(10) The Newstart; nuova vita.

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24 Dicembre, 11:24 PM;

Miyu si sentiva distrutta. Il processo che l'aveva portata a questo risultato era stato repentino: il giorno prima la conversazione con Yuuichi in cui aveva mancato di rispetto sia Kyousuke e Tenma, sia lei stessa, e adesso l'attacco cardiaco di sua madre che era la ciliegina che sormontava una torta farcita di problemi, complessi interiori e tristezza.
Già aveva perso la fiducia di Kyousuke dopo essersela appena guadagnata, e si era accorta che le sue gambe vacillavano sotto il peso delle bugie che aveva accumulato, ma adesso invece... Quello accaduto a sua madre non era la classica goccia che fa traboccare il vaso, era più l'esplosivo lanciato dal destino per far sì che quel vaso esplodesse e si rompesse in tanti piccoli e irrecuperabili frammenti. Era come se il fato, minuzioso, si fosse impegnato per bene nel realizzare un castello di carte, e al momento dell'ultimo pezzo, quello da inserire in cima, un leggero soffio avesse fatto crollare ogni cosa.
Fu per questo che non riuscì a trattenere le lacrime, fu per questo che nonostante le richiste continue dei suoi amici i singhiozzi le impedirono di parlare.
« Ragazzi, basta, facciamola calmare » sentenziò Yuuchi, zittendo Tenma e Ky... Beh, solo Tenma stava continuando a fare domande.
Miyu fu invitata a prendere posto accanto a Yuuichi e così fece: andò a sedersi su una di quelle panchine che c'erano nella sala d'attesa e rabbrividì al contatto con il metallo freddo. E poi restò lì per qualche minuto senza proferire parola, tentando di equilibrare il suo umore al più presto per dare le dovute spiegazioni che c'erano da esplicitare ai ragazzi.
Lei era una ragazza sola, aveva giusto qualche amico, ma con cui non condivideva un rapporto particolarmente profondo. Da piccola aveva perso un genitore e aveva superato la cosa grazie a sua madre: ricordava ancora quando lei l'aveva abbracciata forte e aveva sussurato alla sua bimba che non c'era da preoccuparsi, perché assieme avrebbero ricominciato da capo.
Sua madre era stata per anni la sua unica figura d'affetto e quella che l'aveva sostenuta e sottratta alla completa solitudine. Quando quella sera le aveva visto il volto contratto per il dolore in quel modo, in Miyu era come scattato un campanello d'allarme. Nel caso di suo padre lui era morto sul colpo in un incidente stradale, e Miyu si era evitata il vederlo soffrire, ma nonostante ciò era stato orribile.
Invece, avere davanti a sé una persona sofferente, in procinto di morire... È quasi del tutto un'altra cosa. Specie se quella persona è tua madre, la donna che ti ha cresciuto nel bene nonostante fosse stata la prima a rimanere scossa per la perdita avvenuta nella famiglia.
Per l'intero viaggio in macchina Miyu aveva avuto il cuore martellante, come se volesse uscirle dal petto. Una volta giunti al pronto soccorso, sebbene l'avesse sfiorata una nota di sollievo per essere arrivati in tempo, la paura e l'angoscia non l'avevano abbandonata. Quando era rimasta da sola a girovagare per l'ospedale si era sentita perduta: avrebbe voluto avere con sé Tenma, Yuuichi e Kyousuke per condividere il dolore e non trasportare da sola quel fardello. Si ricordò di quando avevano misurato la pressione a sua madre, e poi dell'elettrocardiogramma dove le avevano posizionato su petto e pancia degli strani aggeggi, poi il prelievo di sangue, poi le flebo che i dottori avevano spesso nominato come "terapia" e infine... Miyu si sentì mancare.
Passato qualche minuto Kyousuke ruppe il silenzio « Allora, Miyu, che è successo? »
Yuuichi gli lanciò uno sguardo contrariato « Non farla sforzare, è stanca. » disse lui, che ovviamente era comprensivo nei confronti di entrambi.
