22. PRIME PAROLE DETTE

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-PAPÀ SBRIGATI COL BAGNO. TRA DUE ORE DEVO ESSERE ALL'AEROPORTO. CAMERON STA TORNANDOOO- urlo bussando ripetutamente alla sua porta.
-HO FATTO. ORA ESCO ROMPI PALLE.- sorrido soddisfatta e entro nella cabina armadio a prendere i panni.

Il bagno di papà è in fase ristrutturazione. Siccome ora c'è anche Lola,papà ha dovuto rifare le cose doppie. Lavandino per due, vasca piú grande..
Quando c'era la mamma,invece, non avevano la cabina armadio, bensì due bagni.
Alla sua morte papà ha fatto cambiare il bagno in una cabina armadio, in modo da non sprecare spazio.

-Vuoi che ti faccia accompagnare?- domanda lui.
-No. Nash, Lox, Jack, Jack, Madison e  Matthew sono a scuola. Shawn sarà stanchissimo per il viaggio.. Vado da sola, tranquillo.- papà annuisce ed esce dalla camera. Corro in bagno e apro l'acqua della doccia.

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-PERCHÈ STUPIDI CAPELLI RICCI NON VI ASCIUGATE?!- urlo.

Sono uscita da 10 minuti dalla doccia e sto ancora asciugando i miei capelli.

-Alaska, ti serve una mano?- domanda Lola entrando.

-Si,non riesco ad asciugare sti capelli- Lola prende quel coso frocio e coglione dalle mie mani e ride.

-hai l'aria fredda inserita- afferma.

-ouch...- Continua a ridere per qualche secondo e poi si calma.

-avanti,abbassa la testa. Il diffusore non fa miracoli- annuisco e l'abbasso.

10 minuti dopo i capelli sono prontissimi.

-Grazie mille!- lascio un bacio sulla sia guancia e lei sorride, prima di andare via.
Chiudo la porta del bagno a chiave e mi incomincio a vestire.
Un vestito rosso sangue, corto, merlettato e un paio di converse bianche basse.
Sistemo di nuovo i capelli ed esco dalla camera.
Mi siedo alla scrivania e caccio i trucchi.
Applico solo del fondotinta e del mascara. Niente di più.
Prendo le chiavi della Range Rover di Cameron, portatami ieri da Sierra e corro giù.
Sierra e Gina sono dovute andare a New York per la nascita di un nuovo cuginetto. Loro sono partite e Cameron tornava.. rido.
stacco il telefono dalla carica e corro in cucina. Ho mezz'ora per arrivare in aeroporto.

-Papà io vado, è tardi!- urlo correndo fuori casa.
Salgo sulla Range Rover ed esco dalla villa.

Prendo lo sbocco per l'autostrada e giro nella corsia per l'aeroporto.

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Cameron.

Siamo quasi arrivati a Los Angeles.
Mamma e Sierra mi hanno detto che sarebbe venuta Alaska a prenderci, perché loro ora sono a New York.
-TAY, LASCIA QUELL ORSO!- urla Carter.
A Houston hanno regalato un peluche a Carter, ovviamente Tay fa di tutto per farlo incazzare giocandoci.
-Ragazzi, state facendo casino.- li riprende Daniel.
-Carter, Tay, allacciate le cintur- inizio a dire.

-Si prega di allacciare le cinture. Tra poco inizieremo ad atterrare nella nostra amata città.-

-appunto.- affermo.

i ragazzi scattano e chiudono le cinture.

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Scendiamo per ultimi dall'aereo e corriamo nel gate.
Immagino già la mia ragazza seduta su una di quelle scomode sedie con la testa rinchiusa fra le mani e i gomiti appoggiati sulle ginocchia.
Controlla l'orario, controlla le persone che escono e poi continua a farlo per altre 20 volte.
Alla fine si alza e cammina avanti e indietro fin quando non ci vede.
E infatti eccola li. Sta camminando avanti e indietro come fa quando è ansiosa.
Mi vede e si ferma. Sorride e corre da me.

..Ma tu hai scelto me. #WATTYS2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora