Nati per essere selvaggi. Capitolo 9

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Vidi Marco con la schiena appoggiata sull'armadio della mia camera e completamente svenuto per terra.

Corsi verso di lui, mi misi in ginocchio, gli tirai su il viso prendendolo fra le mie mani e cominciai a chiamarlo, ma lui non si svegliava.

Ad un certo punto cominciai a sentire qualcosa di freddo scorrermi sotto le ginocchia, abbassai lo sguardo e vidi tanto di quel sangue bagnare il pavimento della mia camera.

I miei occhi andarono a puntarsi sui polsi di Marco e su una forbice insanguinata che gli stava vicino.

Il mio ragazzo si era suicidato per me, perchè io avevo avuto l'indecenza di chiamare Axel, quando invece avrei dovuto chiamare Marco per farmi compagnia.

Mi sentii la ragazza più inutile del mondo, quella che avrebbe dovuto suicidarsi sarei dovuta essere io, avrei fatto un favore al mondo.

Corsi di nuovo al bagno per prendere qualcosa per medicarlo; disinfettante, fasciature e antidolorifici.

Dio.. I tagli sulle vene erano talmente profondi da vedergli le ossa.

Gli misi del disinfettante e lui subito si svegliò, accennando un grido di dolore.

Mi guardò negli occhi come mi guardò la prima volta che lo vidi, mi guardò con uno sguardo dolce anche dopo tutto quello che era successo.

Scoppiai in lacrime e lo abbracciai di colpo.. Poi lo baciai. E lui pianse..

Continuai a medicarlo mentre le mie lacrime gli bagnavano il braccio..

Una volta finito, mi alzai in piedi e cominciai a camminare verso la porta di camera.

Mi voltai e dissi:-"Per quale cazzo di motivo l'hai fatto?!"

-"Marco io ti amo, lo giuro. Io non ho mai provato sentimenti simili per nessuno. Se tutti i ragazzi del mondo si mettessero davanti a me, io sceglierei sempre e solo te. Tu non sarai mai come nessun'altro, sei unico. Credimi.. Sei tutto.."

*una lacrima gli rigò il viso*

Si alzò in piedi.

-"Baciami" mi disse mentre gli tremava la voce..

Mi avvicinai a lui. Lo baciai. Poi ci mettemmo sul letto e dormimmo abbracciati..

La mattina dopo.. Lui non si svegliò più... Era tutto finito, lui era la mia vita.. Lui era tutto.. Tutto..

Chiamai di corsa Axel e l'unica cosa che riuscii a dire mentre la mia voce tremava era. "-Corri qui"

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