Shadow

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Un nastro di seta sfilato dai tuoi capelli mi lega i polsi, con rabbia sadica l'hai stretto fino a brandirmi la carne quasi a lacerarla e legandomi alla testiera in ferro battuto del letto, diabolica mi guardi, mentre ti spogli del tuo vestito mostrandoti in tutta la tua bellezza.
Ciuffi corvini  s'insinuano tra la curva dei tuoi seni pieni incorniciati da un reggiseno in pizzo nero e quel microscopico slip che ti fascia il bacino mi fa ribollire il sangue creandomi dolorose fitte al basso ventre, sei bella quanto dannata  mia Minerva, tu che di quella dea della saggezza né porti solo il nome.
Uno spasmo dettato dall'istinto mi fa contrarre i muscoli dei bicipiti e scattare appena in avanti, leccandomi le labbra ti fisso ghignando, avrei tanto voluto strapparteli di persona quei quattro stracci.
Come una pantera ti muovi suadente verso di me e io fisso ogni tuo particolare, il ventre piatto, le gambe snelle e toniche, quel corpo magnifico che a carponi mi raggiunge, parandoti poi davanti a me, i palmi ancora sprofondati nel materasso. 
Mi guardi con quella tua altezzosità contraccambiando il mio ghigno -è l'ultima notte...-  soffi quasi a sfiorarmi le labbra, il tuo profumo mi stuzzica le narici, come un afrodisiaco  mi incendia le viscere accendendo in me una gran voglia di fotterti.
-Tornerò dal passato prima di quanto tu pensa-  dico con  sicurezza catturandoti quelle labbra maledettamente divine quando a cavalcioni ti metti seduta su di me. Ti bacio violento maledicendo le "catene" con cui mi hai intrappolato perché ho una gran voglia di stringerti tra le mani fino a farti male e lasciarti i lividi su quella pelle diafana. 
E mentre la mia lingua impazzita lotta con la tua in questo bacio rabbioso, crudele mi scosti il viso con le mani, inclinandolo di lato per soffiarmi direttamente nell'orecchio una delle tue velenose affermazioni.
-Non hai capito...- ringhi infatti, infossando le unghia nello zigomo mentre l'altra mano scende sul collo stringendo la presa -è l'ultima notte tra di noi se non torni da vincente, se non cambi questo merdoso presente, io non sto con i perdenti-  tuoni con voce lugubre senza alcuna ombra di dubbio.
Un ghigno mi appare sul volto sfregiato, un rigolo di saliva mi cola dall'angolo della bocca e sempre più eccitato ti guardo -Non sono più il moccioso di Saberthoot, vado a prendermi il futuro che voglio- sibilo tagliente.
Un sorriso si spiega sulle tue labbra piene e tinte di rosso, sinuosa incominci ad ancheggiare sul mio bacino e con un insolita dolcezza le tue mani mi accarezzano il viso, lo accompagnano di nuovo vicino a te e spostandole sul capo mi spingi verso il tuo petto.
Mi beo dei tuoi seni gonfi baciandoteli, succhiando i capezzoli tramite la stoffa del reggiseno  ancora odiosamente d'intralcio. Il mio membro si gonfia, s'inturgidisce fino a far male tra le tue gambe aperte e con le tua dita tra i miei capelli e i tuoi miagolii sottofondo, mi lascio domare ancora un po' da te e dal tuo odore di femmina che lento stordisce i miei sensi.
-Vai mio re è diventa anche di questo mondo!- urli eccitata ma io scosto il viso dalla tua morbidezza e un sorriso malvagio mi contorna il viso -E chi ti dice che quando governerò questo mondo né farò di te la regina?- ti soffio bastardo nell'orecchio.
Ti sento tremare e furiosa mi dai uno schiaffo, le tue unghia  affilate mi graffiano a sangue la guancia ma prima che tu possa inveire nuovamente su di me mi basta una pressione un po' più forzata e strappare il nastro che mi lega i polsi. Le mie mani afferrano i tuoi e come se fossi fatta di piume ti faccio voltare costringendoti a carponi, la mia figura a sovrastarti e la mia voce che metallica torna a torturarti.