Kyousuke sembrava piuttosto scocciato « Senti Miyu, so che sei sconvolta e che quel che stai passando non è bello neanche un po'. » cominciò, e guardò suo fratello come se cercasse conferma di aver iniziato con le parole giuste « Insomma, non è bello per noi, figuriamoci per te. » a quell'affermazione Yuuichi alzò gli occhi al cielo: sapeva che per Kyousuke non fosse facile esprimersi per bene con le parole, ma delle volte diceva cose un tantino fuoriluogo.
Il minore degli Tsurugi non si fece scoraggiare da questo, e continuò il suo discorso improvvisato « Ma proprio per questo, perché tutti stiamo male di questa situazione, e perché sei entrata qui dentro con un sguardo stravolto, necessitiamo di sapere in che condizioni si trova tua madre. » concluse, cercando di mostrarsi calmo e paziente sebbene non lo fosse nemmeno un po' in quel momento.
Miyu annuì, perché sapeva benissimo che avrebbe dovuto raccontargli tutto, e si passò i palmi delle mani sulle guance nell'ennesimo disperato tentativo di asciugare le lacrime. Fece un respiro profondo, incalanando quanto più aria possibile, si schiari la gola e poi aprì bocca: « Lei... » esordì, e i suoi interlocutori allungarono il collo verso la direzione della sua voce, curiosi « Lei... » e un singhiozzò la bloccò. Scoppiò a ridere e piangere simultaneamente, con una di quelle risate spaventose che si fanno quando si ha paura di qualcosa.
Si fermò subito, si morse il labbro inferiore e trovò la forza per parlare « Lei è salva. Dicono che pare non ci sia neanche bisogno dell'intervento perché siamo arrivati in fretta, ma che comunque per ora non bisogna abbassare la guardia. » concluse e tutti tirarono un enorme sospiro di sollievo.
"Non poteva dirlo sin da subito?" si chiese nella sua mente Kyousuke, e fu lieto di non aver proferito quel pensiero ad alta voce, o ne sarebbe conseguito un discorsetto di Yuuichi su quanto Miyu fosse sottopressione in quel momento e quindi giustificata per qualsiasi reazione che potesse dare l'impressione di essere esagerata.
« Meno male! » scattò di entusiasmo Tenma, che per l'euforia abbracciò Miyu, cogliendo la ragazza del tutto di sorpresa. Nonostante ciò sorrise, quel poco di calore momentaneo la rassicurò.
« Scusate ragazzi, non credo di stare molto bene. »
« Tranquilla, » sorrise Yuuichi « È comprensibile. Tutti noi siamo in ansia. Io non conosco da molto te e tua madre, ma ciò non toglie che io sia incredibilmente preoccupato. » rivelò. E per quanto fosse bravo a consolare, le sue parole non aiutarono a tirare su il morale della ragazza. Piuttosto, Miyu abbassò gli occhi e analizzò il vuoto per qualche secondo prima che un pensiero improvviso le fulminasse la testa.
« Kyousuke. » chiamò, e il ragazzo girò svogliatamente il capo nella sua direzione.
« Mh? »
« Senti, io... Volevo dirti che mi dispiace. C-Cioè, forse non sono così diversa da come mi hai descritta. » lo disse davvero piano, in modo davvero impercettibile, ma nel rivelarlo, per la prima volta non stava fingendo di essere la vittima in cerca delle difese di Yuuichi e Tenma. Forse la tristezza che stagnava nel suo animo era tanta da aver annullato ogni identità che si era creata come involucro nel quale avvolgersi, lasciando solo il debole contenuto di lei stessa. Oppure necesitava semplicemente di liberare ogni suo pensiero, perché tenerlo chiuso nella gabbia della sua mente l'avrebbe portata alla pazzia.
E ora, era il momento del colpo di scena, dell'inaspettato "no che non lo sei" che tutti attendevano da Kyousuke.
Quel che il ragazzo disse, invece, fu: « Sì, lo so perfettamente. » e fece una pausa, durante la quale tutti i presenti lo guardarono con gli occhi sgranati « Ma ormai, beh, ci sono abituato. Potrei anche sentire la tua mancanza - forse - se smettessi di comportarti così. » e nonostante la gentilezza in quella frase fosse celata in modo impeccabile, a stento udibile, Miyu la captò e sorrise di conseguenza.
« Solo... » fece Kyousuke, squadrandola « Si può sapere che hai detto a Yuuichi ieri? » A quella domanda, l'interpellata e il soggetto del discorso sussultarono, lanciandosi uno sguardo complice che voleva dire: beh, e adesso che si fa? Diciamo la verità?
« Beh, ehm... Io ti volevo aiutare » Miyu fece questa premessa come una giustificazione, sorridendo nervosamente « E volevo aiutare anche Tenma, e siccome tu non ti decidevi a fare qualcosa ho creduto che avrei potuto velocizzare i tempi. »
« Ah, quindi sei stata tu a dire di me e Tenma a mio fratello! » la rimproverò, prima di sospirare sconsolato.
Tenma in tutto ciò continuava a girare la testa da un posto all'altro con un espressione confusa.
« No, che hai capito! Non è che gli ho detto che stavate assieme, gli ho solo raccontato di quello che è accaduto alle medie. » rispose, e ci mise qualche secondo prima di realizzare cosa aveva appena detto. « Oh cavolo! » fece, coprendosi la bocca con le mani. « Oddio, ora sì che gli ho detto che state assieme. » deglutì, intimorita dallo sguardo severo di Kyousuke - solo che lui, come ben presto si accorse, più che essere arrabbiato era tipo... esasperato.
« No, tranquilla Miyu, me l'hanno già detto loro che stanno assieme. Cioè, dopo che mi hai raccontato quella storia ho iniziato a intuire qualcosa, ma oggi ho avuto la conferma da parte loro! » rivelò Yuuichi, con'un aria eccessivamente tranquilla.
« Alt! » fece Kyousuke, guardandosi intorno con aria severa. E per un attimo incrociò anche gli occhi della segretaria oltre il vetro che, per fortuna, pareva non essere interessata alla loro conversazione. « Miyu, no, aspetta... Come hai fatto a raccontargli ciò che è successo a me e Tenma alle medie? Cioè, come facevi a saperlo? » domandò inarcando un sopracciglio.
A quel punto, l'unico con i capelli castani in sala abbassò lo sguardo e tossicchiò un po'.
« Tenma. » lo richiamò Kyousuke, e il ragazzo alzò gli occhi grattandosi il capo nervosamente.
« Kyousuke! Ehm, sì, gliel'ho detto io. »
Il minore degli Tsurugi a quel punto si arrese, sconsolato, non sapendo più che aspettarsi.
« Alt! » fu il turno di Miyu dirlo. « Ma quindi... Yuuichi ora sa la verità e... E la presa bene! » e sorrise, guardando Tenma. Avrebbe anche mostrato più entusiasmo se solo non si fossero trovati al pronto soccorso con sua madre in pessime condizioni.
« Kyousuke, ma allora alla fine hai trovato il coraggio per dirglielo! » continuò, come una madre orgogliosa del proprio piccolo. L'interpellato da tutta quella sorpresa sul volto di Miyu si sentì un po' offeso.
« Certo che gliel'ho detto. Avevo promesso a Tenma di farlo. » affermò.
Miyu ignorò il tono fiero di Kyousuke e si rivolse di nuovo a Matsukaze « Visto? » chiese retorica « Ti avevo detto che tutto sarebbe andato bene! » strinse le mani del castano.
« Ovvio che sarebbe andato tutto bene. » prese parola Yuuichi « È vero, all'inizio sono rimasto un po' confuso e titubante perché non me l'aspettavo, e anche se ora ci metterò un pochino ad abituarmi a questa situazione non la trovò fastidiosa e non ci trovo nulla di male. » sorrise rassicurante, e appoggiò una mano sulla spalla di suo fratello.
E ripiombò il silenzio, con loro che attendevano il verdetto finale.

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