Odio i vicoli bui. Li ho sempre odiati, anche se sono i posti dove lavoro da quando avevo diciott'anni. Detroit è una città dai mille volti, ma quello che conosco io è il peggiore di tutti e vorrei non averlo mai conosciuto.
Ma adesso io sono qui. E da quei vicoli non potrò più scappare.
Mentre mi guardo allo specchio, metto il mio solito rossetto rosso fuoco e mi sistemo i capelli piastrati ad arte, notando a malincuore che le punte sono più che bruciate, ma questo particolare è sempre stato irrilevante per Jeff o per tutti i miei clienti. E' anche vero, però, che quando lavoro nello strip-club, nel weekend, i miei capelli devono sembrare tutto tranne che rovinati, altrimenti posso dirgli addio. Comunque oggi è giovedì, quindi il problema non si pone.
Il mio flusso di pensieri s'interrompe appena Jeff entra nell'appartamento. Sempre ben vestito con la sua camicia bianca e i pantaloni di lino bordeaux... Nauseante. Anche se odio il suo modo di vestire, però, devo ammettere che possiede un bellezza non indifferente: i capelli sono castani, molto corti, il naso e la bocca regolari, gli zigomi e la mascella abbastanza pronunciati e gli occhi... beh, i suoi occhi sono indubbiamente una delle cose che più mi hanno colpito nella vita. La sua eterocromia è qualcosa di estremamente affascinante. Castano immerso nel verde scuro. Non si vede molto spesso uno sguardo come il suo. Per quanto riguarda il fisico bisogna dire che, dopo essere stato in galera per più di due anni a causa di mezzo chilo di cocaina trovato sotto il sedile della sua macchina, è proprio il classico ex detenuto muscoloso e pieno zeppo di tatuaggi. "Bello e inquietante" come dico sempre io.
Questo non vuol dire però che non abbia cervello. E' un tipo sveglio, intelligente e molto motivato. Ma... è anche e soprattutto perfido e sempre incline alla violenza.
In altre parole è un'anima malvagia e corrotta nascosta nel corpo d'un uomo di trentacinque anni. E' questo che ho sempre pensato di lui. Nulla di più, nulla di meno.
Appena entra accende il suo sigaro cubano e in pochi secondi un aroma inebriante di vaniglia invade tutto l'appartamento.
Guardandolo con una smorfia di disapprovazione gli dico:<<Ti starebbero meglio dei jeans. Ti renderebbero meno... appariscente>>.
Lui rimane fisso a guardarmi con il suo solito sguardo cupo, freddo e incazzato,quindi, per evitare problemi, cambio subito atteggiamento... si sa che in questa stanza la persona che deve giudicare non sono io.
<<Stai bene con quella minigonna leopardata, il papillon color argento attira parecchio l'attenzione e quella camicetta striminzita... è perfetta. Stanotte faremo affari.>>. L'espressione del suo volto cambia appena e io mi rilasso visibilmente.
Andando verso la sua macchina vedo Cassie e Agnes che, come al solito, stanno litigando. Sono solo due drogate presuntuose, ma sono le uniche con cui inspiegabilmente mi trovo d'accordo. Nel senso che sono le uniche con cui non discuto mai e le uniche che non cercano di rubarmi i clienti... forse perché mi vedono come una figura di riferimento o forse perché quando sono fatte non capiscono più nulla.
Appena entro in macchina Agnes interrompe la discussione dicendo: <<Mora! Stai benissimo stasera! Dovresti indossare quella minigonna molto più spesso e quei tacchi... sono favolosi!>>
<<Grazie Agnes. Sinceramente questa è la seconda volta che li metto... ho notato che si abbinavano alla camicetta e ho deciso di indossarli. L'importante è che mi stiano bene, no?>>
Cassie si aggiunge dicendo:<<Mora a te sta bene tutto, cavolo. Lo capirebbe anche un bambino!>> e io, come una scema, abbasso lo sguardo quasi imbarazzata.
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Sei sulla mia strada.
RomanceDa quando aveva appena diciott'anni, Charlie non ha avuto altro che sventure nella vita. A causa di una persona a lei molto cara fu costretta a prostituirsi, entrando così in un mondo infimo e pieno di insidie. Droga, sesso e alcool sono stati il s...