Nati per essere selvaggi. 6 Capitolo

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Come dissi precedentemente, dopo un mese di gioia e amore con Marco tutto cominciò ad andare storto.

La scuola mi impegnava molto quindi non riuscivo a vedere molto frequentemente Marco, a volte stavamo per settimane senza vederci. Adesso siamo arrivati al sesto mese di fidanzamento. Lui è perfetto come sempre solo che secondo lui, i miei sentimenti verso i suoi confronti si sono un po "ammosciati"

Non lo contraddico. Non provo più quel forte sentimento ma comunque lo amo lo stesso.

Stamattina andando a scuola, passai per una strada diversa che non avevo mai fatto finora. Era una strada sterrata e messa piuttosto male, su di essa c'e una scuola. Un liceo, tecnico industriale. Nel quale c'erano molti ragazzi seduti sulle scalinate di quella scuola. Purtroppo non feci a meno di passarvici davanti e andai a sbattere contro la schiena di un ragazzo.

-"Scusami"- dissi io frettolosamente senza neanche guardare in faccia questo tizio.

Lui si girò verso di me

-"Oh no tranquilla, ti sei fatta male?"- disse

-"no no tranquillo"- dissi accennando un sorriso

Lui mi fissò per un paio di secondi poi si presentò: - "Ciao, sono Axel, te?"

Disse sorridendomi

-"Piacere mio, Valeria"- ricambiai il sorriso

Cominciammo a parlare e mi chiese dove andavo. Guardai l'ora sul telefono e mi resi conto che se non avessi raggiunto la mia scuola con un qualche mezzo soprannaturale, teletrasporto, volo, o altra roba del genere; sarei arrivata in ritardo.

Diedi un bacio sulla guancia a Luca e cominciai a correre come una matta cercando di raggiungere in tempo la scuola. Arrivata a metà della strada sentii un motorino strisciarmi accanto.

Era Luca, mi disse -"Salta su"-

Salii sul suo motorino, strinsi le braccia intorno alla sua vita e mi portò a scuola in un attimo.

Scesi dal motorino, lo ringraziai abbracciandolo e ci scambiammo i numeri.

-"Ciao piccola"- Mi salutò ridendo.

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