Zero.
Riassumere in una parola gli anni della propria gioventù è difficile, è un'impresa che sfiora i livelli dell'impossibilità. Perché? Perché cercare di limitare ad una banalissima sequenza di lettere le emozioni, le avventure, i ricordi di questi anni, 'i migliori' secondo il giudizio di molti, è un pò come rinchiudere un leone all'interno di un recinto di un paio metri quadri: li porterebbe all' annientamento,all' oblio, alla lenta e sfumata scomparsa, alla morte.
Eppure io ci sono riuscita.
Ho sfidato i limiti, sono andata contro ogni pregiudizio, ho ignorato le leggi.
E ho trovato la parola, quella giusta.Zero.
Sì, come il titolo che ho dato a questo capitolo.
Zero è la mia parola.
Zero, nella matematica, è al primo posto nell'insieme dei numeri naturali.
Nella bilancia, è l'ultimo numero raggiungibile.
È la cima della montagna che sto scalando.
La cima che forse ho già raggiunto.
Zero non protegge alcun ricordo della mia giovinezza.
Zero è la mia giovinezza.
Zero non tiene in gabbia nulla.
Nessun' emozione, nessun sentimento, nessun' avventura, nessuna memoria.
Solo me, che alla fine sono il nulla.
Zero non conosce il divertimento e la spensieratezza dell'essere giovane.
Zero è buio, è vuoto.
Zero, non è il peso che desidero, come pensano tutti.
Zero, non è nemmeno la taglia di pantaloni a cui aspiro, come m'illudo di credere.
Zero, non è il numero delle calorie che devo ingerire in un giorno, come dice il mio diario.
Zero è la smania di una perfezione non tangibile con la bellezza fisica, la ricerca di un'invisibilità distruttiva.Zero sono io.
Quando le persone mi chiedono il perché di questo mio comportamento preferisco rimanere vaga e alzo le spalle, dicendo semplicemente che tengo molto al mantenimento della forma e che preferisco sempre rimanere leggera ai pasti.
"Ti stai deteriorando, sia dentro che fuori."
Bugia.
Quando mi guardo allo specchio e mi domando il motivo per cui sto facendo tutto questo, mi viene spontaneo ed istintivo rispondermi che è tutto normale, che sto solamente facendo del mio meglio per essere in pace e in armonia con me stessa.
"Ti rifugi nei tuoi stessi inganni perché sei incapace di accettare la realtà. Stupida."
Altra bugia.
Nuoto nelle bugie.
Peccato che facciano solo venire il naso lungo e le gambe corte e non perdere peso.La bilancia.
Anche lei mente.
Le do un calcio per accenderla.
Prima il piede destro, poi il sinistro, come sempre.
Pragmatica e metodica come nella conta delle calorie.
Come nella disposizione del cibo sul piatto.
Come negli esercizi fisici.
La bilancia è sotto la finestra della camera dei miei, vicino alla scrivania; sguardo fisso oltre i vetri chiusi e le tende, ma questa volta i miei occhi non attendono la sentenza accomodandosi sul tetto della casa di fronte: i balconi sono chiusi.
Schiena dritta.
Inspira.Abbassa lo sguardo.
Quarantacinque punto cinque.
Espira.
Dovrei essere felice, ho raggiunto l'obiettivo numero uno.
Invece balzo indietro come se mi trovassi davanti all'insetto più spaventoso di tutto il pianeta Terra.Piango.
È veramente quello che voglio?
Mi chiedo.Sto veramente facendo la cosa giusta?
Chiedo allo specchio.No,
mi rispondo.Guarda come ti sei consumata,
risponde lo specchio, mostrandomi il riflesso di una sagoma sottile e sciupata come un foglio straccio.Sì,
risponde la voce.Qual'è la bugia?
Qual'è la verità?Rispondi.
Zero risposte.
Zero ordine.Confusione.
Caos.Stop.
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acqua e ghiaccio // la mia storia
Non-FictionInizia sempre così. Una manciata di parole prese troppo sul serio, la presa di coscienza, la scoperta della possibilità di poter migliorare. Poi la discesa. La precipitosa, rovinosa, fatale caduta. L'insoddisfabile desiderio di essere sufficientemen...