Capitolo 7

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passarono tipo 9 anni e mezzo. un pomeriggio, un giorno come un'altro, ero li, guardavo il vuoto mentre gli altri parlavano, scherzavano e qualcuno sparlava di me. All'improvviso arrivò una guardia.

**: senderson

io: si?

**: lei da questo momento è libera, prenda le sue cose e se ne vada

Non sapevo cosa dire, non sapevo manco cosa provavo in quel momento. Felicità, paura.. bho. presi le mie cose e uscii.. Ma.... Dove potevo andare? Insomma mia zia pensava che io fossi un'assassina. Mike non mi avrebbe mai perdonato.. Iniziai a camminare, non sapevo dove andare, non sapevo che fare, insomma quel posto era un inferno ma almeno avevo da dormire.. Mentre cammino e continuo a pensare e a ripensare mi sento chiamare
**: Viola
Mi giro e mi vedo jeff che mi corre in contro, come se fosse davvero felice di vedermi
Jeff: mi sei mancata stronza
Io: ok
Jeff: ti hanno fatta uscire?
Io: noooo sono scappata e cammino tranquillamente per strada come se nulla fosse
Jeff: vedo che malgrado tutto non ti manca l'umorismo, dove stai andando?
Io: da nessuna parte
Jeff: mmmmh perché non vieni a stare da me per un po'?
Io: va bene
Davvero gli avevo detto di sì?! Sono diventata tutta scema, ma in fondo cosa mi costa? Al massimo lo uccido così vado in galera per una cosa che ho fatto davvero.... Iniziamo a camminare per più di 30 minuti, non sapevo bene cosa dire, insomma, sappiamo tutti come mi sono comportata con lui eppure è l'unico che mi crede, che crede che io sia davvero innocente. Arriviamo davanti ad una casa lontana dal centro, un posto molto carino, questa casa era fatta di legno scuro. Entrando vedo un bel camino, due poltrone e una cucina abbastanza grande, saliamo le scale e al piano superiore c'è un bagno con la vasca, e due camere. È tutto molto pulito ma anche tutto molto strano. Misi apposto la mia roba in una delle due camere. La domanda che mi venne spontanea fare è
Io: ma vivi da solo?
Jeff: noooo con i pagliacci
Stetti zitta, non avevo ancora dimenticato quel pagliaccio del cazzo, quel coso che mi ha rovinato la vita, quella cosa che uccise la mia unica ragione di vita
Jeff: scusa non volevo
Io: ok
Mi misi sdraiata sul letto, Jeff si siede hai piedi del letto e mi guarda
Jeff: non sei cambiata per niente
Non rispondo
Jeff: insomma hai intenzione di stare zitta?
Non rispondo neanche ora
Jeff: ho capito se ti serve aiuto chiama
Esce dalla camera lasciandomi sul letto da sola. Insomma forse sono stata una stronza, mi ha ospitata a casa sua malgrado tutto e io lo tratto di merda.
Mi addormento. Una cosa che non mi sono mai dimenticata in questi anni è la risata di quel fottuto pagliaccio, ogni tanto me lo sogno, sembra che non me lo scorderò mai... Forse è normale. Mentre dormo sento di nuovo quella risata, quel volto, tutto quel sangue. Non riesco a svegliarmi, non capisco perché, mi metto ad urlare e jeff piombó in camera come un razzo e mi abbraccia
Jeff: shhh calma andrà tutto bene ci sono io
Mi metto a piangere, sto iniziando a dare brutti ciocchi. Dopo un po' mi calmo
Jeff: ora che ti sei calmata me ne vado di là
Io: ti prego resta
Jeff annuisce e si mette sotto alle coperte con me. Avevo davvero paura, ma per fortuna c'era lui... Strano pensare una cosa del genere ma quando si è soli si apprezza davvero tutto..

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 25, 2017 ⏰

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