MARTA
Il giorno dopo il mio rappacificamento con Emiliano ero stata costretta a svegliarmi presto e andare all'università per seguire una delle ultime lezioni prima del temuto esame di anatomia.
Avevo scelto la facoltà di medicina, ma non so se l'avrei portata a termine perché una vita a studiare non era ciò che avrei voluto fare nella vita. Mi sarebbe piaciuto diventare un chirurgo, ma avrei deciso con il tempo come proseguire gli studi e soprattutto se continuarli.
Quella mattina fu particolarmente difficile stare attenta e prendere in modo decente gli appunti. Ero nel mondo delle nuvole, troppo felice per la ritrovata armonia con il mio ragazzo.Quando le estenuanti tre ore di spiegazione terminano, esco dall'università per prendere la metro e tornare a casa, quando sento la suoneria del mio cellulare: un nuovo messaggio.
"Amore vieni a pranzo in centro?"
"Va bene, tra 10 minuti sono al duomo" rispondo digitando senza guardare e a malavoglia. Odiavo andare a pranzo fuori con Emis in centro, troppe fan lo seguivano come se fosse Dio è proprio non ero in vena in quel momento, ma avevo troppa voglia di vederlo.Quando salgo sulla metro rossa, in direzione Duomo, fortunatamente trovo un posto per sedermi. Strano dal momento che è un orario di punta, ma meglio così.
Arrivata a San Babila decido di scendere e fare un pezzo di strada a piedi. 'Emi mi aspetterà davanti alla Rinascente' penso tra me e me ed è proprio così.
Quando lo vedo gli corro incontro e lo bacio. Solo dopo buoni cinque minuti di continui abbracci e carezze mi accorgo che non è solo: con lui ci sono Gue e Francesca. Subito la abbraccio forte: era da qualche settimana che non la vedevo e mi era mancata parecchio.
"Come è andata in Svizzera?", chiedo ad entrambi entusiasta della loro presenza.
I due piccioncini infatti erano stati via poco meno di un mese a causa del lavoro di Cosimo.
"Benissimo, è un posto stupendo, soprattutto in questo periodo!" esclama Francesca con un sorriso a trentasei denti.
"Sono felice per voi, che bella sorpresa. Mi siete mancati tantissimo" ripeto per l'ennesima volta abbracciandoli ripetutamente.
"Ragazze quando avete finito con le smancerie andrei a mangiare; sto morendo di fame" dice Emiliano, trascinandomi verso il locale di sushi più vicino.
"Fra oggi pomeriggio dovremmo stare in giro per fare shopping, non ho più nulla da mettermi" propongo alla mia amica.
"Certamente cara, ho visto un paio di scarpe che devo assolutamente prendere" ribatte con la stessa gioia negli occhi della mia.
Ragazze e shopping. Un amore unico ed eterno, altro che quegli instabili dei nostri ragazzi.
"Io vi faccio compagnia ragazze, non ho nulla da fare oggi" dice Gue, sorprendendomi.
"Così passi tutto il tempo a provare orologi?" chiede Francesca con ironia.
"Tu stupirò tesoro"
"Tu vieni?" domando a Emiliano con una vana speranza, sapendo quanto lui si annoia a fare compere.
"Si se mi dai qualcosa in cambio amore"
"Cosa vuoi?" chiedo perplessa. Avergli concesso il mio perdono e tutta me stessa mi sembra più che sufficiente.
"Sapessi"
"Dai non fare il misterioso" lo stuzzico, dandogli una gomitata.
"Che continui ad amarmi per tutta la vita" sussurra al mio orecchio, in modo da non farsi sentire dagli altri.
"Questo mi sembrava già ovvio" rispondo con il cuore in mano.