Questa mattina mi sono svegliato con largo anticipo per precedere Phil, e ora che sono qui, davanti alla finestra ad osservare la strada, so che non potrà scapparmi. E dopo qualche minuto la mia attesa è finalmente ripagata: eccolo lì, Phil sta per aprire la cassetta. Non aspetto un secondo di più e mi precipito fuori. Phil mi guarda spaventato, non so se più per la violenza con cui mi sono fiondato verso di lui o per il mio aspetto, ma d'altronde sarei spaventato anche io da un me stesso con gli occhi che so di essere rossi e gonfi per il sonno, capelli completamente spettinati e vestiti sgualciti. Sono davvero ridotto a uno straccio, ma ora non mi importa, nulla mi importa in questo momento. Ho bisogno di sapere.
«Phil!» urlo.
Il postino si gira spaventato e mi guarda come se non mi conoscesse. Inizia a correre via.
«No hey hey aspetta, ti prego!»
Riesco a raggiungerlo e lo trattengo per le spalle mentre lui mi guarda con occhi sgranati e lascia cadere la sua borsa.
«Lasciami! Cosa vuoi da me e come fai a sapere come mi chiamo?!» urla divincolandosi per liberarsi, con scarsi risultati data la sua umile statura.
«Phil, amico...sono Harry.»
I suoi occhi scuri si muovono freneticamente, analizzandomi.
«Santo cielo, io... perdonami Harry, non ti vedo da una vita, dove ti eri cacciato? Anche se continuavo a consegnare lettere a casa tua non ti vedevo da anni, ho pensato davvero fossi un'altra persona.»
Effettivamente non posso dargli torto, sembro quasi un barbone: non mi guardo troppo spesso allo specchio, penso di farmi paura da solo per le occhiaie che ho e la barba che non mi faccio da qualche settimana.
«Non importa. Ora senti, devo chiederti una cosa.»
«Ti ascolto.» risponde.
Tiro fuori dalla tasca della vestaglia le buste delle lettere che volevo mostrargli.
«Queste...» dico porgendogli le buste.
Phil mi guarda confuso e le prende.
«Come hai fatto a portarmele? Insomma, non c'è un diamine di indirizzo e...»
Questa situazione mi sta facendo perdere la testa, devo sembrare uno psicopatico, penso con le mani nei capelli.
«Harry,» mi interrompe Phil passando tra le mani le buste «io... non le ho mai viste, non ho idea di che possa trattarsi, e non mi ricordo di averti mai consegnato queste lettere.»
Mi paralizzo.
«No, no Phil, devi sbagliarti, non può essere, tu...tu ne sei proprio sicuro?»
«Perdonami Harry, ma il mio giro è abbastanza breve, non ho così tante lettere da consegnare ed io di queste non mi ricordo proprio, mi dispiace.» dice porgendomi nuovamente le buste.
Rimango immobile. Non è possibile. Come fanno quelle maledette buste ad arrivare da me, a casa mia? Che si tratti di uno sciocco errore? Ma come potrebbe? Quelle lettere sono intestate a me, a me e a nessun altro.
Io e Phil ci guardiamo negli occhi e assieme guardiamo dentro alla cassetta.
E proprio come ci aspettavamo, in fondo ad essa una sola busta è riposta al suo interno.
«Non avevo nulla da consegnarti oggi, Harry, dico davvero.» dice mortificato Phil.
Tremante riprendo le buste dalle sue mani e quella ancora da leggere.
«Non preoccuparti, ti credo. Ecco io... ti ringrazio e scusa per il disturbo.»
«Non scusarti di nulla. A presto amico, e... riguardati, mi raccomando.» dice lasciandomi una pacca sulla spalla, con un sorriso compassionevole.
Io annuisco, incapace di dire altro, e rientro in casa.
Non perdo tempo ad aprire la busta, che contiene altri pezzi di puzzle, che unisco agli altri per completare la cornice esterna dell'immagine, che però non mi rivela nulla di nuovo di quest'ultima. Poi leggo la lettera.
"Caro Harry,
I tasselli del puzzle si stanno pian piano incastrando, non è così? Be', forse solo quelli materiali, perché di questa storia ancora sai ben poco. Starai impazzendo, non è vero? Mi immagino già, tu che ti passi le mani tra i capelli, come fai sempre quando sei confuso."
In quel momento mi congelo, notando che è proprio quello che sto facendo.
"Ma aspetta, non voglio che tu interpreti queste parole con un tono di compiacere, perché non è assolutamente così. Non sto facendo tutto questo per farti impazzire, ma non posso ancora rivelarti il perché di tutto questo. Ho solo bisogno che ti fidi di me, Harry. Prima di lasciarti però, ti trascrivo qui sotto l'indirizzo di una persona con cui dovresti andare a parlare e che sente terribilmente la tua mancanza, anche se tu pensi il contrario. Non ti dirò chi è, perché so che di tuo non ci andresti, ma ripeto, devi solo avere fiducia in me, e otterrai tutte le risposte che cerchi.
Sinceramente tuo,
Louis. „
Questa situazione è davvero assurda. Come posso essere sicuro di potermi fidare di lui?
Non so cosa sto facendo della mia vita. Anzi, in realtà non lo sapevo neanche prima. Mi sono ridotto a stare in casa, solo, senza più genitori, in una minuscola cabina di un call-center a tentare di convincere ogni giorno persone irremovibili a usufruire di offerte che non interessano a prescindere, arrivando alla rovina. Ma della mia vita deprimente e monotona ormai mi importa ben poco, perciò cosa mi costa continuare? Ormai sono entrato in quel circolo vizioso. Avrei potuto uscirne, ma almeno ora ho un obiettivo, un qualcosa da poter realizzare.
Devo venire a capo di tutto questo. Il tempo di vestirmi, seppur non in maniera completamente presentabile, e sono in macchina, questo aggeggio a quattro ruote che maledico, reputandolo inutile per la sua lentezza e la sua vecchiaia.
Dopo quasi un quarto d'ora sono davanti alla porta di un appartamento.
Esito a suonare il campanello, sono così teso che non realizzo neanche di averlo fatto, ma la conferma mi arriva quando la porta si apre, rivelando però una persona a me familiare.
Un ragazzo dalla pelle ambrata e il corpo tatuato, vestito da un paio di bermuda e una canotta nera, con occhi quasi neri e capelli e barba scuri mi guarda mentre tiene in mano una bottiglia di birra.
Dopo un attimo di realizzazione entrambi rimaniamo in silenzio a guardarci, nessuno dei due ha il coraggio di aprire bocca.
«Harry?!»
«Zayn...»SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti! Intanto mi scuso: so che è passato molto tempo dall'ultimo aggiornamento, ma ora che ho ritrovato l'ispirazione spero di poter continuare e concludere a breve questa storia che spero vi stia piacendo (magari fatemelo sapere attraverso un semplice voto). Fatemi sapere cosa ne pensate e sopratutto se volete che la continui attraverso qualche commento, lo gradirei molto.
La storia però potrebbe rivelarsi un po' più lunga di quel che pensavo, ma spero possa solo farvi piacere.
Detto questo vi saluto. A presto!
@escapewithharry xx
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Letters ||L.S.
Fanfiction" La monotona vita di Harry viene stravolta quando, una mattina, riceve una lettera da parte della persona che, anni prima, gli aveva prima fatto battere il cuore e poi lo aveva ridotto in frantumi. Ma perché è tornato, dopo tutto questo tempo? Sta...