Capitolo II - noi siamo i Guns n'Roses

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Axl fece per bussare alla porta del camerino con forza.

"Aspetta! Vuoi presentarmi i tuoi amici e io non so ancora nulla di te!"

"Oh, hai ragione baby" Axl prese Monique e la fece sedere su un divanetto nell'angolo.

"Dunque.. Raccontami un po' della tua band e di te!"

"Mi chiamo William, ma tutti mi chiamano Axl. Sono un musicista e mi mantengo così, suonando in posti come questi.. La mia band si chiama Guns n roses"

"Che nome buffo" rise Monique.

"Tu invece? Dimmi qualcosa"

"Sono Monique e lavoro come barista in un bar in centro a Los Angeles per permettermi gli studi."

"Sei fidanzata?" La interruppe Axl.

"Ehm, no" rispose lei imbarazzata.

"Nemmeno io"

Ci fu un attimo di silenzio; Monique guardò Axl e pensò che era veramente bello. Diverso dai ragazzi che era solita frequentare, ma veramente bello.

"Ok, ora ti presento gli altri"

"..alloora, ehm.. Anna... Che, che fai nella vita?" Disse Duff titubante, rimasto solo con Anna nel più totale imbarazzo.

"Studio." Rispose secca la ragazza.

Duff divenne rosso, non sapeva più che pesci pigliare per sbloccare la situazione, e ciò lo portava a scolasi vodka a litri. Pensò che la cosa migliore fosse quella di raggiungere Axl e gli altri. Senza rifletterci due volte prese Anna per un braccio e la strattonò via dal bancone; di tutta risposta questa si mise a urlare.

"Monique questi sono Slash, Izzy e Steven." Axl fece un rapido cenno della mano e sorrise alla ragazza.

"Ehi ehi chi è questa bella morettina?" disse Slash allungando la mano per presentarsi.

"Giù le mani Houdson, è proprietà privata." lo zittì Axl mettendo una mano sulla spalla a Monique.

"Ehi ehi ehi calmiamoci, non sono proprietà di nessuno, soprattutto di gente che conosco da pochi minuti." sbottò Monique togliendosi la mano di Axl da dosso.

Axl si sentì umiliato e gli altri ragazzi soffocavano le risate, ma arrivò Duff a cambiare le carte in tavola.

"Monique!" Urlò Anna non appena vide l'amica, la prese e la tirò in un angolo per parlarle in privato.

"Ma sei matta a dare corda a sta gente? Sono dei drogati! Il biondo con cui mi hai lasciata pensavo volesse stuprarmi, mi ha preso per un braccio e mi ha strattonata!"

"Dai Anna non essere esagerata! Sono un po' diversi da quelli che frequentiamo noi, ma sono bravi ragazzi!"

"Monique voglio tornare a casa, ora!" Iniziò a piagnucolare Anna.

Monique roteò gli occhi, andò dal gruppo dei ragazzi con l'intento di congedarsi.

"Ragazzi noi dovremmo andare.. È stato un piacere!" E fece per andarsene con l'amica.

"Aspettate!" Urlò Slash. "Venite settimana prossima ancora qui, facciamo una replica del concerto! Quando avremo finito di suonare vi offriremo qualcosa!"

"Ci piacerebbe moltissimo, ma.."

"Verremo sicuramente." Monique interruppe Anna con decisione.

Slash si avvicinò ad Anna, la guardò negli occhi e le disse sottovoce "vi aspetto."

Anna si spaventò parecchio, ma rimase molto affascinata da quegli occhi neri e intensi.

Una volta che le ragazze lasciarono il camerino, Slash chiese a Duff come si chiamasse la ragazza e se avevano fatto qualcosa.

"Ma ti pare? È una ragazza molto timida. E poi non sono come te che pensa solo a scopare!" scherzò Duff.

"A Duff piace ancora Karina!" Cantilenò Steven, che per tutta risposta ricevette un pugno nello stomaco, che diede origine a una rissa tra i tre.

"E tu Axl? Quella ragazza, Monique?" chiese in mezzo al trambusto Izzy.

"Monique cosa?"

"Che ne pensi di lei?"

"È una ragazza carina per carità, e ha carattere, meglio senz'altro di quella morta vivente della sua amica, ma insomma, non è una del mio genere.. Perché questa domanda Izzy?"

"Nono, curiosità." Rispose con finta nonchalance il chitarrista.

Ma nel frattempo Monique aveva fatto breccia nel cuore di Izzy. Era stato un fulmine a ciel sereno, proprio come Patty. Già, Patty, il grande amore di Izzy, che ovviamente era andata a letto con Axl. Non era stato facile per lui dimenticare Patty, anche perché la vedeva in continuazione, ma finalmente era uscito dal tunnel dell'amore, solo che ci era ricaduto un'altra volta come uno stupido, nonostante si era promesso di farci attenzione. Ok, forse stava un po' esagerando, ma Monique era così bella. Non vedeva l'ora di rivederla, voleva a tutti i costi un'occasione per conoscerla meglio.

Nel tragitto dal locale al parcheggio Anna e Monique non si parlarono. Nel fare lo scalino dell'ingresso Anna inciampò e cadde addosso a una ragazza seduta sul marciapiede intenda a fumare.

"Ehi! Fai attenzione bambolina!" Le urlò stizzita quest'ultima.

Anna si rialzò e mortificata iniziò a farfugliare scuse senza guardarla in faccia.

Monique la aiutò a tirarsi su, e notò che la ragazza era Karina, la ballerina amica dei ragazzi.

"Ehi ma tu sei quella che ballava sul palco con Axl e gli altri!" le disse.

"Come fate a conoscere Axl?" Chiese sospettosa Karina.

"Oh a dire il vero li abbiamo appena conosciuti. Comunque piacere, Monique."

Karina la guardò dubbiosa, ma le strinse la mano; "Karina. Molto piacere"

Anna prese la mano della amica e la trascinò alla macchina. Per lei era stata una serata da dimenticare, il peggiore compleanno della sua vita, e non vedeva l'ora di essere di nuovo tra le mura di casa.

Karina rimase a guardarle mentre se ne andavano, e al suo fianco si sedette un Duff spettinato e con un livido in fronte per via della rissa con gli amici.

"Ho appena conosciuto le tue "amiche" "disse seria Karina.

"No, quali amiche? Le abbiamo conosciute adesso, non sono amiche."

"Quindi mi stai dicendo che nessuno ha pensato di scoparsele? Fate progressi, ragazzi."

"Gli altri non so a cosa abbiano pensato ma di sicuro io no. Sai Karina, anche se non sembra non esiste solo il sesso per me."

"Uh che strano, quando stavamo insieme l'unico tuo interesse era quella cosa che ho in mezzo alle gambe!"

Duff si sentì ferito dalle sue parole.

"Ah sì? E tu allora? Sei andata a letto con ogni ragazzo che frequenta questo posto, perfino con i miei amici!" Sbottò il ragazzo.

"È il mio lavoro Duff! Ti sei dimenticato che sono una puttana?! Loro mi pagano e io ci vado a letto!" Gli urlò di rimando la ragazza, e scappò via.

Duff si mise le mani tra i capelli e iniziò a prendere a calci il muro dalla rabbia.

Arrivate al parcheggio Anna e Monique si resero conto che avevano dimenticato un particolare non da poco: le loro amiche se n'erano andate da un pezzo, e ovviamente, si erano prese la macchina. 

Love - like a suicideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora