32. Giornate no

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Tutti noi abbiamo almeno una volta al mese quelle giornate da definire proprio con le lettere 'N' e 'O'.
Oggi è una di queste giornate.
Appena ho aperto gli occhi tutto ha iniziato a darmi fastidio: dalla luce che filtrava dalle tende, il cellulare che squillava, Lola che urlava a Shawn di scendere perché i ragazzi erano arrivati...
Probabilmente l'umore della mia giornata è stato influenzato anche dalla notizia che Lola e nostro padre ci hanno comunicato ieri: si sposano.
Sia chiaro: io adoro Lola, ormai è di famiglia e solo che vedere un'altra donna che non sia quella che mi ha partorita accanto a mio padre ti da una sensazione brutta.
Bussano alla porta della stanza e io di scatto richiudo gli occhi: se non sanno che sono sveglia non dovrebbero parlarmi, giusto?

-So che sei sveglia, hai staccato la mia chiamata.- la voce di Cameron riecheggia allegra nella mia stanza.
La parte destra del mio letto si abbassa nel momento in cui il mio ragazzo prende posto accanto a me. -Allora? Niente buongiorno per Cameron?- chiede, iniziando ad accarezzare i capelli.
Faccio un suono con la bocca per far capire la mia reazione contrariata a ciò che stava facendo ma ciò che esce è solo un rumore orrendo che non sta a significare nulla.

A volte vorrei essere come Cameron: lui è sempre felice e quando non lo è non te lo fa capire. Trova sempre il tempo o il modo di aiutare tutti e cerca di rendere orgogliosi tutte le persone che gli sono accanto.

-Una giornata no?- domanda.

Annuisco girandomi verso di lui, senza aprire gli occhi.

-È per la notizia avuta ieri?- domanda ancora.

Scuoto le spalle per fargli capire che il motivo è a me sconosciuto e subito dopo sento le sue mani passare dai capelli al mio viso.
Mi lascia un piccolo bacio sulle labbra e si alza.

-Io devo andare. Pensavo fossi in vena di divertimento... Volevamo portarti con noi al luna park. Ci vediamo stasera? Dormi con me?- mi domanda allontanandosi dal letto.
-Dormiamo a casa tua?- biascico, aprendo finalmente gli occhi.
-Alle 9 pm ti passo a prendere.- afferma sorridente.
-Grazie mille Cameron.- mi sorride ed esce dalla stanza.

Aspetto che tutti escano di casa prima di alzarmi, indossare una tuta comoda con un paio di scarpe e legare i capelli e uscire di casa.
Salgo sulla Ferrari e guido fino al mio piccolo posto.
Una spiaggia isolata: senza chioschi, persone, surfisti, macchine... È lontana dalle altre spiagge e quindi è isolata.
È spaziosa quando la mia camera, a destra vi sono le scogliere a sinistra piccoli scogli. Sopra di me il solito passaggio per le biciclette e la strada per la auto. Stendo il telo e mi ci siedo, sdraiandomi dopo neanche due minuti.
Oggi è nuvoloso e butta molto vento, ecco perché per strada ci sono poche persone.
Mi perdo nei miei soliti pensieri e fra questi vi è anche l'imminente matrimonio.
Vi avevo già detto che Lola ha avuto un figlio dalla recente relazione?
Beh, ora lo sapete.
Ha 20 anni e dovrebbe arrivare tra domani e dopodomani dall'Italia per conoscere il futuro marito della mamma.
Lola dice che è molto bello ma quando hai Cameron Dallas come ragazzo non hai occhi per nessun altro... bello, gentile, intelligente, amorevole e divertente. Ha tutto ciò di cui una ragazza ha bisogno per sentirsi amata.

Accendo la prima sigaretta di una lunga serie e continuo a pensare al matrimonio.

È possibile che la frase 'Io e Lola abbiamo deciso di unirci in matrimonio' abbia confuso tutto il mio mondo?
Vederla come compagna era una cosa, ma vederla come moglie, con il nostro cognome, ne è un'altra...

Adoro Lola, per carità. Mi è stata da subito simpatica! Forse non sono ancora pronta ad accettare il fatto che una donna porti il mio stesso cognome o che una donna prenda il posto di mia madre.

Certo, come madre non è stata sempre il massimo. Litigavamo spesso, il suo preferito era Shawn, non avevamo nulla in comune e non mi difendeva mai, ma è pur sempre la donna che mi ha messo al mondo, che mi ha dato la vita.

Chiudo gli occhi e prendo respiri lunghi e profondi.

