Dopo 10 minuti suonò il campanello, quel rumore fu la prova che almeno Axel non mi aveva abbandonata.
Gli aprii la porta e molto nervosamente dissi:"È successo un casino"
*il cuore cominciò a battermi forte*
Senza dirgli nulla, gli indicai la mia camera. Lui salì le scale e ci entrò, vide il corpo di Marco immobile sul mio letto. Sembrava quasi un dipinto, era come osservare un quadro. Il volto di Marco era sereno ma i polsi erano straziati, le bende sui polsi erano diventate di un rosso scuro e Axel osservava la scena indifferente, il suo volto era totalmente apatico.
Bastò uno sguardo per fargli capire che mi sentivo veramente male, venne accanto a me, mi strinse e disse:-"Non è colpa tua"
Lo guardai fisso poi gli diedi una lieve spinta da farlo indietreggiare di 3-4 passi:-"È colpa mia, è colpa mia, mi odio, io mi odio"
Si riavvicinò a me e disse:-"io ci sono"
-"MA IO VOLEVO LUI! E LUI ORA NON C'È PIÙ!"
Replicai.
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Axel mi aiutò molto a superare la morte di Marco e in quel periodo diventò il mio migliore amico, anzi, diventò proprio la persona più importante. Non so come, ma ci riuscì.
Era solo un buon amico per me, niente di più ma forse lui provava qualcosa di più di una semplice amicizia.
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Una mattina, passando davanti scuola sua, come ormai era diventata un'abitudine dato che per andare alla mia scuola ogni mattina Axel mi portava sul motorino e mi ci portava, successe una cosa..
Vidi Axel sulle scalinate dove ci incontravamo sempre la mattina, mi guardò poi distolse lo sguardo.
-"Ehi buongiorno-"
*Dissi sorridendo*
-"Vattene stronza"-mi urlò e poi se ne andò dentro scuola.
Lo seguii dentro scuola e gli corsi dietro, gli poggiai la mano sulla spalla e lo feci girare.
Si girò e mi tirò uno schiaffo.
-"Sei solo un'opportunista! Non voglio più vederti! Mai più!"
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Adesso anche Axel se n'era andato.. Tutti se n'erano andati.. Ed io ero rimasta sola.. Sola.. Tornata da scuola..
Riempii con acqua bollente la vasca del bagno e senza neanche togliermi i vestiti mi ci misi dentro..
Sentivo il mio corpo riscaldarsi..
E poi boom, il nero.
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Nati per essere selvaggi.
Romance“Non so più che fare, dove cercarti, cosa dire, come comportarmi. Non so più se ridere quando mi guardi o piangere perché i tuoi occhi non saranno mai i miei. Non so aggiustarmi i capelli e farmi bella, tanto lo so è tutto inutile perché non sarò ma...