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"Scusami" dissi girandomi e riprendendo fiato.
Aveva i capelli biondi ossigenati con degli occhi azzurro mare, era alto più o meno come me e indossava una camicia nera e dei pantaloni dello stesso colore.
"Guarda dove vai mocciosetta" mi disse con tono aspro guardandomi da capo a piedi.
Indispettita da quel comportamento, me ne andai per la mia strada lasciandolo solo.
Quando arrivai alla fermata dell'autobus trovai, con mia grande sorpresa, tre ragazze che parlavano mentre mi guardavano; erano vestite tutte allo stesso modo, con una gonna rosa cortissima, una camicia che arrivava sopra all'ombelico con una scollatura molto profonda e delle scarpe con il tacco.
"Ma guarda chi si rivede, Arianna la sfigata" mi derise l'unica ragazza bionda del trio, era la più popolare della scuola, tutti le correvano dietro sebbene non andasse per niente bene a scuola.
"Oh ciao Jessica" dissi facendo finta che fosse mia amica.
Per fortuna arrivò il bus, facendo interrompere quella discussione; quando entrai mi resi conto che era pieno apparte quattro posti, che ovviamente tre sarebbero stati occupati dal trio delle popolari; l'unico che rimase libero fu vicino ad un ragazzo dai capelli arancioni carota che non avevo mai visto.
"É occupato?" chiesi timidamente indicando il posto libero.
"No no, siediti pure" mi disse girandosi verso di me e sorridendomi.
Notai che aveva anche lui gli occhi azzurri, solo un po più trasparenti.
Perché hanno tutti gli occhi azzurri tranne me? Mi chiesi.
Mi sedetti e misi lo zaino ai miei piedi; lui si girò verso di me e con la mano tesa mi disse:
"Non ci siamo presentati, io sono Rupert, ma tu mi puoi anche chiamare Ron, il mio secondo nome"
"Piacere Rupert, io sono Arianna e mi puoi chiamare come vuoi" dissi scherzosamente mentre gli stringevo la mano.
Rise e la sua risata fu così contagiosa che cominciai anch'io.
Quando ci calmammo lui mi chiese:
"Io sono nuovo in questa città, mi sono trasferito ieri; sto andando alla scuola superiore vicino al porto navale. Tu dove vai?"
"Davvero? Ci vado anche io lì e faccio la terza superiore"
"Seriamente?! Bene allora ci vedremo a scuola" mi disse contento come un bambino in un negozio di dolci.
Quando l'autobus arrivò davanti alla scuola, scendendo notai subito un gruppo di ragazzi molto numeroso, gli guardai uno per uno e notai subito quel maledetto ragazzo con quei maledetti capelli.

My biggest mistake ||Tom FeltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora