-1 partenza

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Mi svegliai con un rumore di vetri rotti, la mamma stava urlando.
Mi alzai velocemente dal letto senza fare rumore e corsi al piano di sotto, papà era ubriaco seduto sulla poltrona rossa vicino al televisore.

Papà si sfilò la cintura dai pantaloni verde bottiglia,
Corsi in camera mia, lo schianto del cuoio sulla pelle di mia madre mi fece rabbrividire ma furono le sue urla a farmi crollare.

Corsi in camera e afferrai il telefono fisso rosa che i miei genitori mi avevano regalato per il mio settimo compleanno e composi il numero della polizia, risposero quasi subito:
"Polizia di Los Angeles, sono l'agente Carter come posso esserle utile?"
"Al numero 27 di Lincoln street, mio padre é ubriaco e sta picchiando mia madre" dissi tutto d'un fiato.
L'agente mi disse che avrebbe mandato qualcuno al più presto.

Passarono otto minuti prima che l'auto arrivasse e pensai furono i minuti più lunghi della mia vita.
Mio padre fu' portato via e mia madre mandata in ospedale per curare le lesioni provocate dalle frustate di mio padre.

La mattina dopo sentii suonare alla porta, corsi ad aprire e appena davanti all'uscita di casa mi aspettava un agente in divisa.
"Lei dovrebbe essere la signorina Amber Chase, deve preparare i bagagli, verrà tenuta in custodia dai suoi zii a New York fino al compimento dei suoi diciotto anni, ecco i documenti e tutto ciò che le serve, il suo volo parte tra quattro ore all'aeroporto centrale."

Scioccata, ringraziai l'agente e corsi a preparare i bagagli.

Appena arrivai a New York notai la differenza di temperatura rispetto a Los Angeles, ancora non ci credevo... Ero a New York dai miei zii e sarei rimasta lì per i successivi tre anni!! Non avrei mai pensato che la mia realtà potesse cambiare così tanto in così poco tempo.

La zia Melanie mi stava aspettando fuori dall'aereo porto.
Mi strinse i un forte abbraccio.
"Quanto mi sei mancata piccolina mia!! Mi dispiace veramente tanto per ciò che é successo, ma sono contenta che io e lo zio Antony avremo un po' di compagnia, la casa sembra vuota da quando Adam è partito per il College".
"Anche io sono contenta di rivederti zia".

Ci portò a casa con il suo mini van color pesca, era il tipo di macchina che non ti aspettavi di vedere per le strade di una città come New York, ma era quello lo stile della zia le piaceva essere diversa e questa era una cosa che avevamo in comune e che ci legava ancora di più.

Appena arrivate portai le valige al piano di sopra, avrei usato la camera che apparteneva a mio cugino, la zia mi aveva lasciato la libertà totale sull'arredamento ma per ora decisi di lasciarla così com'era.

Tra due giorni sarebbe iniziata la scuola, dovevo prepararmi, così appena disfatte le valigie decisi di andare in centro a comprare qualcosa da mettermi.

Optai per un top nero da abbinare con dei jeans chiari e le solite scarpe da ginnastica,
Pensai però che mi sarebbe servito qualcosa di un po' più elegante così presi un vestito lilla con la parte sopra stretta e la gonna a pieghe più ampia, lungo fino al ginocchio.

Appena uscita dal negozio era ora di cena così mi fermai a mangiare in un fast food e tornai a casa in taxi.

Quella notte non chiusi quasi occhio tormentata dalla scena di mio padre con in mano quella cintura.
Appena trovai un po di pace sentii urlare dal piano di sotto AMBERR!

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