Capitolo IV - L'invito

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Los Angeles, 25 febbraio 1986

Era un lunedì pomeriggio insolitamente piovoso in quel di Los Angeles. Monique guardò il grande orologio nel bar dove lavorava: 18.45. Le restava un altro quarto d'ora e poi sarebbe potuta tornare a casa. Il bar era deserto, forse proprio a causa dell'incessante pioggia. Guardò fuori dalla vetrina e tutto le sembrò così spento e grigio e iniziò a ripensare a quel gruppo di amici che avevano incontrato la sera precedente. Improvvisamente il campanellino sopra la porta tintinnò, e una figura maschile entrò nel locale. La ragazza strabuzzò gli occhi e riconobbe subito il nuovo cliente: capelli rossicci e lunghi, pantaloni in pelle aderente, stivali e una camicia a quadri semi aperta nonostante la pioggia: era Axl, completamente bagnato e sembrava pure abbastanza nervoso.

Monique fece per avvicinarsi e salutarlo, ma il ragazzo si sedette in un tavolino e urlò "una birra!" senza manco alzare lo sguardo.

La ragazza prese un boccale e ci versò dentro la bevanda, e si indirizzò da lui. Nel mentre si stava avvicinando il ragazzo alzò gli occhi e stupito urlò: "Monique! Tu qui?"

"Beh si, lavoro qui"

"Vedo che ormai ci incontriamo ovunque" disse malizioso Axl "cosa fai stasera?"

"In teoria dovrei studiare.. Ho un esame importante da dare a breve e..." Monique non fece in tempo a finire la frase che il ragazzo la interruppe "... In pratica invece stasera vieni a casa mia e facciamo una cena con i ragazzi!" Esclamò entusiasta il cantante.

"Axl mi piacerebbe molto, ma non credo sia il caso"

"Insisto finché non cedi! vuoi vedere come ti faccio cedere?" E iniziò a farle il solletico sui fianchi.

"Ok ci vengo! Ma fammi telefonare a casa prima che avverto!" E così dicendo andò verso il bancone, prese la cornetta ma pensò che non avrebbe potuto dire a sua madre che sarebbe andata a cena da 5 ragazzi. "Pronto? Mamma? Si sono io, Monique... Volevo avvisarti che stasera mi fermo qui al bar... Eh ci sono molti clienti, devo fare gli straordinari... Si mamma... Ok, a stasera, bacio!" Riattaccò e si incamminò verso Axl.

"Possiamo andare"

Monique chiuse il bar, si girò e guardò il ragazzo. "Dov'è la tua macchina?"

"Ehm a dire il vero... Mi ci ha accompagnato Slash qui, dovremo farcela a piedi.." Ribadì lui imbarazzato.

"A piedi? Sotto questa pioggia? Axl hai presente quanta strada è?"

"Ma non molta dai, ci impiegheremo mezz'oretta."

La ragazza quasi si pentì di aver accettato l'invito.

"E se prendessimo un autobus?" Propose ad un tratto lui.

"Un autobus?"

"Almeno non ce la facciamo a piedi sotto l'acqua"

"Ma come facciamo con i biglietti?"

"Chi ha parlato di biglietti?" Sorrise lui malizioso.

Monique rimase di stucco. Ma Axl se ne stava già andando, noncurante della pioggia.

"Nono Axl, fermati!" La ragazza corse per raggiungerlo, quando un taxi sfrecciò accanto a loro, bagnandoli dalla testa ai piedi. Axl si infuriò così tanto che si mise a pestare i piedi a terra, peggiorando solo pa situazione, in quanto stava sollevando altra acqua, ma poi guardò negli occhi la ragazza e si misero a ridere.

Nel frattempo il cielo si stava aprendo, e i due decisero di incamminarsi verso l'appartamento della band.

Nel frattempo a casa, Slash si domandava che fine avesse fatto Axl, che aveva imposto le prove alle 18,30 ma non si era fatto vivo.

"Dai su Saul, avrà trovato compagnia.." Scherzò Izzy, mentre si accendeva una sigaretta.

"Invece di stare alla finestra come Raperonzolo pensa a preparare la cena!" Lo canzonò Duff, che provava gli accordi con il suo inseparabile basso.

"Mi dispiace ma stasera è il turno di Steven!" disse Slash, che di cucinare non aveva proprio voglia.

"Perché tocca sempre a me?!" Piagnucolò quindi il batterista, rassegnato ormai a essere considerato lo chef di casa Guns. Slash tirò un'ultima occhiata alla finestra e con sua grande sorpresa vide Axl bagnato fradicio che teneva Monique per mano.

"Ehi ragazzi! Axl con Monique!"

A sentire il nome della ragazza Izzy si irrigidì. Perché era venuta li, e soprattutto cosa ci faceva con Axl?

I due fecero quindi irruzione nell'appartamento.

"Scusa il disordine, ma con 5 uomini come inquilini... " sussurrò Axl all'orecchio di Monique, che sorrise.

Gli altri componenti della band si disposero perplessi davanti ai due, in attesa di spiegazioni.

"Monique resta a cena. Preparo io." Tagliò corto Axl, mentre correva in cucina.

I ragazzi restarono esterrefatti. Izzy iniziò subito a pensare che tra loro era nato sicuramente qualcosa, e si sentì uno schifo. Ma poi pensò che era inutile fasciarsi la testa prima del tempo e quindi iniziò ad architettare un piano per far confessare ai diretti interessati quello che stava accadendo.

Fu però Slash a rompere il silenzio: "Anna dov'è?" Chiese con gli occhi a cuoricino alla ragazza.

Duff e Steven scoppiarono in una fragorosa risata, mettendo ancora più in imbarazzo il chitarrista.

"È a casa sua Slash, ma la prossima volta porto anche lei, così sei felice!" rispose Monique schiacciando l'occhio al ragazzo.

"Prossima volta"? A Izzy queste parole risuonarono nella testa. Se Monique presupponeva una prossima volta, sicuramente era perché aveva un flirt con Axl. E lui era rimasto fregato un'altra volta. 



Perdonate il ritardo, ma sono stata super impegnata e inoltre ho iniziato l'ultimo anno di liceo è già hanno iniziato con le interrogazioni u.u è un capitolo un po' di merda, ma mi rifarò con i prossimi! Se tutto va bene cercherò di postarne un altro entro stasera! Grazie per la lettura :) 

Love - like a suicideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora