Louis non se ne sarebbe semplicemente andato, Harry ne era sicuro. Almeno non il Louis che Harry aveva imparato a conoscere.
"Louis?" Si sedette e si passò una mano sul viso, sentendosi un po' disorientato.
Nessuno rispose.
Una rapida ricerca nella suite dell'hotel gli fece capire che era da solo, ma la valigia di Louis era aperta sul pavimento, una maglietta spiegazzata penzolava fuori, il suo spazzolino era ancora vicino al lavandino del bagno ed il calore del suo corpo doveva ancora abbandonare completamente le lenzuola.
Harry si fece velocemente una doccia e indossò gli ultimi abiti che non avevano bisogno di essere lavati. Si diresse di sotto per prendersi del caffè, provando a non sussultare dal momento che riusciva ancora a sentire Louis dentro di sé ad ogni passo. Ad Harry era sempre piaciuto quel dolore sordo post sesso.
Stava per ordinare un caffè, quando notò Louis che prendeva del cibo da uno dei tavoli all'angolo. La pioggia, intanto, continuava a picchiettare sul vetro della finestra che occupava l'intera altezza della sala. Il ragazzo sembrava piccolo e un po' perso con i capelli scompigliati.
Harry voleva raggiungerlo per - per sfiorarlo.
"Potrebbe," chiese al barista, "portarlo a quel tavolo, per favore?"
"Certo, signore."
"La ringrazio." Harry rimase fermo lì per un po', insicuro e cercando di prendere coraggio. Inspirò ed espirò, lasciando scemare un po' di quella tensione prima di farsi strada verso un ignaro Louis.
Si chiese se gli fosse permesso piegarsi e baciare Louis, come fosse un'abitudine.
Meglio di no. Non ancora.
Si sedette di fronte in silenzio, ma Louis sobbalzò lo stesso sulla sedia lasciando cadere la forchetta. I suoi occhi erano spalancati e fissi su Harry e le guance arrossate.
"Ti stavo per portare del cibo," disse Louis, lanciando un'occhiata al contenitore che Harry non aveva notato.
"Beh, uhm - credo di dover mangiare. Il sesso mi mette sempre appetito." Disse giocherellando con l'angolo della tovaglia, cercando di non far emergere il suo nervosismo. Non sapeva dove mettere le proprie mani o come sedersi senza sentirsi scomodo. "Grazie."
Louis riprese la forchetta, continuando a non guardarlo. "Harry - "
"Mi piaci," ammise Harry, così dal nulla prima che Louis potesse cambiare argomento. Prima che elencasse tutte le ragioni per cui Harry non avrebbe dovuto tirare fuori il discorso. Voleva solo essere onesto, nonostante quello che Louis gli avesse detto. Louis meritava di sapere come Harry si sentiva. "Voglio che tu mi dia una possibilità. Che dia a noi una possibilità."
La cameriera scelse quel momento per portare il suo caffè ed Harry le fece un sorriso tirato, il suo cuore batteva forte mentre la donna appoggiava la tazza sul tavolo. Si chiese se lei avesse potuto sentire il suo pulsare.
"Non posso," disse Louis calmo ed Harry si bloccò, il cuore in gola, "Non ora."
La mano di Harry ricadde sul suo grembo, le sue dita si strinsero contro il palmo della mano. Gli risultò difficile parlare. "Non - non ha significato niente per te?"
Louis incontrò il suo sguardo, spinse il piatto lontano come se non avesse più fame. "Non ti permettere di dire così, Harry. No - " Si trovò a ridere senza essere divertito e si passò, frustrato, una mano tra i capelli, rendendoli ancora di più un caos. Il cuore di Harry precipitò. "Lo sapevi. Te l'ho detto prima che succedesse che - che non sarebbe successo di nuovo. Non posso, non capisci?"
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You Drive Me Round The Bend || Italian Translation
FanficHarry è solo un musicista hipster, Louis é solo un ricco ragazzo viziato...finchè il destino non decide di farli scontrare. " Harry. Stava. Per. Esplodere. Frenò così bruscamente che entrambi vennero sbalzati in avanti e poi all'indietro. "Sei uno p...