, ma ormai ci ho fatto l'abitudine. Spazzolo i miei capelli turchesi con una lunga ricrescita nera, quasi come uno shatush, per poi raccoglierli in una coda alta, afferrare il mio zaino pieno di spille e patch, infilare la mia amata collana con il cristallo azzurro e correre a scuola. Di questa collana non so molto, ma mia madre dice sempre che è importante per me e che la porto dalla nascita. Decisamente l'unica cosa che non desidera un liceale di lunedì mattina è matematica in prima ora e invece è quello che mi ritrovo a vivere.

Mi siedo come al solito accanto a Scarlett, la migliore amica, anche se oggi la vedo un po' assente. "Scarlett, tutto okay?" le sussurro prima della spiegazione. "Non sai niente allora" risponde. Neanche il tempo di chiederle spiegazione, che questa stessa si presenta in classe. Michael Clifford, ci conosciamo da quando siamo nati ma in terza media ha iniziato a cambiare. Lui è un anno più grande di me, perciò andavamo in classi diverse fino ad oggi. Da quando è cambiato abbiamo iniziato a odiarci e non sentirci. Mi pare di aver sentito che abbia addtirittura iniziato a fumare. "Hemmings" mi saluta squadrandomi mentre oltrepassa il mio banco. Si è anche perso i primi tre giorni di scuola, non è da lui. "Clifford" mi limito a rispondere.

The crystal of your eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora