•8•

64 4 0
                                    

La mattina, mi sveglio tardi perché fortunatamente nessuno è venuto a rompere le palle. Scendo a fare colazione e trovo Ester che gironzola pulendo ovunque. <Buongiorno> mi saluta appena incrocia il mio sguardo. <Giorno a te,a che ora sei arrivata?> le chiedo
<Alle 9, ma sapendo che stavi dormendo non ho voluto bussare,tanto avevo le chiavi> sorride in modo dolce. La famiglia che non ho avuto, è stata sostituita da quest'adorabile donna: bassa e paffuta, con i capelli ormai grigi e lisci e un adorabile sorriso che riscalderebbe il cuore a chiunque. L'ho conosciuta appena mi sono trasferita qui, in quanto abita accanto a me. Ma ha una storia abbastanza triste: era sposata con Michael, un uomo che ha conosciuto quand'era giovane, entrambi volevano dei figli ma Ester non poteva averli, un giorno litigarono per questo motivo e lui uscì arrabbiato. Purtroppo ore dopo la chiamarono per annunciarle la morte del marito in un incidente stradale. Da allora si è dedicata ai figli degli altri. Ed è il campanello a farmi smettere di pensare alla mia "badante". Decido di andare ad aprire, in quanto lei è abbastanza indaffarata. E quello che mi trovo davanti mi lascia completamente scioccata, ricevere un mazzo di rose rosse non si può mica scrivere sotto alle cose che fanno parte della routine. La cosa più strana è che il mazzo non si trova davanti al mio cancello ma davanti al portone e individuo un biglietto bianco che immerso nel rosso,spicca parecchio. <Chi è?> mi urla dietro Ester che quando si avvicina, mi trova con una faccia ancora sconvolta. Non so cosa pensare se non che è uno scherzo di brutto gusto da parte di Ian.  <Qualcuno ha un ammiratore> ad interrompere i miei dubbi continua lei. <Smettila, sarà solo uno scherzo> mi riprendo e finalmente riesco a spiaccicare due parole. <Allora leggiamo il biglietto> dice raccogliendo il mazzo e passandomi il biglietto che apro rientrando dal caldo,ovviamente Ester mi segue e si ferma a leggere con me "Spero di farmi perdonare per ieri sera,non era mia intenzione infastidirti o essere di peso. -I".
Ed ecco quello che mancava per rendere la mattina non strana,ma stranissima.
Ester inizia con i suoi commenti ma io la ignoro afferrando una sigaretta e salendo a preparami in camera per andare a correre,giusto per dimenticare un po' l'atteggiamento di Ivan al quanto sospetto e tenermi impegnata. Indosso dei pantaloncini e un top ed esco mettendo le cuffie e facendo partire la musica.

Quando torno a casa,è passata da tanto l'ora di pranzo ed Ester se n'è andata lasciando sul ripiano della cucina la carne che dovrei solo riscaldare e dell'insalata. Decido di fare una doccia e poi pranzare.
Appena uscita dalla vasca sento la mia suoneria e vado in cerca del telefono con addosso l'accappatoio. Lo trovo nella tasca del pantaloncino che ho gettato poco prima sul letto. Ci sono all'incirca 5 chiamate perse da parte di Ian e 3 da Alex. Cosa vorranno questi a quest'ora? Richiamo il mio migliore amico <Buongiorno dolcezza,cosa fai di bello?> inizia con un metodo alla Ian, sfortunatamente per lui conosco questo tono e sta solo a significare che vuole qualcosa.
<Ian va' al sodo,forza> lo riprendo. <Sono vicino casa tua con Alex,dici che possiamo farci un salto? Abbiamo un paio di bei film> ha timore della mia risposta e rido per questo. Accetto la sua proposta e mi metto una canottiera e un leggins,scendo in cucina e subito dopo aver finito il pranzo, sento bussare. Certo che ce ne hanno messo di tempo per due che stavano nei dintorni. Li faccio entrare <Ti ho portare del gelato,sai per farci perdonare questa visita improvvisa> mi dice Alex salutandomi. È inquietante la gente che vuole farsi perdonare per cose ormai successe o che si stanno svolgendo. <Avete pranzato?> chiedo loro. <Secondo te alle 4 del pomeriggio stiamo ancora a digiuno?> risponde ironicamente il mio migliore amico. Ha ragione,una volta tanto, ed è per questo che lo fulmino con lo sguardo,cosa che non gli importa assolutamente perché si incammina verso la MIA cucina e inizia a fare i pop corn. <Serviti pure,fà come se fossi a casa tua> lo rimprovero facendo partire Source Code. Una delle poche cose di cui posso vantarmi è l'ottimo gusto dei miei amici riguardo ai film. <Ferma quel film e dimmi da dove vengono questi fiori!> si affaccia Ian dalla cucina. Non posso far altro che maledire Ester per averli messi in un vaso e lasciati in bella mostra nel bel mezzo della cucina. <Sono solo dei fiori,per rendere l'aria più profumata> gli spiego. Ovviamente non se la beve e inizia con le domande a cui non rispondo, ma faccio partire il film e inizio a fumare.
Durante la prima ora,i due fidanzati non fanno altro che lanciarmi degli sguardi. A salvarmi è il telefono che vibra.
Da Joe: Alle 3,Golden Gate Bridge.
Ottimo,finalmente ci sarà da divertirsi...

You can't win against me (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora