MARTA
Un altro lunedì orribile. Come qualsiasi altro giorno senza Emi. Perché la vita deve essere così ingiusta? Ti fa assaporare cose stupende per poi toglietele sul più bello.
"Con te non sarò mai Emis Killa, con te sono solo Emiliano, me stesso".
É ormai da tre giorni che non faccio altro che pensare a quelle parole, a quella frase che aveva confermato quanto fossi persa in lui dopo pochissimo tempo.
Ovviamente era tutta una bugia: Emiliano, anzi Emis Killa non può fare a meno della fama, delle donne, dell'alcol o della droga. Per lui le sue fan erano e sono più importanti di me, che l'ho amato con tutti i suoi infiniti difetti e l'ho perdonato tante, troppe volte.
Prima o poi tutto passerà. Voglio ricordarmi i momenti belli passati con lui, il resto è meglio dimenticarlo.Mentre ascolto per la centesima "Scordarmi chi ero", bussano alla porta. Urlò a mio fratello di aprire, ma quando non sento nessuna risposta mi alzo svogliatamente dal letto e mi dirigo verso la porta. La apro sperando che non sia nessuno di importante, ma quel che trovo mi sorprende: un pacco enorme.
Ho paura ad aprirlo, ma non ho alternative dato che il fattorino se ne è già andato via. Magari sarà l'ennesimo acquisto di mio fratello su internet. Si, probabilmente è una nuova PlayStation o qualcosa del genere.
Scarto velocemente il cartone e quel che vi trovò dentro mi fa sobbalzare il cuore: un lenzuolo con la scritta
"Pensavo a me col mondo in mano, ma senza te dov'è che vado? Da quando ti ho vista mi sei entrata in testa e non ne sei più uscita e ti prego rimanici"
Queste erano le esatte parole che Emi mi aveva detto la prima sera passata assieme, la prima dichiarazione di affetto nei miei confronti, una delle poche.
Stringo forte quel telo, quasi come se fosse il mio ex ragazzo e non posso fare a meno di annusarlo per sentirne l'odore, quel tanto familiare profumo di Emiliano.
Involontariamente mi scende una lacrima e con gli occhi ormai totalmente lucidi decido di leggere il biglietto che accompagnava il pacco.Cara Marta,
so che tu hai le tue idee del cavolo in testa, ma sappi che nessuna ragazza e nessun'altra cosa al mondo è più importante di te.
Ricordo ancora la prima volta che ti ho vista su quella spiaggia, quel gioco di sguardi sfociato in un vaffanculo da parte tua. So che mi hai odiato fin dal primo momento che mi hai visto, so che amarmi e accettarmi non è mai stato semplice per te. Ti ho fatta soffrire tante volte, anche se la maggior parte delle volte non volevo. Ti ho convinta a rimanere e ti ho sempre delusa. Giuro che non volevo, non riesco a smettere di fare la testa di cazzo, non ho mai ammesso a me stesso l'importanza che tu hai per me. Devo fare pace con il cervello lo so, ma se ti ho scritto questa lettera è perché non riesco a fare a meno di te, ci ho provato ma niente funziona. Quello che non mi ha fatto impazzire da cinque mesi ad ora è la speranza di poterti baciare di nuovo.
So che probabilmente non mi starai a sentire e immagino che tu ora mi stia maledicendo, ma se davvero mi hai amato ti prego perdonami e io perdonerò te.
Tuo EmisMi si gela il sangue nelle vene a leggere quelle parole, non riesco più a muovermi nè a parlare. Rimango imbambolata sulla porta, con il lenzuolo stretto tra le braccia e la lettere fradicia di lacrime in una mano.
Rivoglio indietro il ragazzo che ha saputo farmi sentire amata, non importa quanto debba soffrire ancora. Sarò masochista è vero, ma per amore si è disposti a tutto, e io voglio perdonarlo, costi quel che costi.Chiudo la porta dietro di me e mi trovo di fronte proprio lui: la causa delle mie sofferenze e della mia felicità.
Non riesco a parlare e a quanto sembra nemmeno lui. Non osiamo nemmeno salutarci con un timido 'ciao'. Non appena i nostri occhi si incontrano ci fiondiamo l'uno sull'altra in un bacio che serviva ad entrambi per tornare a respirare. Un bacio che si era fatto aspettare per troppo tempo.