Capitolo 4

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Così, come se tutti questi anni di lontananza ad un tratto fossero scomparsi, lo seguo e salgo in macchina. Potrebbe essere diventato un killer, un disgraziato che ruba i soldi alle vecchiette e li usa per comprare la droga... Ma dal modo in cui sorride capisco che è rimasto il fratello che amo.

Anche se, a dire il vero, fratelli non lo siamo mai sembrati agli occhi di nessuno.

La macchina è fredda e il calore del nostro fiato diventa vapore nell'aria gelata, ma lui accende la macchina e partiamo.

<< Math dove stiamo andando? >>

<< Dove vuoi andare Ail? A ballare? >> non capisco se lo dice in modo ironico oppure no, ha sempre quella voce ferma e seria

<< Beh si, ora che me lo dici mi piacerebbe andarci >> lo prendo in giro

<< A parte gli scherzi, la vita a casa come va? >>

<< Ci siamo trasferiti ieri, mi mancano i miei amici di prima, mi manca Isabel >>

<< Oh Isabel, ci siamo sentiti, del tempo fa >>

<< COSA? Tu e Isabel? Gli hai scritto tu? >> sbraito, non può aver sentito Mathis, non mi ha detto niente

<< Ma no, pensi che mi freghi qualcosa? Mi ha scritto lei, ha detto che in città si sentiva la mia mancanza e che sarebbe voluta venire a trovarmi... Niente di che >>

<< Niente di che? Ma stai scherzando? E' la mia migliore amica, perchè diavolo le hai risposto? Non posso credere che mi abbia fatto una cosa de genere.. Cosa le è preso? >>

<< Beh Ail, tra me e Bel.. >>

<< Ah ora la chiami Bel allora... Ma bravo Math >>

<< Ail calmati, tra noi due c'è stato qualcosa, prima che me ne andassi... Ma me ne sono andato senza di lei anche perchè non mi importava niente >>

<< Si, okay, non voglio sapere altro. >>

<< Allora non ti dirò nient'altro. >> sento che mi sta fissando, non dico niente. << Sei così carina quando ti arrabbi, non sei cambiata eh >> sorride

<< Sta agli altri giudicarlo >> dico imbronciata

<< Forza andiamo a casa >> dice << Ah... In casa c'è una ragazza che convive con me >>

< Oh mio Dio Math, mi stai prendendo in giro? Devo dormire con te e la tua ragazza? >>

<< Lei non.. Non è la mia ragazza. >> c'è un silenzio soffocante << C'è una cosa di cui devo parlarti Ail, ma devi promettermi che non ti arrabbierai un'altra volta, devi promettermi che non mi abbandonerai >>

<< Lo sai che non lo farei mai, ma non posso prometterti che non mi arrabbierò >>

<< Ookay, è già un passo avanti >> sospira << La ragazza che vive con me si chiama Valerie ed è mia sorella >>

<< Cosa? Ma che.. Ed è anche mia sorella? >>

<< Certo che no.. Come ti viene in mente Ail.. Oh cazzo... No, no, no, no. Che stronzi >>

<< Cosa succede? Di chi stai parlando? Math! Rispondimi >>

<< I tuoi genitori non ti hanno fatto nessun discorso, vero? >>

<< I miei genitori... >> trascino la parola "miei" in bocca, ho già capito dove vuole arrivare, Math non è mio fratello... << No, nessun discorso >> concludo

<< Beh se vuoi te ne parlo ora >>

<< Parlami di questa maledetta cosa, che peggio di così non posso stare intanto >>

<< Allora... prima che tu nascessi >>

<< Ah che bei momenti... >>

<< Non dire così. E poi ti sarei grato se non mi interrompessi, grazie >> sospira di nuovo << Dunque, prima della tua nascita, i tuoi non riuscivano ad avere figli.. e io stavo all'orfanotrofio, con Valerie >>

<< Un attimo... perchè eravate in quel posto? >>

<< Ail, puoi lasciarmi parlare? Per favore >> ha un tono così supplichevole, così pacato ora

<< Certo, scusami >>

<< I nostri genitori hanno fatto un incidente, in moto, mentre tornavano dal ristorante in cui avevano cenato, era il loro anniversario di matrimonio. Io ero con Val, lei è più grande di me di tre anni, e noi due eravamo a casa da soli, avevamo deciso di aspettarli quella sera, gli avevamo fatto una sorpresa, un biglietto di auguri che ora... Ora è sepolto c-con i l-loro corpi per.. per un fottutissimo incidente >> sta piangendo

<< Oh Math, vieni qui, forza, è tutto a posto, ci sono io qui con te >> lo abbraccio, sorpassando il cambio con il ginocchio destro, -si, siamo ancora in macchina- i suoi singhiozzi si fanno più sonori fino a quando cala il silenzio, un abbraccio lunghissimo, la sua testa ancora nell'incavo del mio collo, io quasi in braccio a lui, e le nostre mani unite le une alle altre, calde.

<< Cosa ne dici Ail, andiamo in casa? >> chiede, la voce che un attimo prima era rauca e tremolante è scomparsa e il Mathis tranquillo che ho incontrato quasi un'ora fa è di nuovo qui.

Annuisco e gli sorrido

Scendiamo dalla macchina e aprendo la porta una ragazza bionda ci viene in contro con.. Un bambino. Si dev'essere un bambino.. E deve essere il suo bambino, probabilmente

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