<<Quanti anni hai?>>
<<Ne ho come te>>
<<Come fai a sapere quanti anni ho?>>
Mavis, sorridendo, non rispose, iniziando a correre tra gli alberi.
Zeref, nel patetico tentativo di inseguirla, saltò su un ramo andando a sbattere contro il tronco. Di faccia.
Con il naso rosso e gonfio se ne tornò in cucina mentre Mavis scompariva tra le foglie.
Frush
I rumori che arrivavano alle orecchie della bionda la attiravano sempre più verso un piccolo spiazzo di terra.
Mavis iniziò a correre sempre più forte fino a spiccare il volo.
Crush!
Zeref alzò lo sguardo al cielo vedendo uno stormo di uccelli volare via.
Mavis tornò quando il sole era ormai tramontato.
Con la gonna piena di mele e erbe varie si mise a catalogare gli oggetti in strane ampolle e contenitori, il tutto sotto lo sguardo attento di Zeref.
Il ragazzo dai capelli corvini studiava i movimenti delle mani della bionda.
Quei gesti così meccanici gli ricordavano la madre, mentre quello sguardo pieno di concentrazione il padre.
A fare luce era una piccola lanterna con all'interno delle lucciole.
Da quando era arrivato a casa di Mavis erano passati solo due giorni e la notte prima, a causa della stanchezza, era crollato non arrivando neanche al tramonto.
Avvicinandosi alla lanterna poté osservare i piccoli insetti che inondavano l'ambiente circostante di luce.
Mavis, finito il suo lavoro, si avvicinò a Zeref.
<<Sono molto belle le lucciole>> iniziò:<<A volte mi piacerebbe essere una di loro>>
<<Perché?>>
<<Loro brillano! Sono scintillanti>> rispose tutta esaltata alla domanda pacata di Zeref.
<<Anche tu hai dei capelli che riflettono la luce se illuminati>> gli fece notare scocciato.
<<Hai detto bene: se illuminati!>> arricciò le labbra e gonfiò il naso.
<<Mavis, sei snervante>> ora anche lui si stava scaldando:<<Che differenza fa se brilli di luce propria o riflessa?>> gli domando toccandole una ciocca di capelli.
Il suo sguardo si fece malinconico:<<Hai ragione, in entrambi i casi, prima o poi, la luce si affievolisce...>>afferrò la lanterna e liberò le lucciole:<<...fino a spegnersi completamente>>
Mavis seguì la scia degli insetti e Zeref la imitò; le lucciole si confondevano con le stelle adesso.
<<Nel tuo caso basta trovare una nuova luce però, loro invece, quando muoiono non si possono più riaccendere>>
Con il naso rivolto verso il cielo Mavis sospirò tristemente:<<Allora credo proprio di essere una lucciola>>
Zeref alzò un sopracciglio:<<Che vuoi dire?>>
<<È la tua domanda di oggi?>>
Zeref annuì e Mavis sorrise:<<Allora non voglio risponderti>>
Sotto lo sguardo furioso di Zeref si mise dentro il tronco, sotto le coperte.
Lui la seguì sfiorandole il corpo con il suo.
Mavis allungò la mano per spostare qualcosa e il soffitto, se così lo si poteva chiamare, scomparve.
Con gli occhi costellati di bagliori diversi, Zeref passò tutta la notte ad osservare il cielo.
Al suo fianco, Mavis, fissava invece il suo profilo con occhi ridenti.
<<Mavis>> Zeref spezzò il silenzio:<<Stavo pensando: dal momento che le lucciole hanno vita breve, non sarebbe meglio diventare una stella?>>
La ragazza sgranò gli occhi e saltò in piedi.
<<Hai ragione! Le stelle vivono molto più a lungo e vegliano su di noi!>> saltellò sulle coperte mentre il ragazzo cercava di non farsi calpestare.
Batté forte le mani per richiamare l'attenzione:<<Per questa tua idea geniale, ho deciso che risponderò ad una tua domanda>>
Fece un sorriso a trentadue denti mentre la mente di Zeref veniva riempita da infiniti interrogativi diversi.
Dopo lunga e attenta riflessione il ragazzo tornò a guardare il cielo limpido.
<<Te la farò un altro giorno>>la informò pacato.
<<Che cooooosa?!>> Mavis iniziò a fare i capricci come una bambina della sua età e Zeref non la degnò di uno sguardo.
Gonfiò le guance e si ridistese al fianco del ragazzo con le mani intrecciate sul ventre.
"Sarebbe bello...essere una stella"
![](https://img.wattpad.com/cover/81948797-288-k508898.jpg)
STAI LEGGENDO
Fairy Tail ||Cronache del regno di Fiore|| Prologo~ La fata e il demone
FanficQuesta è la storia di una fata e del ragazzo che diventò un demone per salvarla. Dal prologo: > Questo gridava l'anziano afferrando il collo del bambino con le mani rugose e scheletriche. Iniziò a stringere sempre più forte mentre il piccolo cercava...