Capitolo 15: arrivati

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«Allacciarsi le cinture e prepararsi all'atterraggio.» mi riscuote dal sonno la voce metallica di una donna. Mi affaccio al finestrino dell'aereo e nei miei occhi è riflesso il paradisiaco paesaggio dell'isola di Tenerife. «Ettie, guarda!» scuoto freneticamente il braccio destro di Colette in modo da svegliarla. «Cos-cosa vuoi?» mi domanda la scorbutica. «Smettila di fare la mestruata e guarda dove diavolo ci ha portate Taylor! Credo che quando atterreremo lo porterò alla chiesa più vicina e lo sposerò!» esclamo e Colette si avvicina a me e sgrana gli occhi non appena si rende conto di dove ci troviamo «Non te lo sposi se prima lo sposo io! Dio si è veramente superato! Non ci credo che ci abbia portato a Tenerife! Nelle Canarie Iris! Nelle Canarie!» non smette di entusiasmarsi e di sorridere, mi sembra di rivedere la bambina che era un po' di anni fa. Sorrido felice, «Non vedo l'ora ti atterrare e di fare un bagno in queste acqua, sarà la vacanza più bella di tutte, me lo sento!» dico a Colette e lei annuisce distratta dal paesaggio che si estende sotto di noi.






Siamo da poco atterrati e non potete capire quanto io sia felice di essere qui. «Taylor sei stato magnifico! Hai scelto una posto da paradiso, non ci posso credere che tu ci abbia portati qui!» batto le mani entusiasta e abbraccio il mio amico con la bandana verde. «Solo il meglio per te Perla... E anche per me ovviamente!» mi fa l'occhiolino sorridendo. «E noi chi siamo?» ci affianca Martine e ci sorride raggiante mentre Taylor poggia un braccio intorno alle sue spalle. «Una branco di scimmie.» risponde il bruno con lo scheletro di un sorrisino. Martine sgrana occhi e bocca e fa la finta offessa. «Davvero Caniff? Be' se è così trovati qualcun'altra con cui dormire sta notte!» scosta il braccio di Taylor dalle sue spalle e si allontana con il broncio. Taylor ride sonoramente e non curante che siamo ancora in un'aeroporto, le urla dietro: «Honey in ogni caso se mi trovo qualcun'altra non è per dormirci sta notte!». Scoppio inevitabilmente a ridere quando Martine, senza girarsi, gli fa il dito medio e Taylor spaventato di averla combinata davvero grossa, inizia a correrle dietro nel tentativo di farla calmare. Considerando che, aveva iniziato ad agitarsi non poco, dopo la sua ultima battuta.
«Non è realmente arrabbiata vero?» mi chiede ridacchiando il bruno affiancandomi. «Vero» affermo sorridendogli. «Come l'ha presa Livvy, quando le hai detto che non poteva venire?» cammino guadando Shawn. «Non le è importato molto in realtà. Mia mamma ha iscritto lei, Hayes, Hilary e Kimberly a quel campo scuola stile Harry Potter in Italia. Ha detto che un'insegnante era una sua vecchia compagna di scuola, mi chiedo solo come faranno a farsi capire e a capire gli altri.» alza le spalle.
«Oh giusto! E sei felice che almeno Angie sia venuta?» gli chiedo titubante, Shawn e la sua gemella non hanno proprio un bel rapporto. «Non sapevo che Taylor avesse prenotato anche per lei. Non so nemmeno perché abbiamo voluto farla venire.» disse un po' contrario. «Magari i tuoi genitori non te l'hanno detto perché credevano che ti saresti arrabbiato.» gli faccio un piccolo sorriso, «E facevano bene a crederlo, perché sarebbe stato così.» dice per concludere il discorso ma io non ho alcuna voglia di farlo, non puo' comportarsi così con sua sorella. «Oh insomma Shawn non comportarti così! È la tua gemella diamine, dovresti volerle bene, non escluderla dalla tua vita!» lo fermo per un braccio e lascio che gli ultimi dei nostri amici ci superino uscendo dall'aeroporto. «Infatti le voglio bene, ma lei non fa parte di questo modo di vivere. È diversa e non voglio che si faccia male.» mi guarda dritto meglio occhi. «Forse è un bene che si faccia male, non puoi tenerla per sempre sotto un bicchiere di cristallo. Deve fare la sue esperienze di vita anche lei Shawn!» gesticolo mentre parlo ma il ragazzo sembra del tutto assente, come se queste mie ultime parole non lo avessero nemmeno toccato.
Cerco di capire ciò che sta guardando ma non riesco a vedere e in quell'istante Taylor rientra in aeroporto ed esclama: «Eccovi qua! Forza muovetevi! Non posso rallentare la mia tabella di marcia per voi!». Guardo per l'ultima volta Shawn, poi mi giro e supero Taylor salendo sul terzo Taxi.




Mystery {Cameron Dallas} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora