Ti tengo forte tra le mani e il tuo respiro rotto dagli spasmi di piacere mi perfora l'orecchio trascinandomi nell'oblio dell'estasi che il tuo corpo caldo mi suscita.
Con la schiena pressata contro la parete e il petto schiacciato dal mio torace, te ne stai saldamente rannicchiata su di me con le cosce circondate intorno ai miei fianchi, le braccia avvinghiate al collo e il viso infossato tra collo e spalla.
Una cascata di capelli setosi color rosso fiamma mi solletica la schiena, cascanti sembrano coprimi e darmi lo stesso effetto di una morbida sciarpa, quel loro profumo di ciliegia poi, confuso con l'odore della tua eccitazione, mi provoca facendomi aumentare il ritmo già violentemente serrato.
Ti sento ansimare, godere del mio fallo che prepotente ti riempie tutta e stringendo la presa sulle tue cosce, un gemito acuto ti scappa facendomi ghignare.
Ti sto facendo sorprendentemente godere come mai nessuno, è la voce del tuo cuore a dirmelo e pretendendo attenzioni, una mano si fionda tra le ciocche del tuo capo. Afferrandoti per la nuca ti faccio sollevare il viso e mettendo a fuoco la tua espressione contratta dal dolorante piacere, la bocca si fionda contro la tua.
Ti bacio con violenza fino a farti mugugnare sofferente nella mia stessa bocca che affamata della tua, ti da scampo solo un istante prima di prenderti a morsi quelle labbra rosse e carnose.
Ti mordo fino a sentire il ferroso sapore del sangue sulla mia lingua, scostandomi con un ringhio irritato quando le tue dita mi tirano i capelli per ottenere un po' di tregua.
Mi osservi con occhi torvi ma liquidi di piacere e quel tuo gemito che sa di protesta viene prontamente soffocato dalla mia bocca, come un veleno, il sapore della mia saliva atrofizza ogni tua lamentela.
Continuo a spingermi dentro di te come un forsennato, nella stanza echeggia lo schiocco osceno ed eccitante dei miei testicoli che violenti si scontrano contro la tua apertura sempre più dilatata e bagnata, permettendo al mio membro di scivolare con estrema semplicità tra le tue pareti.
Una luce fioca di tramonto filtra dall'unica finestra, bagna i nostri corpi nudi e lucidi di sudore avvinghiati l'uno all'altra, intrecciati in qualcosa di folle e perverso.
Chiudo l'occhio accasciando il capo tra l'incavo del tuo collo, sento i muscoli delle gambe bruciare dallo sforzo e le dita intorpidirsi dato la stretta con cui ti serro le cosce ma la libidine di possederti da questa angolazione fa sopportare il tutto, ansimando rallento il ritmo lasciandomi cullare un momento dall'odore buono dei tuoi capelli e dal tuo respiro irregolare almeno finché non ti sento ridacchiare.
Sollevo la palpebra squadrandoti con cipiglio.
-Sei già stanco, Cobra?- mi domandi con sfida e con un antipatia che non ti appartiene ma so che sono io a farti diventare così stronza.
-Oh Titania! Pensi che potresti far di meglio in piedi, con un peso enorme tra le mani? dovresti finirla con le torte panna e fragole...- replico bastardo lasciando che il tuo viso si deformi in una espressione perplessa prima, terrificante poi.
E ghignando di fronte alla sequela di insulti mentali e coloriti che mi stai rifilando, continuo a sbatterti contro questa parete forse con più impeto di prima. Immerso dall'ego tipicamente maschile con cui sono forgiato, distratto non percepisco quella tua intenzione, con immenso sforzo spingi i fianchi contro i miei, facendo leva con le mani posate sulle mie spalle saltelli sul mio membro facendoti penetrare velocemente.
Assecondandoti mi volto schiantando la schiena contro la parete, le mani scendono sul tuo sedere in modo da sorreggerti mentre furiosa mi cavalchi.
Contrai i muscoli del tuo sesso, un gemito strozzato mi esce dalla gola nel sentire il mio membro avvolto in una stretta estasiante e completamente pervaso dalla tua indomabile forza, mi accascio scivolando sul pavimento.
Stiri le labbra in un sorriso e senza dare fiato alla bocca percepisco chiaramente quello che stai pensando- Sei tu che non sei capace di sostenermi- e quasi mi sembra di sentirne il tono di scherno.
Un ghigno mi spunta il viso e chiudendo i palmi a coppa attorno alle tue natiche sode ti trascino contro il mio petto affannato. Perché voglio mettertelo dentro tutto, fino in fondo, fino a farti urlare il mio nome, il mio vero nome.
Sei una delle poche persone a cui permetto di farlo.
Con le tue unghie a graffiarmi a sangue la pelle della schiena e tuffandomi verso la tua bocca , ti rubo un bacio famelico. Come un animale affondo dentro di te per poi riuscire e rientrare in una danza frenetica, più veloce ad ogni spinta con cui ti penetro.
-Erik...- mormori in un gemito smorzato e poi quella serie di ansiti, non mi serve leggerti nel cuore per capire che l'orgasmo ti ha colta e immerso tra i tuoi capelli e da quel fottuto odore di cui ormai non riesco fare a meno, in un ultima spinta mi sfilo via da te riversandoti sulla schiena getti di sperma.
Ansimo senza controllo tenendoti stretta, forse troppo per essere solo sesso.
Allargando le braccia anticipo la tua intenzione già da me prevista, ti scosti da me raggomitolandoti su te stessa, i capelli coprono il tuo corpo nudo, i tuo seni pieni e anche il tuo viso che infossato nelle ginocchia me ne impedisci la visione.
Battiti di cuore e i tuoi pensieri ingarbugliati accompagnano i miei, di come ogni volta finiamo per finire a fare sesso ancora non riesco a spiegarmelo nemmeno io, ci sopportiamo a stento ma l'alchimia sessuale sembra fottersene di questo piccolo dettaglio.
Forse ora dovrei alzarmi, rivestirmi e andarmene come faccio sempre, ma di scatto volto lo sguardo verso di te osservandoti perplesso. Non è quel tuo solito senso di colpa per aver fatto sesso con me a farti soffocare un singhiozzo, tu ti senti improvvisamente sola...
-Che diavolo fai?- imprechi agitandoti quando ti afferro, trascinandoti addosso ti avvolgo in un abbraccio. Io e te non ci amiamo, non ci facciamo le coccole post sesso, ma tu hai bisogno di non sentirti sola come me del resto e obbligandoti in questo abbraccio ti rimbecco un -Stai zitta- ammutolendo ogni tua protesta.
-Con me non devi dimostrarti forte per forza- mormoro poi chiudendo l'occhio, uccidendo ogni tua intenzione contraria.
Il silenzio ci piomba addosso, spezzato appena dai nostri ansiti che ancora capricciosi ci scappano dalla bocca e senza che nessuno dei due dica più niente c'è ne stiamo fermi, abbracciati, come se per noi fosse normale farlo, lasciando spazio solo ai respiri e al buio che ormai inghiotte la stanza.
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Dragon Passion
FanfictionSette storie passionali che hanno per protagonista i dragon slayer di fairy tail