"Puntualissima! Entra pure ragazzina."
Iza mi lasciò alla porta e mi fa cenno di entrare. Aprii la porta e trovai lei, la signora Hansen, seduta in una poltrona rossa in pelle. Lei era bella ma estremamente perfida.
Un vestito accattivante, lungo fino alle caviglie, nero, lucido con delle pietre che definivano la scollatura a cuore. Capelli corti color mogano che profumava di vaniglia, un odore forte che mi intorpidi le narici.
"Che fai mi fissi?" Si rivolse a me con tono minaccioso.
"Io...beh ammiravo il suo vestito!" Arrossì.
"Non ti hanno detto che puoi parlare solo ed esclusivamente con il mio permesso sguattera?"
Mi stavo iniziando ad innervosire. Lei intravide la mia faccia fare una smorfia in segno di disprezzo e senza che me ne accorgessi mi diede uno schiaffo in faccia.
Chi era lei per farmi questo?
In ogni caso non risposi, stetti in silenzio senza nemmeno guardarla.
"E così tu sei il dono del nostro Dylan? Oh sei proprio una bella ragazzina! Mi dispiacerebbe rovinare quel bel visino dolce che ti ritrovi. Ah ah ah." Prese fiato e continuo a parlare.
"Cosa sai fare?" chiese con tono di superiorità, come se una persona venga valutata in base a ciò che sa fare... e molto probabilmente, lei, non sa nemmeno lavare i propri vestiti da sola...che schifo. Sto odiando sempre di più questa enorme e lussuosa casa e so benissimo che non potrei resistere un minuto in più qui dentro, ma la mia beneamata pazienza ha deciso di accompagnarmi ancora una volta in questo lungo viaggio. Un po' di sarcasmo non guasta mai.
Scossi la testa involontariamente in segno di disprezzo pensando alle stupide parole dette da questa lurida benestante.
"So fare quello che ogni donna al mondo dovrebbe saper fare. Esclusa lei logicamente, le basta come risposta?"
"Senti ragazzina tu e la tua prepotenza mi state portando allo stremo, questa conversazione sta prendendo una brutta piega, non puoi parlarmi in questo modo" si interruppe, intravedevo la sua faccia bruciare, era paonazza dalla rabbia ed io stavo per passare un brutto quarto d'ora.
"Crystel, Crystel... sei così pura, pulita e ingenua che potrei sottometterti in qualsiasi modo, ma non voglio questo per te. Non ora.
Voglio umiliarti, vederti piangere e soffrire solo per un mio piacere personale. Voglio vederti penare e supplicarmi." Mi rivolse uno sguardo terrificante e ghigno a perdi fiato.
"Mai non avrai mai questo da me! preferirei morire che supplicare una donna che desidera così tanto avidamente il male di altre persone, sei solo una ricca prepotente. Non mi avrai mai." La gola mi pizzicava, i miei occhi iniziarono a bagnarsi. Ero terrorizzata, completamente nel panico.
Abbassai lo sguardo, mi girai di scatto, aprii la porta e corsi giu dalle scale in direzione della mia camera senza darle modo di ribbattere alle mie parole.Ero da così poco tempo in quella casa e già mi ero cacciata nei guai, sicuramente me la sarei vista brutta, non dovevo agire in quel modo. Mi hanno avvisata in tutti i modi possibili che avrei dovuto tenere un certo comportamento con i signori Hansen ma sono così maledettamente sfacciati e prepotenti che non sono riuscita a tenere la mia lingua a freno. Sono successe troppe cose in così poco tempo...il profumo di libertà mi ha solo sfiorata ed e volato via, non ho nemmeno avuto il tempo di guardare il mondo in modo diverso, non con occhi amareggiati come ho fatto sempre ma con gli occhi di una ragazza felice e spensierata.
Ero nella mia stanza appoggiata ad un angolo e tremavo, tremavo dalla rabbia, dal nervoso, dalla paura di quello che mi sarebbe potuto succedere di li a poco. Mi addormentai immersa nelle lacrime che mi delineavano il viso in modo crudele.
-"Mamma, mamma guarda che belle farfalle... sono tutte colorate e mi volano vicino volteggiando come dolci ballerine e le foglie cadono dagli alberi come se fossero soffici piume che formano un enorme cuscino colorato, mammaaa vieni qui, gioca con me...prendimi!"
"Un attimo tesoro arrivo!"
Correvo nel prato fuori casa, correvo, correvo senza fermarmi mai, respiravo aria pulita e ridevo come una pazza, ero felice, la mia mamma mi amava. La intravidi arrivare e iniziai a strillare... "Mammaa corri vieni a prendermi. Sono più veloce di te, non mi prendi!"
Lei correva, voleva prendermi e non ci riusciva, io ridevo come una pazza mentre lei si avvicinava sempre di più...
Inciampai nella radice di un albero mi voltai verso di lei per vedere a che punto stava...
Era dietro di me, mi prese per i capelli ed inizio a schiaffeggiarmi, mi riempii di calci e mi colpii in faccia fino a farmi sanguinare le narici. Non si fermava più, era crudele e furiosa nei miei confronti... Iniziai a piangere a strillare, era così bello prima. "Che ti ho fatto mamma! Mamma sono tua figlia prima eri felice, giocavi con me... ora non mi vuoi più mamma? Mammaaa basta ti prego...mi fai male"-"Crystel! Stai sognando, calmati sono Iza.."
Il cuore mi batteva forte di petto, non riuscivo a respirare avevo paura ed ero completamente infreddolita a causa del pavimento freddo su cui mi ero addormentata.
"Crystel scusa se sono entrata. Ero spaventata stavi strillando e ti sentivo piangere. Ho avuto paura, ora stai tranquilla era solo un sogno, ci sono io qui. Alzati.."
"Iza tranquilla, mi dispiace averti fatto spaventare, ho fatto un brutto sogno...ora sto bene." dissi con aria quasi sconvolta. Era tutto cosi reale, non mi sembrava vero, ero felice e spensierata con la mia mamma.
Per la prima volta nella vita mi sentivo viva più che mai. La tristezza prese il sopravvento insieme alla rabbia e la mia mente pensava e ripensava al sogno fatto pochi istanti prima.
"Perché a me? Perché?" dissi con voce tremante e lo sguardo diretto verso il vuoto.
"Piccola purtroppo molte volte la vita è crudele, cattiva..." prese fiato e continuo a parlare. "Ma ognuno di noi prima o poi avra ciò che si merita, la ruota gira e se farai del bene il bene ritornerà ... Cosa hai sognato tesoro? Cosa ti terrorizza cosi tanto?"
Qualcuno bussava alla porta e Iza si interruppe.
Mi alzai molto lentamente e mi diressi verso la porta, aprii...
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Crystel: Riscatto d'amore.
RomansaIl riscatto della dolce e tenera Crystel non sarà per niente facile, la sua vita è un umiliazione continua. Lotterà con unghie e artigli per ciò che desidera sin da quando era una bambina: LIBERTÀ. Fuggita da una vita troppo dura per lei, decide di...