-Te l'ho già detto non sono più un moccioso- ti sussurro con voce roca leccandomi quel rigolo di sangue colato fino all'angolo della bocca. Ti tengo i polsi bloccati dietro la schiena con una mano sola mentre con l'altra mi abbasso l'intimo, la mia erezione svetta in tutta la sua fierezza e sadico incomincio a dare potenti colpi di bacino contro i tuoi glutei ancora fasciati dall'intimo. Ti sento gemere e ringhiare, digrigni i denti imprecando, tentando di cambiare posizione e sovrastarmi ma il mio palmo aperto scivola tra il tuo ventre e il materasso e sussulti di piacere quando le dita ti stuzzicano il sesso bagnato.
Con un forte strattone riesci a liberarti dalla morsa che la mia mano ti imponeva ma non tenti di cambiare posizione, da sottomessa inarchi la schiena in modo da spingere il sedere contro il mio membro duro e pulsante e con le dita artigli le lenzuola quasi a volerle lacerare
-Prendimi- mi ordini in un urlo perverso e non aspettando oltre ti abbasso  bruscamente gli slip affondando in te il mio sesso duro fino allo spasmo.
Un ringhio mi esce dalla gola, mi accascio su de premendo petto e addome contra la tua schiena, serrandoti le mani sui tuoi fianchi torniti incomincio a spingere freneticamente senza darti il tempo di abituarti alla mia imponente presenza.
Ti sento ansimare, gemere senza ritegno quando accosto la bocca al tuo orecchio per sussurrati parole sporche mentre una palmo aperto s'insinua sotto la coppa del reggiseno, afferrandoti un seno, palpandolo con ferocia.
Continuo a spingere, il mio sesso stritolato nel tuo antro bollente sbatte contro le tue pareti regalandoci fantastiche ondate di piacere.
Ti piace che ti prenda così, in modo rozzo e brusco, impazzisci quando la mano che non è occupata a torturarti il seno si fionda tra i tuoi capelli per tirarteli e storcerti il collo verso il mio viso in modo da poterti baciare.
Nè vinti e nè vincitori in questo scontro rabbioso di lingue e saliva, ma solo due anime perdute, io e te.
Un' ultima spinta e ancora con la bocca incollata alla tua vengo travolto dal piacere, il mio sesso libera getti di sperma invadendoti il ventre, alcuni rivoli colano fuori imbrattandoti le cosce.
Ancora scosso dai tremiti crollo sulle lenzuola umidicce, ciocche di capelli mi coprono il viso e ansimando pesantemente ti cerco con una mano, mi stringi le dita, ti sento respirare forte e ridacchiare appagata.
Avverto uno spostamento d'aria e poi il tuo corpo caldo sul mio, repentina mi sei rotolata addosso e scostandomi i capelli dalla faccia con le dita, metto a fuoco il tuo volto bellissimo.
Tu così oscura, maledettamente bella e sopra tutto mia.
-Non sarai già stanco vero? - mi domandi inarcando un sopracciglio -Io ne ho ancora voglia- continui suadente leccandomi la ferita da te inferta.
Un ghigno mi appare sul volto, ti faccio sussultare quando batto i mei palmi ben aperti sulle tue natiche nude, arrossandotele in un sonoro schiocco di carne.
-Ti manco già?- domando divertito.
Un -Tsk- esce dalla tua bocca e strofinando il naso contro il mio petto, sospiro quando la tua bocca mi lascia una scia di baci umidi dal torace fino all'ombelico e poi ancora più giù.
Butto indietro il capo sospirando di piacere quando quella bocca raggiunge il mio essere uomo e lasciandomi completamente in balia di te e di questo amore malato un sorriso si forma sulle labbra.
Tornerò da re, penso sicuro passando le dita tra le tue ciocche setose, governerò questo mondo e tu accanto a me né sarai la regina

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 13, 2016 ⏰

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