(11) The Newstart; nuova vita.

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2 Gennaio, 01:25 PM;

« Certo che ce ne sono
successe tante di assurdità. » Miyu quasi si morse la lingua, ma ciò non la frenò dal far esibire quel pensiero. Erano ormai passati parecchi giorni dal putiferio partito con l'arrivo di Yuuichi e dal Natale trascorso in ospedale; da quando le acque si erano calmate e la Mizuyaji era potuta tornare a casa, e Tenma a vivere con Kyousuke, tutti avevano evitato di far parola su quanto accaduto come se fosse un tabù.
Ma in quel momento, con i quattro ragazzi seduti a uno dei tavoli del Newstart, che dopo minuti interi di chiacchierate erano giunti al cosidetto "punto morto" in cui nessuno sapeva più cosa dire per portare avanti la conversazione, l'istinto era prevalso sulla forza di volontà della ragazza e quell'argomento era sbucato fuori con naturalezza.
L'attenzione dei presenti si focalizzò immediatamente su di lei.
« Beh... » Miyu andò alla ricerca di qualcosa che la potesse giustificare per quanto detto, senza però riuscirci « Beh, insomma, l'anno non si è concluso nel modo migliore per noi, con tutti quei casini. Speriamo che questo, di anno, sia migliore! » sviò, ma ormai era troppo tardi. Aveva lanciato un amo in mare che tutti avevano per lungo tempo cercato di ignorare, ma che adesso avrebbe attirato tutti i pesci.
Fu Tenma a prendere parola « Sì, ma alla fine tutto è andato per il meglio. Ed è questo quello che conta, no? » ravvivando l'atmosfera creatasi facendo solo uso della sua costante positività. Si voltò verso il suo ragazzo - che gli sedeva a fianco - e sorrise in modo genuino, come lui solo sapeva fare.
Kyousuke annuì a stento « Già. Tutto è finito bene. » Si guardò attorno e constatò quanto fosse strana e surreale tutta quella pace: con il fast food con così pochi clienti da permettere a Tenma e Miyu di sedersi a uno dei tavoli, con la mancanza di quelle caotiche decorazioni vomitevoli e natalizie, con la Mizuyaji a casa a riposare e senza ansia a gravare sul petto di nessuno.
« Solo io credo che nonostante quel che accaduto non sia stato bello, sia stato però per tutti una grande esperienza da cui imparare? » il tono di Yuuichi era quasi serio, come se avesse curato amorevolmente quel pensiero dentro di sé e ora che l'aveva liberato non potesse accettare contestazioni.
« Imparare? » domandò Tenma con ingenuità.
« Sì, imparare. Del tipo... Imparare dai propri errori. »
Miyu tossì piuttosto rumorosamente « Suvvia ragazzi! » proruppe « Non pensiamoci più! Quel che è stato è stato. »
Kyousuke la guardò contrariato. « Non vorrai mica dirmi che non hai imparato nulla dai tuoi errori? » chiese, quasi retorico « Tipo... Mh, non so: che non dovresti più mentire? » e sbuffò, accomodandosi meglio sulla panca di legno e incrociando le braccia al petto.
« Oh, senti chi parla! Non sarò la persona più sincera di questo mondo, ma- » il tono di Miyu non appariva irritato, ma piuttosto provocatorio « -di certo tutto il putiferio che c'è stato non l'ho causato io. » si sporse sul tavolo, avvicinandosi a Kyousuke, che era esattamente davanti a lei, e sussurrò scandendo bene le parole: « Sbaglio o è stato qualcun'altro a mentire al proprio fratello e a cacciare il proprio ragazzo di casa? E vogliamo forse dimenticarci che questo qualcuno se l'è presa pure ripetutamente con una povera ragazzina innocente? » sorrise, compiaciuta.
« Sull'ultima parte avrei da ridire. » sibilò Kyousuke a denti stretti.
Yuuichi, che aveva osservato la scena con sconsolatezza, sospirò pesantemente « Ohi, ragazzi. È il mio ultimo giorno qui e voi vi comportate così? » chiese come se fosse stato una vittima innocente. Il problema fu che nessuno ci fece molto caso, e non suscitò neanche un minimo di compassione ai due litiganti.
Kyousuke si accasciò sul suo posto e poggiò sfinito la fronte sulla lastra di vetro della finestra. Attese che la tensione si smorzasse, e si concesse qualche attimo per ammirare compiaciuto l'assenza di luminarie e decorazioni natalizie anche nel paesaggio esterno. Un anno nuovo era cominciato e tutto ciò che era successo era ormai vecchio e irrecucuperabile, non appartenente più al presente. Il passato, semplicemente, era scivolato via: era un'azione abituale per il tempo, ma gli esseri umani erano in grado di accorgersene solo dopo il capodanno.
Pensando al tempo Kyousuke sfilò fuori il cellulare dalla tasca dei pantaloni e controllò l'orario. Si ritrovò a storcere il naso con disappunto prima di dire: « Yuuichi, è ora. »
Il ragazzo nominato parve svegliarsi da un lungo e rigenerante sonno di colpo « Come? Di già? » chiese e allarmato cercò conferma nel suo orologio da polso. « Oh. »
Partì un mormorio di delusione da Tenma e Miyu.
La ragazza si alzò in piedi e voltandosi alla sua sinistra sorrise a Yuuichi « Tornerai a trovarci, vero? » sembrava illuminata dalla speranza. E si vergognò non poco per quella domanda tanto spontanea.
« Certo, cioè, se Kyousuke mi invita sì. Non vorrei autoinvitarmi una seconda volta e creargli di nuovo un mare di problemi. » dopo aver ironizzato quella frase si voltò in direzione di suo fratello « Mi inviteresti? » chiese, sorridendo.
Kyousuke si alzò in piedi « Forse, può darsi. » rispose sorridendo a sua volta.
« E se non ti invita lui, lo faccio io! » puntualizzò Tenma.
Il maggiore spostò di nuovo lo sguardo sulle lancette e i numeri nel quadrante dell'orologio « Beh, allora... ciao! » disse a malincuore, quasi sforzandosi, e gli altri ricambiarono il saluto con il medesimo sentimento.
« E tu Miyu, salutami tua madre. »
« Certo! »
Il pensiero di andar via lo intristì parecchio. Gli sarebbero mancati tutti: Tenma, Miyu, pure la signora Mizuyaji, ma sopratutto suo fratello.
« Andiamo » fece Kyousuke, e con un cenno del capo incalzò Yuuichi a camminare.

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