Devo solo accettare il fatto che papà é felice con lei e viceversa ma il pallino del matrimonio è sempre più negativo... È proprio Cameron ciò che mi serve in questo momento.

Smetto di pensare oppure non riesco più a connettere qualche pensiero siccome ho la testa che tra poco esplode e mi lascio cullare dal mare: dalle sue onde, dal suo rumore, dal vento che accarezza il mio viso e da quel poco sole che cerca di scappare dalla prigionia delle nuvole.

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Mi sveglio di soprassalto, mi guardo intorno, sono ancora in spiaggia.
Prendo il telefono che ormai suona da secondi e rispondo.

-Dove sei?!- strilla Cameron.
-Che ore sono?..- domando.
-le 3 del pomeriggio!- strilla ancora.
-Cameron non urlare, mi sono appena svegliata... Sono in spiaggia.- gli spiego.
-Torna subito a casa. Lola e tuo padre si sono preoccupati... Noi torniamo tra un'oretta, siamo già per strada.- ordina.
-Va bene Cameron.-
-Ti amo- sussurra.
-Anche io.- stacca il cellulare ed io lo blocco, posandolo in tasca.
Riprendo il telo, pulisco il mio copro da eventuali granelli di sabbia e salgo in strada.

Salgo in macchina e mi guardo nello specchietto: una sciattona sembro.

Metto in moto e inizio a guidare verso casa.

-

Arrivo a casa dopo una mezz'oretta abbondante per colpa del traffico. Appena entro papà e Lola mi corrono in contro facendomi il terzo grado.

-Ero in spiaggia e mi sono addormentata... Vado a preparare una borsa, dormo da Cameron.- Salgo nella mia camera e prendo uno zaino.
Metto dentro l'intimo e i panni del giorno dopo. Avrei dormito con la maglia di Cameron, inutile portarlo il pigiama.
Prendo altro intimo ed entro nel bagno.
Apro l'acqua della doccia ed entro senza darle il tempo di riscaldarsi.
Sto per un bel po' ti tempo sotto la doccia, infatti sento urlare papà dalla camera che i ragazzi sono tornati.

Esco dalla doccia, metto l'intimo e rimango i capelli nell'asciugamano.
Entro in camera e prendo dei pantaloncini dell'Adidas è una maglia della stessa marca. Indosso le Stan Smith e tolgo l'asciugamano dai capelli.
Tolgo per bene l'umido e li asciugo, tenendo qualche piccola ciocca bagnata.
Faccio una treccia storta, metto del profumo, prendo lo zaino e il cellulare e raggiungo i ragazzi in cucina.
Saluto tutti con un bacio sulla guancia  tranne Cameron, a cui riservo il bacio sulle labbra.

Rimaniamo in salotto a parlare tutti insieme fini all'ora di cena quando Cameron si alza e io lo seguo.
Salutiamo tutti e usciamo di casa.

Durante il viaggio nessuno dice una parola. Io ho appoggiato completamente il peso del mio corpo al sedile e mi lascio cullare da una delle canzoni preferite di Cameron.
Lui guida e ogni tanto mi lancia qualche occhiata, sorridendomi.

Quando arriviamo a casa sua troviamo già la tavola apparecchiata.
Ovviamente Gina non mi ha fatto mancare nulla. Vi erano tutti i miei piatti preferiti.
Rimaniamo a tavola con Gina, Sierra e il ragazzo fino a tardi.
Quando finalmente saliamo in camera tolgo i miei vestiti e prendo la maglia di Cameron. E uso 'la' perché é la mia maglia preferita.
Attacco il caricatore alla presa e collego il cavo al telefono.
Mi sdraio e aspetto che Cameron esca dal bagno.
Quando esce mette anche lui il cellulare sotto carica e si corica accanto a me, abbracciandomi.

Spengo la luce e rimaniamo così, in silenzio, fermi, abbracciati.
Cameron mi lascia un bacio sul collo  prima di recitare la frase: "Se tuo padre ha deciso di continuare con Lola, significa che vede del feeling anche tra la sua compagna e i figli... La sua scelta comprende anche il vostro bene. Lei non sostituirà mai la donna che ti ha dato la vita... Prendi questo matrimonio come una possibilità. La possibilità di avere una mamma che ti appoggi in tutto e per tutto. Pensaci bene amore... Buonanotte, ti amo."

-Buonanotte Cam, ti amo anche io.- sussurro baciandogli la mano.

Forse è vero. Devo solo capire che papà la ama e che è giovane per noi avere più una sua lei.

Dallas, certe volte mi sei proprio di aiuto!

..Ma tu hai scelto me. #WATTYS2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora